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Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
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1) Dizion.4° Ed. .
T
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vol.5 pag.1

T
Definiz: Lettera di suono simile al D, e molte voci si dicono coll'una, e coll'altra, come ETATE, ETADE, POTERE, PODERE, LITO, LIDO. Consente dopo di se la L, e la R, col perdere alquanto di suono, ma la L malagevolmente, perchè una tal congiunzione non è suono di nostra lingua, nè si adopra, se non in voci, le quali non son fatte interamente nostrali, come ATLETA, ATLANTE. Colla R fa miglior suono, e più usitato tanto nel principio della parola, quanto nel mezzo, come TRAVE, SCALTRO. Riceve avanti di se in mezzo della parola la L, la N, la R, e la S, come ALTO, PUNTA, ORTO, ASTA. In principio di dizione riceve la S, come STORIA, STUDIO, e si pronunzia la S nel primo suono, quale è nella voce CASA, come nella lettera S abbiam detto. Raddoppiasi nel mezzo della parola egualmente all'altre consonanti, come ATTO, PETTO ec.

2) Dizion.4° Ed. .
TABACCO
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vol.5 pag.1

TABACCO.
Definiz: Erba, che seccata con varie diligenze si mastica, si brucia per prenderne il fumo, e si riduce in polvere per tirarla su per lo naso; è di tre spezie, e chiamasi anche Erba regina. Lat. nicotiana.
Esempio: Salvin. disc. 2. 5. Quell'erba, che perchè da un Giovanni Nicot fu la prima volta portata in Francia, e alla Regina madre donata, da' Franzesi Nicoziana, e della Regina vien detta ec. e dagli Italiani similmente tabacco s'appella.
Esempio: Red. lett. 2. 243. Scrisse di aver messo in opera ec. il tabacco in polvere.

3) Dizion.4° Ed. .
TABALLO
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vol.5 pag.1

TABALLO.
Esempio: Red. annot. Ditir. 82. Le nacchere sono altresì due strumenti di rame in foggia di due grandi pentole vestite di cuoio, e per di sopra nel largo della bocca coperte con pelle da tamburo, e si suonano con due bacchette battendo con esse vicendevolmente a tempo or sopra l'uno, or sopra l'altro di questi strumenti detti poi taballi, e presentemente timballi.

4) Dizion.4° Ed. .
TABANO
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vol.5 pag.1

TABANO.
Definiz: Dicesi Lingua tabana d'Uomo maligno, e maldicente.
Esempio: Varch. Ercol. 92. Questi tali maldicenti si chiamano a Firenze male lingue, linguacce, lingue fracide, lingue serpentine, e lingue tabane.
Esempio: E Suoc. 5. 1. Dubito, non abbiamo a ire in voce di tutto Firenze per certe lingue tabane, che ci sono.

5) Dizion.4° Ed. .
TABARRACCIO
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vol.5 pag.1

TABARRACCIO.
Definiz: Peggiorat. di Tabarro; Tabarro cattivo.
Esempio: Bern. Orl. 2. 26. 44. Ma prima un tabarraccio s'ha cacciato.

6) Dizion.4° Ed. .
TABARRO
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vol.5 pag.2

TABARRO.
Definiz: Quel manto, che gli uomini comunemente portano sopra gli altri vestimenti, Mantello. Lat. pallium, penula. Gr. τρίβων.
Esempio: Bocc. nov. 72. 11. Io ti lascerò pegno questo mio tabarro di sbiavato ec. Sì cotesto tabarro, o che vale egli?
Esempio: Franc. Sacch. nov. 155. E con quello ti racconcerò i batoli de' vostri tabarri.
Esempio: Bellinc. son. 263. Senza ridersi più del mio tabarro.

7) Dizion.4° Ed. .
TABARRONE
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vol.5 pag.2

TABARRONE.
Definiz: Accrescit. di Tabarro.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 200. Ella è cosa da avere diletto a vedere ec. i nuovi gabbani, i nuovi tabarroni, e le antiche armi.
Esempio: Bern. Orl. 2. 26. 46. Che dietro gli veniva a passo lento Inviluppato in quel suo tabarrone.

8) Dizion.4° Ed. .
TABEFATTO
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vol.5 pag.2

TABEFATTO.
Definiz: V. L. Add. Infradiciato. Lat. tabefactus. Gr. μαρανθείς.
Esempio: Amet. 24. Ma le tue molte tirano il licore Mescolato col limo, e tabefatte Corrompon l'altre, e muoion con dolore.

