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Volume 2 - Dizionario 3° Ed.
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1) Dizion.3° Ed. .
omografo. 1
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime; e però udiamo noi ne' fanciulli mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni; appo i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come A LUI, alcuna con meno, come A' MIEI, alcuna volta quasi due AA. AH RIBALDO.

2) Dizion.3° Ed. .
omografo. 2
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: segno del terzo caso, in pronunziando si manda fuora con tanta forza, che raddoppia la consonante, che segue.
Esempio: Bocc. Nov. 80. in fin. E detto questo, in fino all'ora della cena, libertà concedette a ciascuno.
Esempio: Dan. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace.
Esempio: Petrar. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A CIASCUNO, A LUI, A ME raddoppiano in pronunziando la consonante, e di due dizioni, dalla scrittura distinte, la pronunzia, confondendole, ne fa una: ACCIASCUNO, ALLUI, AMME. Così dagli Antichi, la cui ortografía non era molto distinta, si trova talora scritto.

3) Dizion.3° Ed. .
A'
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vol.2 pag.1

A'
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o AGLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, il qual s'affige con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pone in quella vece l'A, con l'articolo GLI, come AGLI AMORI, AGLI ERRORI, AGLI STIMOLI. Gr. τοῖς.
Esempio: Bocc. Nov. 32. 21. Queste donne il dissero a' mariti, ec. Ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne agli orecchj.
Esempio: Amm. ant. 3. 8. 6. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.
Esempio: E Amm. ant. altrove. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che colla lingua si tace.

4) Dizion.3° Ed. .
omografo. 3
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: preposizione, si pronunzia, come 'l segno del caso appunto, e fa lo stesso effetto del raddoppiare, quando però la parola, che seguita, cominci da consonante. Lat. ad.
Esempio: Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhj.
Esempio: Amm. ant. 3. 2. 6. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a render ragione.
Definiz: §. Ma se ha da vocale il cominciamento, si pronunzia, come l'A' con l'apostrofo.
Esempio: Nov. ant. 65. 2. Un Cavalier del Re, passando per quella via, ristette a udire la contenzion di questi due ciechi.
Esempio: Amm. ant. 7. 3. 4. Pronto a udire, tardo a parlare.
Definiz: §. Talvolta per isfuggir lo 'ncontro delle vocali, e per miglior suono, vi s'aggiugne la consonante D.
Esempio: Bocc. Nov. 31. 2. Li non degni ad alto leva.
Esempio: Amm. ant. 3. 7. 1. Ad ammonigione suol seguitar vergogna.
Definiz: §. Prende forza, e quasi colore dalle parole, alle qua' s'accosta, dinotando, secondo, che quelle significano moto, o tempo, o persona, o simili.
Esempio: Bocc. Nov. 31. 2. Fu preso da due, e segretamente a Tancredi menato.
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.

5) Dizion.3° Ed. .
omografo. 4
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: può, in uno stesso tempo, significar le preposizioni del latino AD, o IN.
Esempio: Boc. Nov. 26. 9. Trovai con la donna mia in casa una femmina a stretto consiglio.
Esempio: Dan. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto.
Esempio: E Dan. Purg. 28. Come si volge, con le piante strette, A terra, ed intra se, donna, che balli.
Esempio: Petr. Canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugía.
Esempio: Nov. ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.
Esempio: E N. ant. proem. num. 2. Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.
Esempio: E N. ant. Nov. 3. 1. Essendo poveramente ad arnese.
Esempio: E N. ant. Nov. 75. 2. Gli dovesse donare un paio di calze a staffetta senza pedúli.
Esempio: G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e maniera della antica tavola.

6) Dizion.3° Ed. .
omografo. 5
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: in vece di IN, o SOTTO.
Esempio: Nov. ant. 47. Addomando io, ec. che le possessioni de' miei figliuoli, sieno a mia signoría.
Esempio: Davanz. Scis. 43. Cromuelo comandò loro, che a pena della vita gli condannassono immantenente.

