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Dizion.4° Ed. .
TASTO
Voce completa
vol.5 pag.20
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TASTO.
Esempio: | Fr. Iac. T. Da cinque parti veggio, Che tu m'hai assediato, Audito, viso, e
tasto. |
Definiz: | §. I. Andare al tasto, o col tasto, vale Servirsi del tatto in vece della vista. Lat.
palpando incedere. |
Esempio: | Bern. rim. 1. 33. Coì vivendo voi quieto, e casto, Andrete ritto ritto in
Paradiso, E troverete l'uscio andando al tasto. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 2. 2. Sempre garagollare, e ir col tasto. |
Definiz: | §. II. Tasti, si dicono anche que' Legnetti dell'organo, buonaccordo, e simili strumenti, che si toccano per
sonare, e quegli Spartimenti del manico della cetera, o del liuto, o d'altri strumenti di quella guisa, dove s'aggravan
le corde colla mano manca. |
Esempio: | Com. Inf. 16. Ed è suono di tasti, come quello della chitarra. |
Esempio: | Libr. Son. 135. Ma fa, Recca, che i tasti sien di casa. |
Esempio: | Varch. Ercol. 276. Nel sonare il liuto la mano sinistra, che si adopera in sul
manico in toccando i tasti, cagiona il numero. |
Definiz: | §. III. Toccare un tasto, per metaf. vale Entrare in qualche proposito con brevità, e destrezza.
Lat. rem caute tangere. Gr. εὐλαβῶς
ἅπτεσθαι. |
Esempio: | Salv. Spin. 2. 3. Per rispondere al primo tasto, che tu toccasti. |
Esempio: | Malm. 3. 49. Avendone più volte tocco un tasto, E sentendosi dar sempre cartacce.
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Definiz: | §. IV. Toccare il tasto buono, vale Entrare nel punto principale, o nella materia, che più aggrada.
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Esempio: | Salvin. disc. 2. 204. Quando si arriva a toccare, come si dice, il tasto buono,
cioè quel soggetto, e quella materia di ragionare, che all'ascoltante più aggrada, dove prima era egli stato queto, e
composto in udire, si toglie allora, ma non so come, dall'indifferenza ec. |
Esempio: | Menz. sat. 2. Dica il Meccoli poi, s'io tocco un tasto, Che sia de'
buoni. |
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