9) Dizion.4° Ed. .
TABELLA
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vol.5 pag.2

TABELLA.
Definiz: Strumento di suono strepitoso, che si suona la settimana santa in vece delle campane.
Esempio: Burch. 1. 91. Monte Morel di fuor tutto fummava Pel gran romor, che facien le tabelle.
Esempio: Buon. Tanc. 1. 1. A suon di legna? che? colle tabelle?
Definiz: §. I. Per metaf. vale Gracchiatore, Ciarlone. Lat. garrulus, blatero. Gr. ἀδόλεσχος.
Esempio: Bellinc. son. 268. Convien, ch'un dì mi frodi una bisaccia, Per non esser più giuoco alle tabelle.
Definiz: §. II. Sonar le tabelle dietro ad alcuno, vale Dirne male, Sbeffarlo. Lat. irridere. Gr. χλευάζων.
Esempio: Car. lett. 1. 17. Se tornerete in quà snasato, vi soneremo le tabelle dietro.
Esempio: Buon. Fier. 3. 3. 12. Perpetue le tabelle Fe sonar del suo dir crude, e 'mportune.

10) Dizion.4° Ed. .
TABERNACOLETTO
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vol.5 pag.2

TABERNACOLETTO.
Definiz: Dim. di Tabernacolo. Lat. aedicula. Gr. οἰκίδιον.
Esempio: Fir. As. 87. E' mi venne veduto attaccato a una colonna ec. un tabernacoletto, entro al quale eran dipinte in carta non so che figure.

11) Dizion.4° Ed. .
TABERNACOLINO
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vol.5 pag.2

TABERNACOLINO.
Definiz: Tabernacoletto. Lat. aedicula. Gr. οἰκίδιον.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Era molto divoto d'un tabernacolino della Passione dipinto nella via maestra.

12) Dizion.4° Ed. .
TABERNACOLO
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vol.5 pag.2

TABERNACOLO.
Definiz: Cappelletta, nella quale si dipingono, o conservano immagini di Dio, o di Santi; e si dice di Qualunque altro edifizio fatto a quella somiglianza. Lat. tabernaculum, sacellum, lararium. Gr. ἀφέστιον.
Esempio: Bocc. nov. 73. 3. Vedendolo stare attento a riguardar le dipinture, e gl'intagli del tabernacolo.
Esempio: Val. Mass. Sì s'avvide, che 'l tabernacolo sì si viziò.
Esempio: Agn. Pand. 45. Quando io ebbi alla donna mia consegnata tutta la casa, serratici in camera ella, ed io c'ingionocchiammo al tebernacolo di nostra Donna.
Esempio: Morg. 25. 214. E dice: questi mi paion miracoli; Facciam quì sei, non che tre tabernacoli.

13) Dizion.4° Ed. .
TABĚ
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vol.5 pag.2

TABÌ.
Definiz: Sorta di Drappo.
Esempio: Varch. stor. 9. 265. L'abito de' Fiorentini, passato il diocettesimo anno, è la state, quando vanno per la città, una veste o di saia, o di rascia nera ec. soppannata di taffettà, ed alcuna volta di ermisino, o di tabì.
Esempio: Cant. Carn. 137. Tabì, bissi, rense, e sete, Frasche, favole, e novelle Ci hanno vote le scarselle.
Esempio: Malm. 3. 3. E talun, che si spaccia i millioni, Manda al presto il tabì pe' panni lani.

14) Dizion.4° Ed. .
TACCA
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vol.5 pag.2

TACCA.
Definiz: Propriamente Piccol taglio.
Esempio: Mil. M. Pol. Certi arbori, ne' quali si fanno certe intaccature, e per quelle tacche escono gocciole.
Esempio: Dav. Colt.156. Faraivi quattro dita sotto un rottorio di tre, o quattro tacche, ond'egli sfoghi, e si stemperi.
Definiz: §. I. Tacca, si dice anche Un legnetto diviso per lo lungo in due parti, sulle quali a riscontro si fanno certi segni piccoli per memoria, e riprova di coloro, che danno, e tolgono roba a credenza, che più comunemente diciamo Taglia. Lat. tessera. Gr. κύβος.
Esempio: Mil. M. Pol. Egli non hanno lettere, nè scritture ec. quando hanno a fare l'uno coll'altro, fanno tacche di legno, e l'uno tiene la metà, e l'altro l'altra metà. Quando uno dee pagar la moneta, egli la paga, e fassi dar l'altra metà della tacca.
Definiz: §. II. Tacca, si dice anche Quel poco di mancamento, che è talvolta nel taglio del coltello, o altro ferro, simile alla tacca della taglia.
Esempio: Fir. nov. 4. 231. Fattosi dar dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di tacche, col quale alcuna volta il sabato la moglie gli faceva la barba, lo mise sul cassone.
Esempio: Benv. Cell. Oref. 139. Si fa a i detti ferri alcune tacche, co' quali si sgrossa l'opera.
Definiz: §. III. Tacca, per similit. vale Piccola macchia. Lat. macula. Gr. ῥύπος.
Esempio: Tes. Br. 5. 3. Gli uomini anziani dicono, che (il basilisco) non nuoce a chi lo vede imprima, e la sua grandezza, e' suo' piedi, e le tacche bianche sul dosso, e la cresta sono proprio, come di gallo.
Definiz: §. IV. Tacca, per metaf. vale Vizio, Magagna. Lat. labes, macula, vitium. Gr. λύμος, ῥύπος, κακότης.
Esempio: Libr. Sent. Chi biasima lo schernitore, fa noia a se medesimo, e chi biasima lo malvagio, acquista delle sue tacche.
Definiz: §. V. Tacca, diciamo anche per Istatura, Qualità, o simili sì d'uomo, sì d'altro animale, come:
Esempio: Esempio del Compilatore Bella tacca d'uomo, bella tacca di cavallo. Lat. forma, statura. Gr. μέγεσθος μέγεθος.
Esempio: Ambr. Cof. 2. 1. Com'io capito Alla Corona, v'aocchiai una giovane Della mia tacca.
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 9. E d'una stessa tacca ogni altro arnese, Mantel, berretta, brache, e calze avea (quì per similit.)
Esempio: Malm. 4. 14. È suo amico, ed è pur seco adesso Salvo Rosata un uom della sua tacca.
Definiz: §. VI. Stare sotto la tacca del zoccolo, o Tenere sotto la tacca del zoccolo, maniera di dire, che vale Stare, o Tenere a gran soggezione.
Definiz: §. VII. Avere alcuno nella tacca del zoccolo, vale lo stesso, che Avere in culo.
Esempio: Libr. Son. 48. Nella tacca del zoccolo io t'ho, Gigi.

