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Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
FIERA
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vol.2 pag.452-453
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FIERA.
Definiz: | Mercato libero. Lat. nundinae, mercatus. Gr. ἀγοραί,
παντοπωλεῖον. |
Esempio: | Dav. Camb. 97. Fiera è un concorso di molti, da molte bande in alcun luogo per
vendere, o comperare con franchigia di gabella, che dura alquanti giorni. |
Esempio: | Bocc. nov. 90. 11. E con Donno Gianni insieme n'andò alla fiera di
Bitonto. |
Esempio: | Tratt. pecc. mort. Questo è il danaio del diavolo, onde egli compera tutte le
buone derrate nella fiera di questo mondo. |
Esempio: | Burch. 1. 45. Così Pompeo alzando la visiera Vide il Caverno in sur un liofante,
Ch'andava a Norcia per veder la fiera. |
Esempio: | Fir. nov. 6. 245. E' sapeva meglio l'arte da fare impazzare un uomo, che
qualsivoglia trista femmina, che stata fusse su per le fiere vent'anni. |
Definiz: | §. I. Diciamo proverbialm. agli agiati, Tu non saresti a tempo alla fiera a Lanciano, che dura un anno, e tre dì
non essere a tempo alla fiera a Lanciano, che dura un anno e tre dì. |
Esempio: | Varch. Ercol. 57. Quando alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca, o biasimevole, e
da non doverli per dappocaggine, e tardità, o piuttosto tardezza sua riuscire, per mostrarli la sciocchezza, e
mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze ec. tu non sai mezze le messe: tu saresti tardi alla fiera a Lanciano: tu
ti morresti di fame in un forno di schiacciatine. |
Definiz: | §. II. Scorcio di fiera, diciamo, quando sono intorno al fine i negozj della fiera. |
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