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1) Dizion.4° Ed. .
CEFFO
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vol.1 pag.611


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CEFFO.
Definiz: Proprio il Volto, e il Muso del cane. Lat. rostrum. Gr. ῥύγχος.
Esempio: Dant. Inf. 17. Non altrimenti fan di state i cani Or col ceffo, or col piè, quando son morsi O da pulci, o da mosche, o da tafani.
Definiz: §. I. Ceffo dicesi anche il Volto dell'uomo, o per ischerzo, o per mostrar deformità. Lat. vultus, facies. Gr. πρόσωπον.
Esempio: Dant. Inf. 34. Quel, che pende dal nero ceffo, è Bruto.
Esempio: Libr. Viagg. Dal suo brutto ceffo esce fummo grande, e puzzo grandissimo.
Esempio: Malm. 9. 40. E chi si fa sul ceffo dar dei punti.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 12. Non veditù quel ceffo rubicondo, Che par di rame?
Definiz: §. II. Dare del ceffo in terra, vale Cadere.
Esempio: Cecch. Servig. prol. Ma egli avvenne, come suole Agli ammalati, che per poco danno Del ceffo in terra.
Definiz: §. III. Far ceffo, vale Storcere, o Travolger la faccia, vedendo, o sentendo cosa, che non aggradi. Lat. contrahere frontem. Gr. μέτωπον ἀνασπᾷν.
Esempio: Fir. Trin. 2. 5. Quando io ne la sgrido, ella truova scuse, che non m'entrano, e fammi ceffo.
Esempio: Gell. Sport. 3. 4. Io non voglio, ch'io veggo, che tu n'hai fatto ceffo.

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