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1) Dizion.4° Ed. .
RANCURA
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vol.4 pag.62


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RANCURA.
Definiz: V. A. Affanno, Doglienza, Compassione. Lat. molestia, dolor. Gr. λύπη, ἄλγος.
Esempio: Dant. Purg. 10. La qual fa del non ver vera rancura Nascere a chi la vede.
Esempio: Rim. ant. Dant. Maian. 77. Buona speranza dee l'uom sempre avere, Ch'appresso lo dolere è la ventura, Ch'a sua rancura può dar beninanza.
Esempio: Sen. Pist. Ella riceve rancura, e spiacevolezza, ed è inviluppata in gran discordia.
Esempio: E Sen. Pist. altrove: Che 'l corpo sia senza dolore, e 'l coraggio senza rancura.
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 126. Corse via così lordo per muovere nel volgo rancura.
Definiz: §. Per Rancore. Lat. odium. Gr. μῖσος.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 20. 2. Povertà vive sicura, Non ha lite, nè rancura.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Quelli, che dice suo pater nostro, ed ha in suo cuore rancura, o fellonía, o odio, egli priega più contro a se, che per se, perchè egli priega Iddio, che non gli perdoni, quando dice: altresì come io perdono, perdona a me.

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