7) Dizion.3° Ed. .
omografo. 6
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: in vece di SOPRA.
Esempio: Bocc. Nov. 29. 11. E montato a Cavallo, non nel suo Contado, se n'andò, ma, ec.
Esempio: Dan. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.
Esempio: E Dan. Par. cant. 12. E moto a moto, e canto a canto colse. Qui potrebbe anche esser segno del terzo caso.

8) Dizion.3° Ed. .
omografo. 7
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: in luogo di PER.
Esempio: Bocc. Nov. 54. 3. E sì gli mandò, dicendo, che a cena l'arrostisse, e governassela bene.
Esempio: E Bocc. Nov. 15. 25. Io non sò a che io mi tengo, che io non vengo laggiù, ec.
Esempio: E Bocc. Nov. 76. 16. Tu avevi quinci sù una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte a veder se tu dj il vero.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 37. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere, se la brigata si rallegrerà.
Esempio: E Bocc. Nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata, più tosto, che a te.
Esempio: M. V. 1. 31. Caro figliuolo, se voi amavate d'aver questa damigella a dama, voi non ne dovevate tener bargagno.
Esempio: Tavol. Rit. G. S. Ne furono assai allegri, dappoi che l'ebbono a Signore.
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?
Esempio: Dan. Inf. 25. Del grande armento, ch'egli ebbe a vicino.
Esempio: E Dan. Purg. 29. E quanto, a mio avviso, Dieci passi distavan que' di fuori.
Esempio: E Dan. Purg. cant. 22. Fece l'huom buono a bene.
Esempio: E Dan. Inf. cant. 7. Che permutasse a tempo li ben vani (cioè per qualche tempo) Lat. aliquantisper, aliquandiù.
Esempio: G. V. 5. 3. 2. E gittóglisi a' piedi a misericordia [cioè per muover misericordia, o per ottenere misericordia]
Esempio: Nov. ant. 78. 1. E quegli a baldanza del Signore, il battèo villanamente [cioè per rigoglio, che gli dava il Signore.]

9) Dizion.3° Ed. .
omografo. 8
A
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vol.2 pag.1

A
Definiz: in vece di DI.
Esempio: Bocc. Nov. 29. 15. In abito di peregrini ben forniti a danari, e care gioie.
Esempio: Dan. Inf. 1. Sì ch'a bene sperar m'era cagione [cioè di bene sperare.]
Esempio: Bocc. Nov. 43. 7. Esso non ardiva a tornare addietro [cioè di tornare]

10) Dizion.3° Ed. .
omografo. 9
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: in vece di PER, TRA.
Esempio: G. V. 11. 129. 1. Avendo, ec. a mano il trattato, con M. Mastin della Scala, di comperar da lui la città di Lucca.

11) Dizion.3° Ed. .
omografo. 10
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: in vece di DOPO, con l'avverbio di tempo avanti, come
Esempio: Esempio del Compilatore
Definiz: ivi a pochi dì. Lat. paucis post diebus.
Esempio: Bocc. Nov. 43. 21. Poi ivi a pochi dì, si trovò con la Ninetta.
Definiz: E per dopo, di luogo.
Esempio: Bocc. Nov. 43. 19. I pastori dissero, che ivi forsi a tre miglia era un Castello.
Definiz: §. Diciamo, OGGI A OTTO, DOMANE A OTTO. [cioè dopo domane, o oggi, otto dì] Lat. octavo ab isto die, octavo a crastino die, in octavum diem.

12) Dizion.3° Ed. .
omografo. 11
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per INVERSO. Lat. contra, adversum.
Esempio: Bocc. Nov. 77. 32. La donna montata in sulla torre, e a tramontana rivolta.
Esempio: Tes. Br. 2. 49. Per quella Tramontana, a cui quella faccia giace.
Esempio: Dan. Purg. 4. Volti a Levante, ove eravàm saliti.
Esempio: Bocc. Nov. 69. 15. Credendo non altramente esser fatta la sua affezione a Nicòstrato.

13) Dizion.3° Ed. .
omografo. 12
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: in vece di SECONDO. