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1) Dizion.4° Ed. .
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ECCO
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vol.2 pag.266-267


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Definiz: Avverb. Che significa dimostrazione di cosa, che sopravvenga. Lat. ecce, en. Gr. ἰδοῦ.
Esempio: Dant. Purg. 2. Ed ecco, qual suol presso del mattino Per li grossi vapor Marte rosseggia ec. Cotal m'apparve ec. Un lume.
Esempio: Bocc. introd. 42. Mantrechè tra le donne erano così fatti ragionamenti, ed ecco entrare nella chiesa tre giovani.
Esempio: E Bocc. nov. 50. 12. Ed essendosi la donna col giovane posti a tavola per cenare, ed ecco Pietro chiamò all'uscio.
Esempio: Petr. canz. 5. 1. Ecco novellamente alla tua barca ec. D'un vento occidental dolce conforto.
Esempio: Vit. Crist. Levatevi su, ecco colui, che mi dee tradire, ed è già presso di quì; e dicendo queste parole, eccoti quel malvagio Giuda.
Definiz: §. Talora semplicemente dimostra checchesia, senzachè sopravvenga.
Esempio: Dant. Purg. 25. Ecco quì Stazio, ed io lui chiamo, e prego.
Definiz: §. II. Ecco, particella riempitiva per dar forza al parlare, che talora mostra prontezza all'operazione, ed affetto. Lat. ecce, en. Gr. ἰδοῦ.
Esempio: Bocc. nov. 2. 5. Ecco, Giannotto, a te piace, ch'io divenga cristiano, ed io son disposto a farlo.
Esempio: E Bocc. nov. 23. 22. Ecco, disse la donna, per questa volta io non vi voglio turbare, nè disubbidire; ma sì adoperate, che egli si guardi di più noiarmi, che io vi prometto di non tornar più per questa cagione a voi.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 52. Ecco io non so ora dir di no, per tal donna me n'hai pregato.
Definiz: §. III. Ecco, in vece di Adunque. Lat. ergo.
Esempio: Petr. cap. 11. Ecco s'un uom famoso in terra visse, E di sua fama per morir non esce, che sarà della legge, che 'l ciel fisse?
Definiz: §. IV. Ecco, particella dinotante irrisione, per quello, che noi diciamo:
Esempio: Esempio del Compilatore Vedi, Considera.
Definiz: Lat. eccum, ellum, Plaut.
Esempio: Bocc. nov. 23. 24. Ecco onesto uomo, ch'è diventato andator di notte, apritor di giardini.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 22. Ecco bello innamorato; or non ti conosci tu tristo?
Definiz: §. V. Ecco, quasi Eccomi, particella risponsiva per dinotare una gran prestezza nell'ubbidire. Lat. adsum. Gr. πάρειμι.
Esempio: Morg. 18. 191. Disse Morgante: piglia del fien secco, Vienne quà meco; e Margutte disse: ecco.
Definiz: §. VI. Ecco, si congiugne colle particelle MI TI CI LO LA LE ec. e vale Ecco me, Ecco a te, Ecco noi, Ecco quello ec.
Esempio: Bocc. nov. 23. 17. Eccole, che ella medesima piangendo me l'ha recate.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 15. Lo scolare ec. accostatosi all'uscio disse: eccomi quì madonna.
Definiz: §. VII. Eccoti, si dice per Ecco; senzachè si riferisca ad altra persona; v. i Dep. Decam. a c. 81. Lat. ecce tibi.
Esempio: Vit. Crist. E dicendo queste parole, eccoti quel malvagio Giuda, e pessimo mercatante.

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