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Volume 1 - Dizionario 4° Ed.
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1) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
A
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vol.1 pag.1

A
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime; e però noi udiamo ne' fanciulli mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, come vuole Prisciano; presso i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come A LUI, talora con meno, come A' MIEI, talvolta qusi due AA ,come AH RIBALDO.

2) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
A
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vol.1 pag.1

A
Definiz: segno del terzo caso in pronunziando si manda fuori con tanta forza, che raddoppia la consonante, che segue.
Esempio: Bocc. g. 8. f. 3 E detto questo, infino all'ora della cena libertà concedette a ciascuno.
Esempio: Dant. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace.
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A CIASCUNO, A LUI, A ME raddoppiano in pronunziando la consonante, e di due dizioni dalla scrittura distinte, la pronunzia confondendole ne fa una: ACCIASCUNO, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si trova talora scritto.

3) Dizion.4° Ed. .
A'
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vol.1 pag.1

A'
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o AGLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, il qual s'affigge con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pose in quella vece l'A, coll'articolo GLI, come AGLI AMORI, AGLI ERRORI, AGLI STIMOLI. Gr. τοῖς.
Esempio: Bocc. nov. 32. 22. Queste donne il dissero a' mariti ec. ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne agli orecchi, furono i cognati di lei.
Esempio: Amm. ant. 3. 8. 6. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.
Esempio: E Amm. ant. 7. 1. 8. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che colla lingua si tace.

4) Dizion.4° Ed. .
omografo. 3
A
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vol.1 pag.1-2

A
Definiz: preposizione, si pronunzia, come 'l segno del caso appunto, e fa lo stesso effetto del raddoppiare, quando però la parola, che seguita, cominci da consonante. Lat. ad. Gr. πρός.
Esempio: Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhi.
Esempio: Amm. ant. 3. 2. 6. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a render ragione.
Definiz: §. I. Ma se ha da vocale il cominciamento, si pronunzia come l'A' coll'apostrofo.
Esempio: Nov. ant. 65. 2. Uno cavaliere del Re ec. Ristette a udire la contenzione di questi due ciechi.
Definiz: §. II. Talvolta per isfuggir lo 'ncontro delle vocali, e per miglior suono, vi s'aggiugne la consonante D.
Esempio: Bocc. nov. 31. 2. Li non degni ad alto leva.
Esempio: Amm. ant. 3. 7. 1. Ad ammonigione suol seguitare vergogna.
Esempio: E Amm. ant. 7. 3. 4. Sia ogni uomo pronto ad udire, e tardo a parlare.
Definiz: §. III Prende forza, e quasi colore dalle parole, alle quali s'accosta, dinotando, secondo che quelle significano, molto, o tempo, o persona, o simili.
Esempio: Bocc. nov. 31. 2. Fu preso da due, e segretamente a Tancredi menato.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.

5) Dizion.4° Ed. .
omografo. 4
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: può in uno stesso tempo significar lo stesso che le proposizioni del Lat. ad, o in. Gr. ἐπί, πρός.
Esempio: Bocc. nov. 26. 9. Trovai colla donna mia in casa una femmina a stretto consiglio.
Esempio: Dant. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto Saltò.
Esempio: E Dan. Purg. 28. Come si volge con le piante strette A terra, ed intra se, donna, che balli.
Esempio: Petr. canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugia.
Esempio: Nov. ant.pr. 2 Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.
Esempio: E N. ant. Nov. 3. 1. Essendo poveramente ad arnese.
Esempio: E N. ant. Nov. 46. 3. A voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.
Esempio: G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e a maniera della antica tavola.

6) Dizion.4° Ed. .
omografo. 5
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece di IN, o SOTTO. Lat. in, sub. Gr. ἐν.
Esempio: Nov. ant. 47. 2. Addomando io al Comune di Bologna, che le possessioni de' miei figliuoli sieno a mia signoría.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Tu vorresti, che le opere di Dio sieno a tuo potere, e volontade.
Esempio: Mirac. Mad. A pena della testa glie 'l mandasse.
Esempio: Ovid. Pist. Menata a braccia dalli suoi familiari.
Esempio: Vit. SS. Pad. Per li molti miracoli, che Dio fece per lui a sua vita.
Esempio: Stor. Pist. 11. Comparissono dinanzi a lui a pena dello avere, e della persona.
Esempio: E Stor. Pist. 70. A pena dello avere, e della persona si partirono di Pistoia.
Esempio: Dav. Scism. 43. Cromuelo comandò loro, che a pena della vita gli condannassono immantenente.

