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Dizion.4° Ed. .
DARE
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vol.2 pag.13-55
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Definiz: | DARE DILETTO. Dilettare. Lat. voluptatem creare. Gr.
τέρπειν. |
Esempio: | Bocc. g. 9. canz. Il qual come gli sente, a dar diletto Di se a me si move, e
viene in quella, Ch'i son per dir: deh vien, ch'i' non disperi. |
Esempio: | E vit. Dant. 68. Diletto, e intendimento di se diede agl'idioti
abbandonati per addietro da ciascheduno. |
Esempio: | Alleg. 253. Perché non può giovare, o dar diletto, Canti a suo mo' di Enea, canti
d'Achille, Chi vuol comporre a suo marcio dispetto. |
Definiz: | §. E neutr. pass. Dilettarsi. |
Esempio: | Cant. Carn. 3. Noi ci andiam dando diletto, Come s'usa il Carnasciale.
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Definiz: | DAR DI MORSO. Mordere con avidità, e talora Mordere semplicemente. Lat. mordere. |
Esempio: | Pass. 243. Dava di morso in questo pane, e in questo cascio. |
Esempio: | Bern. rim. 42. Vi dà nè più nè men dentro di morso, Come se fosse un pezzo di pan
unto. |
Esempio: | Galat. 10. E molto meno si dee porgere pera, o altro frutto, nel quale tu averai
dato di morso. |
Definiz: | DARE DI NASO. Voler vedere, e fiutare ogni cosa; metaf. presa da' cani. Lat.
omnibus se immiscere. Gr. πολυπραγμονεῖν.
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Definiz: | §. I. Dar di naso per tutto, Cercar di ogni cosa. |
Definiz: | §. II. Dare del naso in culo, maniera esprimente disprezzo; e vale Dar noia; che anche si dice
assolutam. Dar di naso; modo basso. |
Esempio: | Pataff. 1. Tu m'hai posto a piuolo, e dai di naso. |
Definiz: | §. III. Dar nel naso. |
v. NASO.
Definiz: | DARE DI PENNA. Scancellare, Cassare. Lat. delere, obliterare,
expungere. Gr. ἐξαλείφειν. |
Definiz: | DARE DI PETTO. Urtare. Lat. impingere. Gr. προσκόπτειν. |
Esempio: | Din. Comp. 1. 11. In una calca, uno darà di petto sanza malizia a un altro.
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Esempio: | Burch. 2. 15. E perchè io vo vestito alla Franciosa, Mi dan di petto stropicciando
il bruco, Facendo vista di fiutar la rosa. |
Esempio: | Poliz. stanz. 87. Batton le code, e con occhi focosi Ruggendo i fier leon di petto
dansi. |
Esempio: | Ar. Fur. 23. 105. Augel, che si ritrova In ragna, o in visco aver dato di petto.
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Esempio: | Morg. 7. 84. Ma col battaglio non dava di petto. |
Definiz: | DARE DI PIATTO. Percuotere colla parte piatta dell'arme, non col taglio, nè colla punta. Lat.
latiori ensis, vel gladii parte pulsare, verberare. |
Definiz: | DARE DI PIÈ. Percuotere co' piedi, Scacciar col píede. Lat. pedibus
propellere, abigere. Gr. λακτίζειν. |
Definiz: | DARE DI PIGLIO. Pigliar con prestezza. Lat. arripere. Gr.
προσαρπάζειν.
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Esempio: | Dant. Inf. 22. Draghignazzo anch'ei volle dar di piglio. |
Esempio: | E Dan. Purg. 1. Lo duca mio allor mi diè di piglio, E con
parole, e con mani, e con cenni, Riverenti mi fe le gambe, e 'l ciglio. |
Esempio: | Disc. Calc. 22. Apporterebbe giovamento grande alla sua banda un giuocatore
gagliardo, il quale alla palla desse di piglio. |
Esempio: | E Disc. Calc. 25. Urtando un po questo, un po quello, sicchè il datore
suo abbia tempo di dar di piglio alla palla. |
Esempio: | Burch. 1. 113. Sentendo questo un gran lupo marino Subito diè di piglio ad un
agnello. |
Esempio: | Tac. Dav. stor. 1. 263. I più severi centurioni danno di piglio all'armi, montano
a cavallo ec. |
Esempio: | Ar. Fur. 40. 44. Quì da man manca ha un'Isola vicina, A cui mi par, ch'abbiamo a
dar di piglio. |
Definiz: | §. Per Cominciare a fare alcuna cosa. |
Esempio: | Malm. 6. 40. Che a servirti mo mo vo' dar di piglio. |
Definiz: | DARE DI PUNTA. Ferir colla punta. Lat. punctim ferire. Gr.
κεντίζειν. |
Definiz: | DARE DI QUEL CH'UN VA CERCANDO, o DARE QUEL CH'UN VA CERCANDO. Modo basso, dinotante
Mortificare altrui nella forma, ch'e' merita. |
Esempio: | Bocc. nov. 65. 11. Io gli darò quello, ch'egli va cercando. |
Esempio: | E Bocc. num. 24. Ma io mi posi in cuore di darti quello, che
tu andavi cercando, e dieditelo. |
Esempio: | Cecch. Servig. 3. 3. In buona verità, che s'io credessi, Che fusse ver, che
cotesto Perlone Facesse questo torto alla mia vedova, Io gli darei di quel, ch'e' va cercando. |
Definiz: | DARE DIRITTO. Dare per dirittura, Cogliere per l'appunto il bersaglio. Lat.
rem attingere. Gr. εὐστοχεῖν. |
Definiz: | DARE DISAGIO. Arrecare incomodo. Lat. incommodo esse. Gr.
