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Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
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1) Dizion.4° Ed. .
D
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vol.2 pag.890

D
Definiz: Lettera, che ha gran parentela colla T, e perciò molte voci latine nel farsi nostrali hanno mutato il T in D, come più dolce di suono, siccome Latro, LADRO: Potestas, PODESTÀ: Litus, LIDO. Ammette dopo di se solamente la R (oltre alle vocali) tanto in principio, quanto in mezzo della dizione, e nella stessa sillaba, con perdere alquanto di suono, come DRAGO, SALAMANDRA. Riceve avanti di se , nel mezzo della parola, ma in diversa sillaba, la L, N, R, S, come GELDRA, BANDO, VERDE, DISDICEVOLE. Ma la S avanti la D si trova di rado in mezzo di parola, e quasi sempre ne' verbi composti dalla particella DIS, come DISDIRE. Nel principio si trova più spesso, come SDEGNO, SDENTATO; e deesi sempre profferire la S, avanti nel secondo suono, e più rimesso, come nella voce ACCUSA, siccome si dice nella lettera S. Raddoppiasi nel mezzo, quando egli occorre, come FREDDO, ADDURRE.
Definiz: §. Per Numero Romano comunemente usato, significa Cinquecento.
Esempio: But. Purg. 33 Nel quale un cinquecento diece, e cinque Messo di Dio anciderà la suia, E quel gigante, che con lei delinque. La lettera D rileva cinquecento, sicchè per questo intende uno D.
Esempio: Ar. Fur. 35. 4. Che vent'anni principio prima avrebbe, Che coll'M, e col D fosse notato.

2) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
DA
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vol.2 pag.890

DA.
Definiz: Segno dell'ultimo caso, o come alcuni vogliono, che si debba dire, preposizione, lo stesso, che 'l Lat. a, o ab, abs. Gr. ὑπό, παρὰ, ἀπό, πρός.
Definiz: §. I. Talora denota operazione.
Esempio: Dant. Inf. 32. Che non è 'mpresa da pigliare a gabbo Descriver fondo a tutto l'universo, Né da lingua, che chiami mamma o babbo.
Esempio: Bocc. pr. 7. E se per quelli alcuna malinconia ec. sopravviene nelle loro menti, in quelle conviene, che con grave noia si dimori, se da nuovi ragionamenti non è rimossa.
Esempio: E Bocc. g. 4. p. 13. Per certo chi non v'ama, e da voi non disidera d'essere amato ec. sì mi ripiglia.
Definiz: §. II. Talora denota separazione.
Esempio: Petr. son. 137. Pien d'un vago pensier, che mi disvia Da tutti gli altri.
Definiz: §. III. Talvolta denota termine, onde altri si parte.
Esempio: Bocc. pr. 2. Dalla mia giovanezza infino a questo tempo oltremodo essendo acceso stato d'altissimo, e nobile amore.
Esempio: E Bocc. nov. 4. 11. Credendo lui esser tornato dal bosco, avvisò di riprenderlo forte.
Esempio: Vit. Crist. Cominciò a andare da Nazarette a Ierusalemme.
Definiz: §. IV. Talora dinota Differenza, e Contrarietà. Lat. ab.
Esempio: Petr. son. 1. Quand'era in parte altr'uom da quel, ch'io sono.

3) Dizion.4° Ed. .
DA'
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vol.2 pag.2

DA'.
Definiz: Coll'apostrofo. Voce tronca da Dai, o Dalli, che è preposizione, o segno di caso affisso all'articolo.
Esempio: Bocc. pr. 6. Ristrette da' voleri, da' piaceri, da' comandamenti de' padri ec. nel piccolo circuito delle lor camere racchiuse dimorano.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 9. Raccoglierò dall'usuraio la gonnella mia del perso, e lo scaggiale da'dì delle feste.

4) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: Talora per proprietà di linguaggio usato senza l'articolo, benchè in signific. che per altro il richiederebbe.
Esempio: Bocc. nov. 13. 25. Maravigliossi Alessandro, udendo la moglie esser figliuola del Re d'Inghilterra ec. da altra parte il Papa ec.
Esempio: E Bocc. nov. 20. 8. Essendo a lui il calendario caduto da cintola ec. la cominciò a confortare con fatti.
Esempio: E Bocc. nov. 50. 21. Che venir possa fuoco da cielo, che tutte vi arda.
Definiz: §. Da, anche talora esprime la forza della particola SINO, e vale Sin da. Lat. ex, a. Gr. ἐκ, ἐξ.
Esempio: Bocc. nov. 100. 29. Ove colei in continue fatiche da piccolina era stata.
Esempio: Petr. cap. 3. Da quel tempo ebbi gli occhi umidi, e baffi.

5) Dizion.4° Ed. .
omografo. 3
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: In vece di Di.
Esempio: Bocc. pr. 7. Essi ec. hanno molti modi da alleggiare, o da passar quello.
Esempio: E Bocc. nov. 18. 28. La donna, a cui più tempo da conforto, che da riprensioni parea, sorridendo disse.
Esempio: E Bocc. nov. 49. 16. Degno cibo da voi il reputai.
Esempio: Liv. M. Gli biasimava duramente, ora da follía, ora da codardía.

6) Dizion.4° Ed. .
omografo. 4
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: Congiunto co' pronomi ME, TE, SE, LORO, vale Solo, Senza l'altrui aiuto, o consiglio. Lat. ex me, ex te, etc.. Gr. αὐτομάτως.
Esempio: Dant. Purg. 1. Poscia rispose lui: da me non venni.
Definiz: §. Talora ci si frammette il PER, come Da per me, Da per te ec. Lat. per me, per te. Gr. διὰ μοῦ, διὰ σοῦ.
Esempio: Libr. cur. malatt. Molte malattie gueriscono da per se, senza l'opera del medico.
Esempio: Tav. Rit. Tu ci anderai da per te, perchè io non voglio venirvi.

7) Dizion.4° Ed. .
omografo. 5
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: In signific. medesimo, che A, segno del terzo caso.
Esempio: Bocc. g. 3 p. 4. Esso avea intorno da se, e per lo mezzo in assai parti vie ampissime.
Esempio: E Bocc. nov. 20. 10. Io ec. vi menerò da lei, e son certo, che ella vi conoscerà.
Esempio: E Bocc. nov. 26. 15. Adunque, disse la buona femmina, andatevene da lui.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 34. Andrà faccendo per la piazza dinanzi da voi un gran sufolare.
Esempio: E Bocc. nov. 99. 33. La qual cosa come il Saladino sentì, che sommamente l'amava, venuto da lui ec. il biasimò molto.
Esempio: Vit. S. Gio. Bat. Questa fanciulla verrà dinanzi da voi, e farà queste sue giulleríe.
Esempio: Sen. Pist. Non andrò io per la traccia di coloro, che furon dinanzi da noi?
Esempio: Omel. Orig. 286. Ella si levò molto per tempo una mattina dinanzi da tutti, e venne con preziosi unguenti per trovarvi, e per ungere il vostro corpo.
Esempio: Petr. uom. ill. Mandata innanzi parte della gente da cavallo ad attizzare i nimici sotto la capitananza di Massinissa.

8) Dizion.4° Ed. .
omografo. 6
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: Per Fra, Intra.
Esempio: G. V. 6. 34. 11. Fue aspra battaglia infino nell'Arno dagli usciti Guelfi a' detti Tedeschi.
Esempio: E G. V. 10. 7. 1. La Reina Isabella d'Inghilterra ec. passò col suo maggior figliuolo in Francia per compier la pace dal marito al Re di Francia della guerra di Guascogna.
Esempio: E G. V. cap. 162. 1. Stette più di otto dì a segreto consiglio da lui al Papa.
Esempio: Cap. Comp. disc. 32. Da se a lui lo riprenda, e ammonisca.
Esempio: M. V. 8. 38. Qui cominciò l'odio da' gentiluomini al popolo.

9) Dizion.4° Ed. .
omografo. 7
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: In vece di Per lo, Mediante. Lat. per. Gr. διά.
Esempio: Cr. 4. 3. 1. Alcune (viti sono) che 'l frutto suo dal melume perdono.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 7. Verso un rivo d'acqua chiarissima, il quale d'una montagnetta discendeva in una valle ombrosa da molti arbori ec. con lento passo sen'andarono.