7) Dizion.4° Ed. .
omografo. 6
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece di SOPRA. Gr. ἐπί.
Esempio: Bocc. nov. 29.11. E montato a cavallo, non nel suo contado se n'andò, ma ec.
Esempio: Dant. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.
Esempio: E Dan. Par. 12. E moto a moto, e canto a canto colse (quì potrebbe anche esser segno del terzo caso)

8) Dizion.4° Ed. .
omografo. 7
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in luogo di PER. Gr. ἐπί, πρός.
Esempio: Bocc. nov. 15. 25. Io non so a che io mi tengo, che io non vegna laggiù.
Esempio: E Bocc. nov. 54. 3. E sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse, e governassela bene.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 16. Tu avevi quinci una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte a veder, se tu di' vero.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 38. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere se la brigata si rallegrerà.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata più tosto, che a te.
Esempio: M. V. 1. 32. Caro figliuolo, se voi amavate d'avere a dama questa damigella, voi non ne dovevate tener bargagno.
Esempio: Tav. rit. G. S. Ne furono assai allegri, da poi che l'ebbono a signore.
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?
Esempio: Dant. Purg. 29. E, quanto a mio avviso, Diece passi distavan que' di fuori.
Esempio: E Dan. Inf. 7. Che permutaste a tempo li ben vani, Di gente in gente, e d'uno in altro sangue.
Esempio: G. V. 5. 3. 2. Federigo andò a Vinegia al detto Papa, e gittóglisi a' piedi a misericordia.
Esempio: Nov. ant. 78. 1. E quegli a baldanza del signore sì il battéo villanamente.
Esempio: E N. ant. Nov. 74. 2. Molte volte si conduce l'uomo a ben fare a speranza di merito.
Esempio: Sen. Pist. 54. Non terresti tu a molto folle colui, ec.

9) Dizion.4° Ed. .
omografo. 8
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece di DI.
Esempio: Bocc. nov. 29. 15. In abito di peregrini ben forniti a danari, e care gioie.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 7. Esso non ardiva a tornare addietro.
Esempio: Dant. Inf. 1. Sì ch'a bene sperar m'era cagione.
Esempio: Mirac. Mad. Sopra vestito a bianco, come neve.

10) Dizion.4° Ed. .
omografo. 9
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece di PER, TRA.
Esempio: G. V. 11. 129. 1. Avendo ec. a mano il trattato con M. Mastin della Scala di comperar da lui la città di Lucca.
Esempio: Tratt. segr. cos. donn. Quando averanno a mano questo medicamento, non passino ad altra medicina.

11) Dizion.4° Ed. .
omografo. 10
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece di DOPO, coll'avverbio di tempo avanti; come:
Esempio: Esempio del Compilatore ivi a pochi dì.
Definiz: Lat. paucis post diebus.
Esempio: Bocc. nov. 43. 19. Ivi a pochi giorni si trovò colla Ninetta.
Esempio: Buon. rim. 29. Ch'uom ben vissuto a morte in ciel s'annidi.
Definiz: §. I. Per DOPO, avverbio di luogo. Lat. ad.
Esempio: Bocc. nov. 43. 19. I pastori dissero, che ivi forse a tre miglia era un castello.
Definiz: §. II. Diciamo: Oggi a otto, Domane a otto: cioè, Otto dì dopo domane, o dopo oggi. Lat. octo post diebus.

12) Dizion.4° Ed. .
omografo. 11
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: per INVERSO. Lat. contra, adversum, ad, in versus erga. Gr. πρός.
Esempio: Bocc. nov. 69. 15. Credendo non altramente esser fatta la sua affezione a Nicostrato.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 32. La donna montata in sulla torre, e a tramontana rivolta cominciò a dire.
Esempio: Tes. Br. 2. 49. Ver quella Tramontana a cui quella faccia giace.
Esempio: Dant. Purg. 4. Volti a Levante, ove eravam saliti.
Esempio: Red. lett. 2. 47. Fra le altre cose, che ha spinto il mare a lido, sono alcune ghiande grosse.

