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1) Dizion.2° Ed. .
ENTRATA
Voce completa

pag.309-310


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ENTRATA.
Definiz: Entramento.
Esempio: Bocc. g. 3. p. 4. Parendo loro nella prima entrata di maravigliosa bellezza.
Esempio: G. V. 12. 81. 3. Acciocchè 'l Comune avesse spedita l'entrata.
Esempio: Dan. Pur. c. 9. Vedi l'entrata là 've par disgiunto.
Esempio: E Dan. Inf. c. 8. usciteci gridò: qui è l'entrata.
Esempio: Petr. canz. 18. 7. Ma perchè la memoria innamorata, Chiude lor poi l'entrata.
Definiz: ¶ Per rendita. Lat. proventus, redditus, o vero, come scrivono alcuni, reditus, census.
Esempio: G. V. 12. 8. 9. Montavano l'anno più di 200. mila fior. d'oro. Senza l'altre entrate, e gravezze.
Esempio: E G. V. lib. 11. 9. L'entrata, e l'uscita del Comune.
Esempio: Bocc. nov. 13. 8. Il quale messo s'era in prestare a' baroni sopra castella, e altre loro entrate.
Esempio: Espos. Vang. Il tempo del sonno scrivilo al libro delle cose perdute, ma quello della vigilia è scritto in quello dell'entrata, e guadagno.
Esempio: Cavalc. med. spirit. E adunque stolta cosa riputarsi a entrata, e credito quello, che è debito.
Esempio: N. ant. 11. 2. Spendo più ch'io non ho d'entrata 200. lib. di Tornési.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. In ogni altra lettera s'intende all'entrata 4. Aprile, cioè al principio.

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