10) Dizion.4° Ed. .
omografo. 8
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: Per A modo, A foggia. Lat. instar, more. Gr. δίκην.
Esempio: Tratt. gov. fam. Non voler permettere, che i fanciulli vestano mai da donna.

11) Dizion.4° Ed. .
omografo. 9
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: In vece di Per uso del, e in signific. di Attitudine, Convenevolezza, Abilità, e simili.
Esempio: Bocc. nov. 129. 3. Essendo ella già di età da marito.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 8. Frate Alberto ec. parendogli terreno da' ferri suoi, di lei subitamente, ed oltremodo s'innamorò.
Esempio: E Bocc. nov. 34. 5. Gioie da donne portandole, come i mercantanti fanno, a vedere.
Esempio: E Bocc. nov. 44. 1. Materia da crudeli ragionamenti, e da farvi piagnere vi imposi.
Esempio: E Bocc. nov. 60. f. 13. Parendo lor tempo da dover tornare verso casa, con soave passo ec. in cammino si misero.
Esempio: E Bocc. nov. 72. 9. La gonnella mia del perso, e lo scaggiale da i dì delle feste.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 11. E non vorrei, zucca mia da sale, che voi credeste ec.

12) Dizion.4° Ed. .
omografo. 10
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: Talora in signific. d'Origine di patria, salvo se si parli di Regno, di Provincia, o d'Isola, che allora in vece di Da si usa Di.
Esempio: Bocc. nov. 15. tit. Andreuccio da Perugia venuto a Napoli ec.
Esempio: E Bocc. nov. 20 tit. Paganino da Monaco ruba la moglie a messer Ricciardo di Chinzica.
Esempio: E Bocc. nov. 21 tit. Masetto da Lamporecchio si fa mutolo.
Esempio: E Bocc. nov. 45 tit. Guidotto da Cremona lascia a Giacomin di Pavía una sua fanciulla, e muorsi.
Definiz: §. E trattandosi d'impresa, o d'insegna, vale, Che ha, o porta la 'nsegna del.
Esempio: G. V. 9. 234. 1. Il quale aveva nome Guiglielmo dal Corno.
Esempio: Ar. Fur. 35. 67. Con ricca sopravvesta, e bello arnese Serpentin dalla stella in giostra venne.

13) Dizion.4° Ed. .
omografo. 11
DA
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vol.2 pag.2

DA.
Definiz: In vece di Per; come Da quel, ch'io sono, cioè Per quell'uomo, ch'io sono, Da uomo dabbene, cioè Per quello, che dee dire un uomo da bene, Per quell'uomo dabbene, ch'io professo d'essere. Lat. secundum. Gr. κατά.
Esempio: Stor. Aiolf. Ti giuro da cavaliere, che io non l'ho veduto.
Esempio: Red. lett. 1. 302. Rispondo ora, ma non le rispondo da medico, ma bensì da suo buono amico.

14) Dizion.4° Ed. .
omografo. 12
DA
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vol.2 pag.2-3

DA.
Definiz: Per Intorno; o per quello, che si dice Poco più, o meno, In circa. Lat. ferè, fermè, ad, quasi, usque ad, circiter, plus minus.
Esempio: Bocc. nov. 15. 7. Essa incontrogli da tre gradi discese.
Esempio: E Bocc. nov. 28. 21. In così fatti ragionamenti, ed in simili, con mangiare, e con battiture fu tenuto Ferondo da dieci mesi.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 5. Si videro vicini ad un castelletto, del quale, essendo stati veduti, subitamente usciron da dodici fanti.
Esempio: Vit. Crist. Comincióe ad andare da Nazzarette a Ierusalemme, che v'hae da 74. miglia.
Esempio: Cr. 4. 9. 4. Da quattro, ovvero cinque generazioni di nobili sermenti porremo.
Esempio: Dant. Purg. 2. Veramente da tre mesi egli ha tolto Chi ha voluto entrar con tutta pace.
Esempio: G. V. 7. 27. 7. Allora prese da 30. in 40. de' migliori baroni del Re.
Esempio: E G. V. 11. 93. 2. Istimavasi avere in Firenze da 90. mila bocche, tra uomini, e femmine, e fanciulli.
Esempio: E G. V. num. 3. Cinque badíe con due prioríe con da ottanta monaci; ventiquattro monasterj di monache con da 500. donne.
Esempio: Stor. Pist. 45. Quelli da san Simone, e da Montecuccoli con da 400. fanti, e da 10. uomini a cavallo.