13) Dizion.4° Ed. .
omografo. 12
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: per SECONDO. Lat. ad, iuxta.
Esempio: Bocc. nov. 19. 23. Racconciò il farsetto a suo dosso.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 20. Lasciamiti prima vedere a mio senno.
Esempio: E Bocc. nov. 87. 2. Intanto che a senno di niuna persona voleva fare alcuna cosa, nè altri poteva a suo.
Esempio: Mem. Tadd. Borgh. Se danno vi si trovassi, donde Iddio nostro Signore ne guardi, si debba partire simigliantemente per metà a volontà di ciascheduno.
Esempio: M. V. 4. 18. Tagliatile i panni per lungo infino alla cintola a loro costuma, con vergogna la mandò via (così ha il ms. Ricci)

14) Dizion.4° Ed. .
omografo. 13
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: in vece d'INFRA, IN CAPO, IN TERMINE.
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Tolse per moglie una gentildonna della terra, e nepote dell'Arcivescovo; menolla, e fece a due mesi una fanciulla.
Esempio: E N. ant. appresso: Onde la donna ha cominciato a far figliuoli alli due mesi.
Esempio: Gr. S. Gir. 10. Quegli, che sarà veracemente confesso a sua vita, e a sua sanità, ed havvi perseveranza, a colui faccio fidanza, ch'egli andrà dinanzi da Dio.

15) Dizion.4° Ed. .
omografo. 14
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: per INSINO. Lat. usque ad.
Esempio: Bocc. nov. 31. 12. Dolente a morte alla sua camera si tornò.

16) Dizion.4° Ed. .
omografo. 15
A
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vol.1 pag.2

A
Definiz: per COME.
Esempio: M. V. 2. 22. I cavalli, e l'armi, e l'altra roba partì a bottino.

17) Dizion.4° Ed. .
omografo. 16
A
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vol.1 pag.2-3

A
Definiz: pigliasi ancora in vece di CON.
Esempio: Dant. Inf. 9. Batteansi a palme, e gridavan sì alto.
Esempio: E Dan. Par. 11. Raccomandò la sua donna più cara, E comandò, che l'amassero a fede.
Esempio: G. V. 4. 33. 3. Furo ricevuti tutti a grandissimo onore.
Esempio: Bocc. nov. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 45. Vi dea tanti malanni, che voi siate morto a ghiado.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 12. Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se', io di te a te medesimo mi dorrei.
Esempio: E Bocc. nov. 61. 10. A coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai.
Esempio: Ovid. Pist. Prigione fatta a giravolte, la quale si chiama Laberinto.
Esempio: E Ovid. Pist. altrove: Vestite vestimenta ad oro.
Esempio: Nov. ant. 35. 3. Io andava per grande bisogno in servigio della mia donna, e il Re fu giunto, e disse: Cavaliere, a qual donna se' tu? Ed egli rispose: sono alla Reina di Castella (cioè: con qual donna stai tu? Sto con la Reina; che è lo stesso, che diciamo oggi Stare a padrone, cioè: con padrone)
Definiz: §. Fare un orto, o un podere a sua mano, è pagar chi lo lavora per aver per se tutti i frutti.
Esempio: Bocc. nov. 72. 5. In un suo orto, ch'egli lavorava a sue mani.

18) Dizion.4° Ed. .
omografo. 17
A
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vol.1 pag.3

A
Definiz: per CON, o IN.
Esempio: Dant. Purg. 6. Ed io: buon Duca, andiamo a maggior fretta.
Esempio: Libr. similit. Quando a passi lenti fanno il viaggio.
Esempio: Petr. Son. 28. I più deserti campi Vo misurando a passi tardi, e lenti.
Esempio: Franc. da Barb. 27. 5. E se periglio è porto, Dal lato d'arme a vita la difendi.
Esempio: Dant. Inf. 2. Di te mi loderò sovente a lui.
Esempio: Franc. Sacch. nov. Che novelle avete a Città?

19) Dizion.4° Ed. .
omografo. 18
A
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vol.1 pag.3

A
Definiz: per CON, o PER.
Esempio: Nov. ant. 74. 3. Allora gli ristituì a speranza dell'altra maggiore accomandigia.
Esempio: E N. ant. Nov. 32. 1. Non per propria lealtà, e virtude Messer Imberal del Balzo ec. vivea molto ad agura a guisa Spagnuola.
Esempio: Petr. canz. 4. 1. E mi fece obbliar me stesso a forza.

20) Dizion.4° Ed. .
omografo. 19
A
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vol.1 pag.3

A
Definiz: per CON, o DI.
Esempio: Dant. Inf. 16. E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta.
Esempio: Nov. ant. 2. 2. Cotanto dico, che 'l cavallo è nutricato a latte d'asina.
Esempio: Stor. Pist. 112. E subito le rotture, che avevano fatte per uscir fuori, furono murate a pietra, e a calcina.

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