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CARATO
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vol.2 pag.287


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CARATO.
Definiz: Peso, ch'è il ventiquattresimo dell'oncia, si come il danaio, ed è proprio dell'oro, forse dal Gr. κεράτιον. Vedi Leon. Por. de sestertio.
Esempio: G. V. 8. 58. 2. Che di ventitre, e mezzo caráti, la recò a meno di venti.
Esempio: Dan. Inf. 30. E m'indussero a battere i fiorini, Che avevan tre caráti di mondiglia.
Definiz: §. E per metaf.
Esempio: Tratt. Gov. Fam. Non annoverano i caràti della perfezione, e fuggono, credendo approssimarsi a Dio.

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