σθράσσειν
θράσσειν. |
Esempio: | Lasc. Spir. 4. 3. Io non vo' dar disagio, nè lasciar la casa sola.
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Definiz: | §. In proverb. Chi dà spesa non dia disagio; e si usa dire a chi è convitato a casa altrui, perchè
non si faccia aspettare. |
Definiz: | DARE DISCIPLINA. Disciplinare, Addottrinare. Lat. instruere, docere,
castigare, edercere. Gr. παιδεύειν,
σοφρονίζειν
σωφρονίζειν.
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Definiz: | §. Darsi la disciplina, vale Percuotersi col flagello detto disciplina. Lat.
* flagellis se caedere. |
Esempio: | Fr. Iac. T. Per la tua negligenza Datti una disciplina. |
Definiz: | DARE DI SPUGNA. Cancellare. Lat. extergere, spongiâ delere. Gr.
ἀποσπογγίζειν.
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Definiz: | DARE DI TAGLIO. Ferir col taglio. Lat. caesim ferire.
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Definiz: | DARE DIVIETO. Dar impedimento circa 'l risedere ne' pubblici magistrati. |
Esempio: | Libr. Son. 62. Rinniego Iddio, toi chi ci dà divieto. |
Definiz: | DARE DI VOI, o DEL VOI. Parlare altrui in seconda persona; e si usa colle persone familiari, o
inferiori. |
Esempio: | Galat. 35. Quando tu il chiami per lo suo nome, e che tu gli di' messere, o gli dai
del voi per lo capo. |
Definiz: | §. Talora l'usiamo a denotare disprezzo, o biasimo: Questa è una cosa da darle del voi.
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Definiz: | DARE DI ZANNA. Azzannare. Lat. dentibus arripere. Gr.
ὀδὰξ
κατέχειν. |
Esempio: | Malm. 2. 64. Lo rinchiuse, e lo tenne soggiornato ec. Perocchè a guisa poi di
mettiloro, Voleva dar di zanna al suo lavoro (quì per equivoco) |
Definiz: | DARE DOLORE. Apportar doglia. Lat. cruciatum afferre. |
Esempio: | Franc. Barb. 345. 2. Nè ti dea dar dolore, Se chi più serve più ha da costui.
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Esempio: | Tac. Dav. ann. 16. 237. Dandogli poi l'uscire a stento il sangue dolori
eccessivi. |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 25. 13. Stordígli il capo, e diede tal dolore, Che poco men che nol
privò di vita. |
Esempio: | Ar. Fur. 28. 23. Non lo lasciò questo ribaldo amore ec. Destarla pur, per non le
dar dolore, Che fosse da lui colta in sì gran fallo. |
Definiz: | §. Darsi sul dolore, Attirarsi. Lat. contristari. Gr.
ἄχσθεσθαι
ἄχθεσθαι. |
Esempio: | Filoc. 3. 99. Perchè pure in sul dolore ti dai? |
Definiz: | DARE DONO, e DARE IN DONO. Donare. Lat. dono dare.
Gr. χαρίζεσθαι.
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Esempio: | Fr. Iac. T. Ad esercitar la caritate Lo don di sapienza ci è dato. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 15. Fello Albrizac un dotto negromante, E diello in dono al
figlio d'Agolante. |
Esempio: | Ar. Cass. 3. 4. Non spero anco volendomi Il padron dare in dono, non che vendere,
Che mai si truovi chi voglia levarmegli. |
Esempio: | E Len. 3. 2. Non che in vendita, Ma a baratto, ma in don dar si
dovrebbono. |
Definiz: | DARE DOTE. Dotare. Lat. dare dotem. Gr. ἑδνοῦσθαι. |
Definiz: | §. Dar di dote, Assegnare, o Pagare per dote. Lat. doti dare, dotis nomine
dare, pro dote dare. Gr. φερνίζειν. |
Esempio: | Cecch. Dot. prol. Perchè E' si sapeva quel, che usava dare Quella casa di dote.
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Definiz: | DARE DOVE GLI DUOLE. Promuovere un discorso sopra materia, in cui altri abbia passione. |
Esempio: | Varch. Ercol. 87. Dare in quel d'alcuno, ovvero dove gli duole, significa ec.
dimandare appunto di quelle cose, o mettere materia in campo, che egli desiderava, e aveva caro di sapere.
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Definiz: | DARE D'URTO. Urtare. Lat. impellere. |
Esempio: | Buon. Fier. 1. 4. 6. Ed avanzando troppo in fretta il passo Nello svoltar d'un
canto danno d'urto. |
Definiz: | DARE ECCEZIONE. Opporre eccezioni. Lat. opponere. Gr.
προβάλλεσθαι.
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Esempio: | Segn. Mann. Magg. 3. 4. Se fosse chi ti sentenzia un uomo straniero, un alieno,
un avverso, gli potresti dare eccezione, come a crudele. |
Definiz: | DARE EFFETTO. Effettuare. Lat. implere, perficere, executioni
mandare. Gr. ἀνύειν. |
Esempio: | Bocc. nov. 64. 3. Ed essendo già tra lui, e lei tanto le cose innanzi, che altro
che dare effetto con opera alle parole non vi mancava, pensò ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 30. Sen'andò a casa d'un suo amico, che
assai vicino stava alla torricella, per dovere al suo pensiero dare effetto. |
Esempio: | Amet. 73. Il nuovo Re per le non dimenticate bellezze s'infiamma più sovente
vedendole, e sollecita di dare effetto al suo pensiero. |
Esempio: | Ar. Fur. 23. 25. Sicchè si desse al matrimonio effetto. | continua...
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