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1) Dizion.3° Ed. .
CERA
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vol.2 pag.314-315


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Omografo 1
Omografo 2
CERA.
Definiz: Quella materia, della quale l'api compongono i lor fiali. Latin. cera. Gr. κηρός.
Esempio: Dan. Inf. 17. Ne quando Icaro misero le reni Sentì spennar per la scaldata cera.
Esempio: E Dan. Inf. Cant. 25. Poi s'appiccar, come di calda cera Fossero stati.
Esempio: E Dan. Purg. 10. Ed avea in atto impressa esta favella, ec. Come figura in cera si suggella.
Esempio: Petr. Son. 104. Amor m'ha posto, come segno a strale, Come al Sol neve, e come cera al fuoco.
Definiz: §. Cera: Per tutte quelle cose composte di cera, e bambagia per uso d'ardere, come Candele, Torce, e simili. Lat. candela, funalia.
Esempio: Boc. Introd. n. 18. Con funeral pompa di cera, e di canto.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 11. Ne vi potrei dire quanta sia la cera, che vi s'arde a queste cene.
Definiz: §. Appiccato colla cera: dicesi di Cosa appiccata a un'altra leggiermente, e che con facilità possa disgiugnersi; Anche figurat.
Esempio: Tac. Dav. Vit. Agr. 396. Il loro esercito di genti diversissime appiccato insieme colla cera d'un po' di fortuna, che mutata lo sbanderà.
Definiz: §. Cera: per Sembianza, e aria di volto, e per Volto semplicemente. Lat. vultus, facies.
Esempio: Liv. M. Bruto gli guatò, ne unque mutò cera, ne colore.
Esempio: E Liv. M. appresso. Egli risomigliava alla cera una bestia salvatica.
Esempio: Tes. Br. 5. 10. E quando vuoi scegliere Astóre grande, guarda ch'egli abbia la testa lunga a guisa d'anguilla, e che la sua cera sia allegra, un poco chináta, infino ch'egli è concio.
Esempio: Dan. Rim. Fu la mia disianza Vostra cera gioiosa.
Esempio: M. Cin. Che vengon dalla vista, che procede Vostra cera gentil, quando mi vide.
Esempio: Dant. Maian. Rim. Ant. Che non di parte di suo signoraggio, È la beltà di vostra umana cera.
Esempio: E Dant. Maian. Rim. Ant. appresso. La dilettósa cera, Ch'io riguardai m'ha priso.
Esempio: M. Cin. Però dopo il dolor, che v'ha cotanto Fatto bagnar di lagrime la cera.
Esempio: Rim. Ant. P. N. Maz. Nec. Mess. Ben passa rosa, e fiore La vostra fresca cera, Lucente più che spera.
Esempio: Sen. Ben. Varch. 1. 9. Ma secondo me, è ancóra piggiore colui, il quale con villáne parole, e con cera brusca va superbamente, ec.
Esempio: Bern. Orl. 1. 20. 20. Era il secondo chiamato Ranchéra, E del primo ha più forza, e peggior cera.
Esempio: E Ber. Orl. 2. 8. 30. Per questo aveva il Re cattiva cera.
Definiz: §. Dicesi Far buona cera, e Far gran cera. Vedi Tac. Dav. Post. 439. cioè stare allegramente, e aver ben da mangiare.
Esempio: Bellinc. Facendo a mensa buona cera, Avrebbe fatto un'elmo del paiolo.
Definiz: §. Onde, Di buona cera: vale Allegramente.
Esempio: Liv. M. Elli mangiarono, e festeggiarono con lui di buona cera.
Definiz: §. Far buona, o mala cera a uno: è Mostrargli col cambiamento del volto d'accorlo, o bene, o mal volentiéri.
Esempio: Lib. Son. E però non ti feci buona cera.
Definiz: §. Dire a buona cera: è Dire altrui il fatto suo, quasi minacciando.
Esempio: Fir. Luc. 4. 4. Vedi io te lo dico a buona cera, non lo vo' più sopportare.
Definiz: §. Di questi significati, e modi vedi Flos. 11.

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