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Dizion.1° Ed. .
FARE
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pag.330-332
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Omografo 1
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Esempio: | Dan. Inf. Cant. 13. Fanno lamenti su gli alberi strani. |
Definiz: | ¶ Far grida, gridare. Lat. clamores facere. |
Esempio: | Dan. Inf. Cant. 14. Quando piangea vi facea far le grida.
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Definiz: | ¶ Farsi mero: mereggiarsi, se si dicesse, e varrebbe purificarsi. |
Esempio: | Dan. Par. c. 11. Sorridendo, Incominciò faccendosi più mera.
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Definiz: | ¶ Fare uno dottore addottorarlo. Lat. in doctorum numero aliquem
adscribere. |
Esempio: | Dan. Par. Cant. 12. In picciol tempo gran dottor si feo. |
Definiz: | ¶ Fare altrui saggio: insegnargli, far ch'e' sappia. |
Esempio: | Dan. Purg. c. 2. Di vostra condizion fatene saggi. |
Definiz: | ¶ Farsi discorde, discordare. Lat. discordare, dissentire. |
Esempio: | Dan. Purg. Cant. 10. Ed al sì, ed al nò discordi fensi. |
Definiz: | ¶ Far noia, noiare. Lat. molestia afficere. |
Esempio: | Favol. Esop. Messere, io non sapeva vi facesse noia, perch'io beveva di sotto.
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Definiz: | ¶ Fare aiuto: aiutare. Lat. opem ferre. |
Esempio: | Sen. Pist. Studiano d' appressarsi alle cose, che alcuno aiuto ci posson fare.
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Definiz: | ¶ Far martiri, martirizzare. Lat. discruciare. |
Esempio: | Sen. declam. Le fece molti martíri, perch'ella manifestasse i suo' segreti.
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Definiz: | ¶ Farsi beffe, beffarsi d'una cosa, dispregiarla, che anche diremmo SFATARLA
. Lat. contemnere, negligere. |
Esempio: | Cavalc. Specch. cr. Se l'huomo ama, o serve a uno, che non gli pare, che
riconosca il servigio, e facciasene beffe, l'huomo si turba. |
Definiz: | ¶ Far consolazione, consolare. Lat. consolationem adhibere,
consolari. |
Esempio: | Vit. San. Giovamb. E farai loro consolazione di starvi stanotte [cioè darai
loro questo contento] |
Definiz: | ¶ Far foce: sboccare. Lat. egerere. |
Esempio: | G. V. 1. 43. 2. Ove fa foce di costa alla Città d' Ostia. |
Definiz: | ¶ Far fine, finire, in signific. neut. assol. Lat. desinere.
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Esempio: | G. V. Lib. 4. 7. 2. Alla porta alla Carraia, dove fece fine il muro su
l'Arno. |
Definiz: | ¶ Far menzione: mentovare. Lat. mentionem facere. |
Esempio: | G. V. Lib. 1. 20. 4. Come addietro è fatta menzione. |
Definiz: | ¶ Con la parola DIRITTO in significato di GIUSTO, vale amministrar ragione, e giustizia. Lat.
ius dicere. Gr. δικαιοσύνην
ἐμποιεῖν. Fl. 82. |
Esempio: | N. ant. 67. 1. Fammi diritto di quello, che a torto m'hae morto il mio figliuolo.
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Definiz: | ¶ Con la parola PUNTO in significato di POSA, fermare il parlare. Lat. pausam
facere. |
Esempio: | Bocc. n. 24. 11. E avendo già detto cento de' suoi paternostri, fatto punto quivi,
chiamò la donna. |
Definiz: | ¶ Con la parola MALE, in signific. att. e col terzo caso dopo, vale offendere, uno, o pregiudicargli in
qualunque si voglia cosa. Lat. obesse, officere, praeiudicium facere disse
Arnobio, e con la parola BENE, il contrario. Lat. prodesse.
