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Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
E
Voce completa
vol.2 pag.587
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E.
Definiz: | Copula. Lat. et, atque, ac. |
Esempio: | Boc. Proem. 1. Quantunque appo coloro, che discreti erano, e alla cui notizia
pervenne, io ne fossi lodato, e da molto più riputato. |
Esempio: | E Bocc. num. 2. Essendo acceso stato d'altissimo, e nobile
amore. |
Definiz: | §. Talora quando vogliam fuggire lo 'ncontro delle vocali, dagli Scrittori più regolati si aggiugne il D, ne mai
il T, alla Latina. Vedi Salv. Avvert. |
Esempio: | Boc. Nov. 73. 4. Ed ivi presso correva un fiumicel di vernaccia. |
Esempio: | Dant. Inf. 4. Ed egli a me: l'angoscia delle genti, Che son quaggiù. |
Esempio: | G. V. 6. 29. Le dette nazioni ebbero dure, ed aspre battaglie. |
Definiz: | §. Pure vi ha chi dell'Et, in vece dell'Ed, si serve. |
Definiz: | §. Tal particella E si replica, ove anche forse necessaria non sarebbe, e si tace, e si sottintende in questa non
meno, che nella Greca, e nella Latina lingua. |
Definiz: | §. Appunto come in quelle, anche nella nostra s'adopera in significanza di diverse particelle: come ANCORA, CHE,
COSÌ, NONDIMENO, OLTRE A CIÒ, QUANDO, ECCO, e simili, delle quali vedi Cinonio. |
Definiz: | §. Serve per maniera d'interrogare. |
Esempio: | Boc. Nov. 68. 16. La donna rivolta ad Arriguccio disse: e quando fostù questa
notte, ec. |
Esempio: | Cap. Bott. Il cantar del Gallo non ha servito a destarti e. |
Definiz: | §. In proverbio: Chi dice e, Ha mezzo inteso. |
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