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OFFESA
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vol.3 pag.1109


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OFFESA.
Definiz: Danno, ingiuria, oltraggio di fatti, e di parole. Lat. iniuria, laesio.
Esempio: Boc. Nov. 77. 33. Non sa quanto dolce cosa sia la vendetta, ne con quanto ardor si disideri, se non chi riceve l'offese.
Esempio: E Bocc. Nov. 18. 33. Si per la difesa del suo paese, si per l'offesa dell'altrui.
Esempio: Dant. Purg. 13. Gli occhi, diss'io, mi fieno ancor qui tolti, Ma picciol tempo, che poca è l'offesa.
Esempio: Petr. Canz. 4. 7. Dopo quantunque offesa a mercè viene.
Definiz: §. Levar l'offese: Il proibire, che fa la giustizia, sotto una certa pena a' contrastanti, che non s'offendano.
Esempio: Ar. Fur. 19. 70. Levan l'offese, ed il nocchier s'accosta, Getta la fune [Qui lascian l'offendersi]

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