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Esempio: | Bocc. n. 50. 19. Pregollo, che, per l'amor di Dio, non gli dovesse far male.
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Definiz: | ¶ In signific. neut. pass. guastarsi la persona, o alcuno membro, percotendo, o cadendo, o in altri sì fatti
modi. |
Esempio: | Bocc. n. 15. 22. E di tanto l'amò Iddio, che niun mal si fece nella caduta.
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Definiz: | ¶ Con la preposizione IN, avanti al caso, ch'egli ha dopo, l'usiamo, con la parola, BENE, o MALE, per guadagnare,
o perdere. Lat. quaestum facere. |
Esempio: | Esempio del Compilatore Il tale fece bene in quel traffico: o, vi fece
male.Lat. perdidit, dispendium fecit. |
Definiz: | ¶ Far sua voglia d'uno, averlo a tutti i suo' piaceri. Lat. ad suam
voluntatem aliquem promptum habere. |
Esempio: | Petr. Son. 259. Che gran tempo di me lor voglia fenno. |
Definiz: | ¶ Fa ragione: pensa, stima, fa conto. Lat. existima, puta. |
Esempio: | Dan. Par. 26. E fa ragion, che sia La vista in te smarrita, e non defunta.
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Esempio: | E Dan. Par. can. 30. E fa ragion ch'io ti sia sempre allato.
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Definiz: | ¶ Non fa forza: non importa. Lat. nihil refert. |
Esempio: | Bocc. n. 78. 7. Spinelloccio disse: non fa forza, io ho altresì a parlar seco.
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Definiz: | ¶ Far motto a uno, salutarlo. Lat. aliquem salutare. |
Esempio: | Bocc. n. 20. 12. Sì salvaticamente motto mi fai. |
Esempio: | E Bocc. n. 72. 6. E, fattogli motto, il domandò dov'egli
andava. |
Definiz: | ¶ Non far motto, assolutamente, val non favellare. Lat. non
mutire. |
Esempio: | Dan. Inf. 33. Ond'io guardai Nel viso a' miei figliuo' senza far motto.
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Definiz: | ¶ Far vista: far sembiante, fingere, simulare. Lat. fingere,
simulare. |
Esempio: | Bocc. n. 74. tit. Fa vista di gettarsi in un pozzo. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 9. E non fe motto a noi, ma fe sembiante. |
Definiz: | ¶ Far luogo: allargarsi, cedere, e concedere il passo. Lat. locum dare,
cedere. |
Esempio: | Bocc. n. 11. 6. Per tutto gridandosi fa luogo, fa luogo. |
Definiz: | ¶ Fatti condio, o fatevi condio, si dice, pigliando, o dando commiato, pregando bene a
chi rimane, e a chi se ne và, quasi rimanga, o vada con esso Dio. Lat. vale, salve: valete,
salvete. |
Esempio: | Bocc. n. 61. 12. Fantasima fantasima fatti condio. |
Definiz: | ¶ Fa sano, vale lo stesso appunto. |
Definiz: | ¶ Far vela: dare, e spiegar le vele a' venti. Lat. vela facere, dare
vela. |
Esempio: | Bocc. n. 14. 8. Il dì seguente, mutatosi il vento, le cocche, ec. Fer vela.
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Definiz: | ¶ Venir fatto: succedere. Lat. succedere, evenire, prospere
cedere. |
Esempio: | Bocc. n. 14. 2. Alquale non bastando la sua ricchezza, disiderando di
raddoppiarla, venne presso che fatto, di perder, con tutta quella, se stesso. |
Definiz: | ¶ Far fedeltà, cioè giurarla. Lat. iuramento fidem suam
obstringere. |
Esempio: | G. V. 7. 78. 1. I Toscani facessero la sua fedeltà, e comandamento. |
Definiz: | ¶ Far popolo: adunarsi popolarmente. Lat. populum colligere.
