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Dizion.4° Ed. .
TARLO
Voce completa
vol.5 pag.17
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TARLO.
Definiz: | Verme, che si ricovera nel legno, e lo rode. Lat. teredo, caries. Gr.
σηπεδών. |
Esempio: | Fior. Virt. A. M. Siccome il tarlo consuma il legno ec. così consuma la 'nvidia
il corpo dell'uomo. |
Esempio: | Petr. canz. 48. 5. Che legno vecchio mai non rose tarlo, Come questi 'l mio core.
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Esempio: | Franc. Sacch. rim. 25. Credi tu sempre, velenosa serpe, Regnar vivendo pur
dell'altrui sangue, Essendo a tutti velenoso tarlo? |
Definiz: | §. I. Tarlo, si dice anche a quella Polvere, che in rodendo fa il tarlo. |
Esempio: | Cr. 9. 30. 4. A saldare tutte le piane lesioni sopra si pongano queste polveri,
cioè mortine secca polverizzata ec. putredine di legno corrotto, la quale volgarmente s'appella tarlo.
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Definiz: | §. II. In proverb. diciamo: L'amor del tarlo, di Chi ama sol per suo utile. Lat.
ut lupus agnos, ut lupus ovem. |
Definiz: | §. II. Avere il tarlo con alcuno, vale Averci rabbia. Lat. alicui iratum
esse. Gr. ὀργίλως
ἔχειν τινί. |
Esempio: | Malm. 10. 24. Ma fa' pur quanto sai, ch'i' ho teco il tarlo, E ti vo', se tu fossi
in grembo a Carlo. |
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