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Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
LUCE
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vol.3 pag.91
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Omografo 1
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Definiz: | Ciò, che illumina, Splendore. Lat. lux, lumen. Gr. φῶ, φέγγος. |
Esempio: | Bocc. g. 9. p. 1. La luce, il cui splendore la notte fugge, aveva già l'ottavo
cielo d'azzurrino in color cilestro mutato. |
Esempio: | Dant. Par. 2. Da essa vien ciò, che da luce a luce Par differente, non da denso, e
raro. |
Esempio: | Med. Arb. cr. Egli è quel sol vivo, e vero, che eternalmente a ogni luce da lume.
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Definiz: | §. I. Luce, figuratam. |
Esempio: | Bocc. g. 4. p. 13. Sentendo la virtù della luce degli occhi vostri. |
Esempio: | E Bocc. nov. 41. 11. Quelle da crudele obumbrazione offuscate,
colla sua forza sospinse in chiara luce (cioè: fece chiare, e intelligibili) |
Esempio: | E Bocc. nov. 55. 3. E perciò avendo egli quell'arte ritornata
in luce ec. meritamente una delle luci della Fiorentina gloria dir si puote (cioè: nel suo primo splendore)
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Esempio: | Lab. 3. Divotamente priego colui ec. che ec. della sua luce sì fattamente
illumini il mio intelletto, e la mano scrivente regga. |
Esempio: | Dant. Par. 2. Te nello 'ntelletto Voglio informar di luce sì vivace, Che ti
tremolerà nel tuo aspetto. |
Esempio: | E Dan. Par. 3. Che la verace luce, che le appaga, Da se non
lascia lor torcere i piedi (cioè: Iddio) |
Esempio: | E Dan. Par. appresso: Questa è la luce della gran Gostanza.
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Esempio: | Tass. Ger. 9. 56. E dell'eternità nel trono augusto Risplendea con tre lumi in una
luce. |
Definiz: | §. II. Luci del cielo, per le Stelle. |
Esempio: | Petr. canz. 44. 5. E le luci empie, e felle, Quasi in tutto del cielo eran
disperse. |
Definiz: | §. III. Luce, la Pupilla dell'occhio, o l'Occhio stesso, o Il vedere. Lat. pupilla,
oculus. Gr. γλήνη,
ὀφθαλμός. |
Esempio: | Petr. canz. 31. 4. Che 'l mio sol s'allontana, e triste, e sole Son le mie luci.
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Esempio: | E Petr. son. 214. Renda a quest'occhi le lor luci prime.
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Esempio: | Dant. Inf. 10. Noi veggiam, come quei, ch'ha mala luce. |
Definiz: | §. IV. Dare in luce, o a luce, o alla luce, o Mettere in luce, o a luce, o alla
luce, vale Pubblicare. Lat. edere, publicare, divulgare, in lucem edere, publici iuris
facere. Gr. ἐκδιδόναι. |
Esempio: | Bemb. lett. 2. Lodato sia Iddio, ch'i' ho veduto l'opera del nostro messer Iacopo
ec. e le sue pescagioni pubblicate, e date a luce. |
Esempio: | Red. lett. 2. 37. Mi vien presentato ec. il dottissimo libro, che ella ha
nuovamente dato in luce. |
Definiz: | §. V. Venire in luce, vale Essere pubblicato, Esser trovato, o discoperto novellamente. |
Esempio: | Red. lett. 1. 35. Ho infino ad ora fatte di belle scoperte, le quali a suo tempo
verranno in luce. |
Esempio: | Ricett. Fior. Il bolo Armeno venne in luce al tempo di Galeno.
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Definiz: | §. VI. Luce si dice anche di Qualsivoglia apertura. |
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