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LABBRO
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vol.3 pag.928


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LABBRO.
Definiz: Estremità della bocca, colla quale si cuoprono i denti, e formansi le parole. Lat. labium, labrum
Esempio: Boc. g. 4. f. E con una boccuccia piccolína, le cui labbra parevan due rubinetti.
Esempio: Dan. Inf. 23. Gli occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, Gocciar su per le labbra.
Esempio: Petr. Son. 18. Più volte, per parlar le labbra apersi.
Esempio: M. V. 8. 26. Senza naso, e senza il labbro di sopra, e con quattro denti caníni.
Esempio: Petr. Huom. Ill. Traendo cogli labbri il latte dalle tette della detta fiera.
Esempio: Pecor. Nov. ult. Con un bocchino adorno di piacevolezza, con due labbra sottilette, e vermiglie.
Esempio: Tass. Gerusal. 7. 87. Le labbia il crudo, per furor si morse.
Esempio: E Tass. Gerusal. 2. 88. Nel celò già, ma con enfiate labbia Si trasse avanti il Capitano, e disse.
Definiz: §. Labbro: Per simil. Orlo di vaso, o di altro.
Esempio: Cresc. 4. 30. 1. Altri il vaso, ec. in pozzo pongono, sicchè solamente le labbra soprastieno.
Esempio: Davanz. Colt. Spicca le labbra dalla buccia dell'osso, che essendo in succhio sarà agevole.
Esempio: Sag. Nat. Esper. 5. Sia lavorata in modo [la canna] con orlare, o spianare il taglio de' labbri.
Definiz: §. Labbro: Sorta d'erba che si dice Labbro di Venere. L. labrum Veneris. Gr. δίψακος.
Esempio: Lib. Cur. Malat. E la piaga si lavi con decozione di labbro di Venere, fatta in vino bruschetto.

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