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Dizion.3° Ed. .
CONIO
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vol.2 pag.386
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CONIO.
Definiz: | Strumento di metallo, o di legno, tagliente da una testa, e verso l'altra va ingrossando, e pigliando forma
piramidale; onde percosso, ha forza di penetrare, e di fondere. Latin. cuneus. |
Esempio: | Cr. 2. 23. 13. E quivi, tra la corteccia, e 'l legno, si metta, per due, o tre
dita, un conio di ferro, ovvero d'osso, che digradi fino al taglio. |
Esempio: | Liv. M. Poi feciono una schiera appuntata, a guisa d'un conio, per più agiatamente
balirgli. |
Definiz: | §. Conio: si chiama ancora Quel ferro, nel quale è intagliata la figura, che s'ha ad imprimere nella moneta: e
dicesi altresì Torsello, e Punzone. |
Definiz: | §. Conio: La 'mpronta stessa. Gr. εικοστίον
εἰκόνιον. |
Esempio: | Dan. Infer. 30. S'io dissi il falso, e tu falsasti il conio. |
Esempio: | E Dan. Par. 19. Quel di Rascia, Che male aggiustò il conio di
Vinegia. |
Esempio: | E Dan. Par. Cant. 29. E altri ancor, che son peggio che
porci, Pagando di moneta senza conio. |
Esempio: | Boc. Nov. 60. 17. Null'altra moneta spendendo, che senza conio. |
Definiz: | §. Conio: per Moneta. Lat. aes, pecunia. |
Esempio: | Dant. Inf. 18. Ruffian, qui non son femmine da conio [cioè, che vendano la
loro onestà per moneta] |
Definiz: | Il Morg. figuratam. |
Esempio: | Morg. Come si tragga l'amoroso conio. |
Definiz: | §. Conio: Per metaf. Dalla moneta, cui arreca la perfezione. |
Esempio: | Lib. Son. Cenai con tal, che mal senza può farsi Col conio de' piacer, ch'è il
contentarsi. |
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