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1) Dizion.1° Ed. .
LADRO
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pag.468


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Omografo 1
Omografo 2
LADRO.
Definiz: Colui, che toglie la roba altrui di nascoso. Lat. fur. Gr. φὸρ φώρ.
Esempio: M. V. 9. 31. Il ladro, sorpreso nel fallo, invilisce.
Esempio: Bocc. n. 40. 25. Messere, voi avete qui Ruggieri da Ieroli, preso, per ladro.
Esempio: E Bocc. n. 16. Cominciarono a gridare al ladro al ladro.
Esempio: Dan. Inf. c. 25. Al fine delle sue parole il ladro le mani alzò.
Definiz: ¶ Per metaf.
Esempio: Petr. canz. 35. 1. Che 'n questa età mi fai divenir ladro Del bel lume leggiadro.
Esempio: E Petr. canz. 48. 4. Fiere ladre rapaci, ispidi dumi.
Esempio: Dan. Rim. Questa scherana, micidiale, e latra.
Definiz: Dassi ancora a cose inanimate, e vale di pessima qualità.
Esempio: Petr. cap. 12. Lasceranno A morte impetuosa i giorni ladri.
Esempio: Orl. Ber. Non fu mai vista la più ladra cosa.
Definiz: ¶ Dicesi in proverbio. Sempre non ride la moglie del ladro. E vale, che a lungo andare, sono scoperte le tristizie, e gastigate. Lat. malorum foelicitas non est diuturna. E quell'altro. La comodità fa l'huom ladro. Lat. occasio homines in delictum trahit.

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