15) Dizion.4° Ed. .
omografo. 13
DA
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vol.2 pag.3

DA.
Definiz: Per Avanti. Lat. ante, prope. Gr. ἀπέναντι.
Esempio: Bocc. nov. 25. 16. La donna ec. veggendol da casa sua molto spesso passare, disse.

16) Dizion.4° Ed. .
omografo. 14
DA
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vol.2 pag.3

DA.
Definiz: Avanti a verbo, o a nome denota convenienza, o necessità; ma davanti a' verbi si congiugne collo 'nfinito, ed è equivalente al nominativo gerundio.
Esempio: Bocc. pr. 8. La gratitudine ec. è sommamente da commendare, e 'l contrario da biasimare.
Esempio: E Bocc. nov. 13. 24. Diede ordine a quello, che da far fosse.
Esempio: E Bocc. g. 6 p. 6. Dioneo, questa è quistion da te.
Esempio: E Bocc. nov. 99. 16. Fattesi venire per ciascuno due paia di robe ec. non mica cittadine, nè da mercatanti, ma da signore, e tre giubbe di zendado, e panni lini, disse ec.
Esempio: Dant. Inf. 32. Che non è 'mpresa da pigliare a gabbo, Descriver fondo a tutto l'universo, Nè da lingua, che chiami mamma, o babbo.

17) Dizion.4° Ed. .
omografo. 15
DA
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vol.2 pag.3

DA.
Definiz: Per Di che, Onde. Lat. unde. Gr. ὅθεν.
Esempio: Bocc. nov. 3. 3. Pensossi costui aver da poterlo servire.
Esempio: E Bocc. nov. 7. 2. La viziosa, e lorda vita de' cherici dà di se da mordere, da parlare, e da riprendere.
Definiz: §. Talora si pone col nome in vece dello 'nfinito, e vale parimente Di che, Onde.
Esempio: Bocc. nov. 50. 25. Sì da cena ci ha: noi siam molto usate di far cena, quando tu non ci se'.

18) Dizion.4° Ed. .
omografo. 16
DA
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vol.2 pag.3

DA.
Definiz: Talora avverb. di tempo, e vale Nel tempo del, come Da sera, Da mattina. Lat. vespertino, matutino tempore. Gr. ἑσπέρας, πρωΐ.
Esempio: Bocc. nov. 45. 6. Come avvenisse, che Giacomino per alcuna cagione da sera fuori di casa andasse.
Esempio: E Bocc. nov. 73. 12. A me pare, se pare a voi, che questa sia opera da dover far mattina.
Esempio: Dant. rim. 13. E cantinne gli augelli, Ciascuno in suo latino, Da sera, e da mattino Sulli verdi arbuscelli.

19) Dizion.4° Ed. .
omografo. 17
DA
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vol.2 pag.3

DA.
Definiz: Congiunto, o accompagnato colle particelle POCO, MOLTO, ASSAI, NIENTE, BENE, TANTO, PIÙ, e simili, sta avverbialm. e con esse ha forza d'add. delle quali vedi a suo luogo; e tra essa DA, e 'l PIÙ talora vi s'intromettono gli avverbi TROPPO, ASSAI, MOLTO, POCO.
Esempio: Bocc. nov. 22. 3. Uomo, quanto a nazione, di vilissima condizione, ma per altro da troppo più, che da così vil mestiere.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 15. Non sospicò, che ciò Guccio Balena gli avesse fatto, perciocchè nol conosceva da tanto.
Esempio: Cas. uf. com. 95. Laddove l'esserne senza, che di sua natura è biasimevole, da molto più divenire le fa.

20) Dizion.4° Ed. .
DA BANDA
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vol.2 pag.3

DA BANDA.
Definiz: Posto avverbialm. Vale Da una parte, Da un lato. Lat. a latere. Gr. παρά.
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 37. Draghinazzo, e Falsetta trae da banda, Gli altri, che vadan via, tosto comanda.
Esempio: Ar. Fur. 40. 43. Quando da terra una tempesta rea Mosse da banda impetuoso assalto.

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