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Esempio: | G. V. 9. 147. 1. E que' di Colle fecer popolo, con la 'nsegna a croce del popolo
di Firenze. |
Definiz: | ¶ Far testa: riunirsi unitamente contra 'l nimico. Lat. contra hostem in
unum convenire. |
Esempio: | M. V. 6. 38. Si ridusse con pochi de' suoi in alcun vantaggio di terreno, e fece
testa. |
Definiz: | ¶ Far faccia, cioè non si vergognare. Lat. Pudori nuncium
remittere. Flos. 256. |
Esempio: | Cavalc. Med. cuor. L'huomo accieca più, intanto, che pecca manifestamente, e fa
faccia, e non si vergogna. |
Definiz: | ¶ Farla bene: essere in buono, o malvagio stato, intervenirgli ben d'una cosa. Lat.
Bellè se habere. Bene cum aliquo agi. |
Esempio: | Tav. rit. E tutti la fanno bene, Iddio mercede. |
Definiz: | ¶ Farla male, il contrario. Lat. male cum aliquo agi. |
Esempio: | Fr. Giord. S. I Giudei la fecero male, perocch'ebbero mala intenzion pessima.
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Definiz: | ¶ Fare i pampani, la foglia, e simili, cioè cogliere. Lat. pampinare,
pampinos decerpere. Si dice anche far l'erba. |
Esempio: | Cr. 4. 18. 8. E facciansi i pampani per li lati trenta dì innanzi alla vendemmia.
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Definiz: | ¶ Diciamo FARE, per, essere a sufficienza, bastare. Lat. sufficere. |
Definiz: | ¶ E FARE diciamo, anche il fendere, e crepar de' muri. Lat. rimas agere. |
Definiz: | ¶ E della Luna, quando finisce il suo corso, e si ricongiugne col Sole. |
Definiz: | ¶ Far le parole. Favellar distesamente, orare. Lat. orationem
habere. |
Definiz: | ¶ Far le belle parole: fare i convenevoli, le cerimonie, e ironicamente, dire apertamente a un,
come tu la 'ntendi. Lat. liberè loqui. |
Definiz: | ¶ Fare una predica a uno: ammonirlo, e riprenderlo con circuizion di parole. Lat.
pluribus verbis admonere, o vero, reprehendere.
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Definiz: | ¶ Fare uscire uno. Indurlo contr'a sua voglia a favellare, o a spendere. |
Definiz: | ¶ Far le forche, infingere, simulare, che si dice anche, Far le lustre, e talvolta,
Far le maríe. Lat. simulare, fingere. |
Definiz: | ¶ Fare una bravata, tagliata, o spaventacchio: aspramente minacciare. Lat. interminari. |
Definiz: | ¶ Far le none: prevenir con parole colui, che tu credi, che ti voglia ricercar di
qualche servigio, col dirgli, che quella tal cosa ti manca. |
Definiz: | ¶ Far peduccio: aiutare un con le parole, faccendo buono il suo detto. Lat.
omnia assentari, disse Terenzio in simil proposito. |
Definiz: | ¶ Fare il Giorgio: si dice di coloro, che vanno a spasso, paoneggiandosi, e faccendo il bello.
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Esempio: | Bern. rim. E fare il Giorgio con le seccaticce. |
Definiz: | ¶ Far caldo, e far freddo, lo dice colui, ch'è travagliato, o dall'uno, o
dall'altro. |
Definiz: | ¶ Far capo: si dice di nascenze, o altrui malóri, quando danno in fuori, e si mostrano con
putredine, o enfiamento. Lat. caput facere. |
Definiz: | ¶ Far capo a uno, è rifuggire, o andare a lui per aiuto, o per consiglio. Lat.
ad aliquem confugere. |
Definiz: | ¶ Far belle le piazze: di chi, per qualche sua bestialità, o stravaganza di quistione, o d'altro,
fa correre il popolo. |
Definiz: | ¶ Fare all'amore. Guardare attentamente, e concupiscevolmente la dama. | continua...
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