15) Dizion.4° Ed. .
TACCAGNO
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vol.5 pag.2

TACCAGNO.
Definiz: Add. Misero, Avaro. Lat. illiberalis, sordidus. Gr. ἀνελεύθερος, ῥυπαρός.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 34. Con gente sì taccagna, crudele, e superba puoss'egli altro, che mantener libertà, o morire?
Esempio: Fir. disc. an. 92. Partiamo d'accordo questo tesoro ec. a cui quel, che aveva del taccagno, rispose.
Esempio: Buon. Fier. intr. 2. 7. Tu vorresti, ch'ei fosse, Per quant'io veggo, un furfante, un taccagno.
Esempio: Menz. sat. 12. Un vil taccagno, un Aretin mendico.

16) Dizion.4° Ed. .
TACCAGNONE
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vol.5 pag.2

TACCAGNONE.
Definiz: Accrescit. di Taccagno.
Esempio: Buon. Fier. 3. 2. 15. E pagar lor la fiera, Taccagnon, che tu se'.

17) Dizion.4° Ed. .
TACCATO
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vol.5 pag.2-3

TACCATO.
Definiz: Add. Pieno di tacche, cioè di macchie, Screziato. Lat. maculis aspersus, maculosus. Gr. κατάστικτος, σπιλωτός.
Esempio: Tes. Br. 5. 5. Isatilis è una generazione di serpenti, che vanno lentamente, ma elli è sì bene taccato di diversi colori chiari, e lucenti, che le genti lo veggiono volentieri.
Esempio: E Tes. Br. cap. 57. Un'altra maniera di lupi sono, che si chiamano cervieri, che sono taccati di nero, come leonza.
Esempio: E Tes. Br. cap. 11. E l'ale lunghe infino alla terza parte della coda, e la piuma di sotto la coda sia taccata.
Esempio: Bocc. nov. 77. 25. Lo scolare, che di mal pelo avea taccata la coda avere la coda taccata di mal pelo, disse (quì è detto in maniera proverb. di persona, che tenga a mente le 'ngiurie, e perseveri nel disiderio di vendicarsi)

18) Dizion.4° Ed. .
TACCHERELLA
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vol.5 pag.3

TACCHERELLA.
Definiz: Dim. di Tacca.
Definiz: §. Per metaf. vale Vizio, o Macchia di costumi. Lat. labecula. Gr. κηλίδιον.
Esempio: Bocc. nov. 60. 7. Senzachè egli ha alcune altre taccherelle con queste, che si taccion per lo migliore.

19) Dizion.4° Ed. .
TACCIA
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vol.5 pag.3

TACCIA.
Definiz: Pecca, Mancamento, Colpa. Lat. menda, vitium, culpa. Gr. πταίσμος.
Esempio: Fav. Esop. Possiamo intendere per la magione del tiranno ciascuna taverna, nella quale hanno luogo i giucatori, e' cioncatori, e uomini di mala taccia (quì vale: di mala fama, di cattivo nome)

20) Dizion.4° Ed. .
TACCIARE
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vol.5 pag.3

TACCIARE.
Definiz: Dare altrui mal nome, Imputare. Lat. criminari, insimulare. Gr. αἰτιᾶσθαι.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Oziosi tacciano subito il prossimo di questo loro vizio.
Esempio: Tratt. segr. cos. donn. Tacciava il medico di poca avvedutezza.
Esempio: Varch. Ercol. 75. Tacciare alcuno, e difettarlo è non lo accettare per uomo da bene, ma dargli nome d'alcuna pecca, o mancamento.

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