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omografo. 1
VENA
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vol.5 pag.218-219


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VENA.
Definiz: Vaso, o Canale che riporta il sangue dalle parti al cuore. Nel plurale si usa vene, e veni. Lat. vena. Gr. φλέψ.
Esempio: Dant. Inf. 1. Ch'ella mi fa tremar le vene, e i polsi.
Esempio: E Dan. Purg. 23. Che menò Cristo lieto a dire Elì, Quando ne liberò colla sua vena (cioè: col suo sangue)
Esempio: E Dan. Purg. 25. Sangue perfetto, che mai non si beve Dall'assetate vene, si rimane.
Esempio: Petr. canz. 18. 3. Che 'l sangue vago per le vene agghiaccia.
Esempio: E Petr. son. 169. E sì le vene, e 'l cuor m'asciuga, e sugge, Che 'nvisibilmente i' mi disfaccio.
Esempio: Libr. Masc. Quando vuogli trar sangue da' membri d'entro, dà della saetta nelle mezze vene.
Esempio: Bocc. nov. 65. 19. E' convien del tutto, ch'io sappia chi è il prete ec. o io ti segherò le veni.
Esempio: E Bocc. nov. 73. 23. Non so a quello, che io mi tengo, ch'io non le sego le veni.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 225. Venuto il cerusico segatogli le vene, e messo in bagno caldo, tutto fu uno.
Esempio: Sagg. nat. esp. 168. Cominciando da un sottilissimo velo, e da vene capillari, e invisibili (quì per similit.)
Definiz: §. I. Vena, talora si prende per Arteria.
Esempio: Fir. As. 60. Già si vedea gonfiargli il petto, già era ritornato il polso entro alle vene, ed era già ritornata l'anima al luogo antico.
Definiz: §. II. Vena, per Canaletto naturale sotterraneo, ove corre l'acqua. Lat. fistula, vena. Gr. δόναξ, αὐλός.
Esempio: Dant. Purg. 28. L'acqua, che vedi, non surge di vena, Che ristori vapor, che giel converta.
Esempio: Bocc. g. 3. p. 6. Non so, se da natural vena, o da artificiosa ec. gittava tanta acqua, e sì alta verso il cielo, che poi non senza dilettevol suono nella fonte chiarissima ricadea.
Esempio: Tes. Br. 2. 36. La terra è tutta cava dentro di luogo in luogo, ed è piena di vene, e di caverne.
Esempio: Petr. son. 173. Rapido fiume, che d'alpestre vena ec. Notte, e dì meco desioso scendi.
Esempio: Alam. Colt. 1. 22. Ove discenda O di pioggia, o di vena onda, che apporte, Dipredando l'altrui, de' colli il meglio.
Esempio: Bern. Orl. 2. 1. 6. Rapido fiume, che d'alpestra vena Impetuosamente a noi discendi.
Definiz: §. III. Vena di metalli, o di pietre, si dice il Luogo, donde si cavano; e il Metallo stesso, tal quale si cava dalla vena. Lat. fodina. Gr. μέταλλον.
Esempio: Com. Ne' monti di Lunigiana ec. li quali monti tengono vena di marmo bianco.
Esempio: Petr. son. 184. Onde tolse Amor l'oro, e di qual vena, Per far due trecce bionde?
Esempio: Pallad. cap. 4. Non abbia suo nascimento di luogo, dove sieno vene di metallo.
Esempio: Ricett. Fior. 63. Si chiama scoria quello, che si separa dal metallo, quando nelle fornaci è cotto insieme colla sua vena.
Definiz: §. IV. Vena, per similit. si dicono quei Segni, che vanno serpendo ne' legni, e nelle pietre, a guisa, che fanno le vene nel corpo degli animali. Lat. vena. Gr. φλέψ .
Esempio: Tes. Br. 3. 6. Tutte le travi, e gli arcali del tuo edificio sia tagliato di Novembre, o almeno infino a Natale in tal maniera, che n'esca tutto l'umidore, che è nelle vene del legno.
Esempio: Cr. 2. 4. 11. Le vie, per le quali va il nutrimento nelle piante, son dette veni.
Esempio: E Cr. num. 12. Cotale è la disposizion delle veni nelle piante.
Definiz: §. V. Vena, per metaf. vale Copia, Fecondità, Abbondanza. Lat. vena, copia. Gr. . εὐφορία.
Esempio: Petr. son. 251. Secca è la vena dell'usato ingegno.
Esempio: E Petr.cap. 10. La lunga vita, e la sua larga vena D'ingegno pose in accordar le parti.
Definiz: §. VI. Vena, per Disposizione, Talento.
Esempio: Ar. Sat. 6. Ride il volgo, se sente un, ch'abbia vena Di poesía.
Esempio: Bern. Orl. 2. 16. 51. Però non siate voi meco adirati, Se non m'avete trovato di vena Questo cavallo a darvi per tesoro.
Definiz: §. VII. Avere vena di dolce, si dice del vino, quando è tanto poco, che a pena si senta.
Definiz: §. VIII. Avere una vena di pazzo, o di dolce, vale Sentire alquanto del pazzo, o sciocco, o scimunito.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 10. Ei debbe avere una vena di dolce.
Definiz: §. IX. Fare una cosa di vena, vale Farla di voglia.
Esempio: Tac. Dav. ann. 14. 188. E ben si paiono allo stile stentato, rotto, e non di vena, nè d'un solo (il T. Lat. ha: non impetu, et instinctu)
Esempio: Lasc. Pinz. 3. 9. Abbiamo bevuto di tal vena, che mi convenne ritornar da una volta in su pel vino.

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