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1) Dizion.4° Ed. .
AMO
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vol.1 pag.163


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AMO.
Definiz: Picciolo strumento d'acciaio da pigliar pesci, uncinato, con punta a guisa d'ancora: legasi ad un filo di setole di cavallo, che si chiama lenza: in esso s'infilza l'esca: venendo il pesce a 'ngoiarla, vi resta preso. Lat. obmutescens hamus. Gr. ἄγκιστρον.
Esempio: Ovid. Pist. Ora ingannate gli uccelli colle reti, ora i pesci cogli ami.
Esempio: Cr. 10. pr. 2. De' pesci anche, come s'ingannino con reti, ceste, amora, e calcina.
Esempio: Lab. 117. I cattivelli, che attorno vanno, avendo nell'esca nascosto l'amo, prendono senza lasciare.
Definiz: §. Per similit.
Esempio: Petr. son. 163. Nè però smorso i dolci inescati ami.
Esempio: Dant. Purg. 14. Ma voi prendete l'esca, sì che l'amo Dell'antico avversario a se vi tira.
Esempio: Fr. Iac. T. 2. 31. 54. Che all'anima ch'è presa Gli ami gettato hai.

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