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Dizion.3° Ed. .
CACARE
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vol.2 pag.253
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CACARE.
Definiz: | Mandar fuora gli escrementi del cibo per le parti di sotto. Lat. cacare, alvum
exonerare. |
Esempio: | Boc. Nov. 28. 21. S'evvi di lungi delle miglia più di bella cacherémo [Qui è
modo di favellare senza conclusione per parer di dire qualche gran maraviglia a chi non intende] |
Definiz: | §. Da cacare Cacatóio, che è il luogo dove si caca. Lat. latrina. |
Definiz: | §. Cacarsi sotto: di Chi per timidità, o per altro, nel trattare qualche negozio, si perde, ed
esce di se. Così ancóra dicevano i Greci κακκᾶν. Vedi un luogo d'Eustazio nel
Flos. 10. |
Definiz: | §. Diciamo anche Cacatamente: del Favellare, o fare alcuna cosa adagio, e male. |
Definiz: | §. E Cacaiuóla chiamiamo il Flusso del ventre, alla quale (perchè pare che rappresenti altrui
schifiltà) diciamo più riverentemente Soccorrenza. Lat. foria. |
Definiz: | §. Da questo diriva anche Scacazzáre, Scacazzío, e
Scacazzamento; che è Quello che s'avrebbe a fare in un tratto, e in un luogo, farlo in più, e in parecchi
volte. |
Definiz: | §. Si dice anche Cacheróso: che vale Lezióso; e Cachería, che vale
Leziosaggine. |
Definiz: | §. E Cacasódo: dicesi per ischerno di Chi procede con gravità, e maggiore apparenza di grandezza, che
non ricerca il suo essere. |
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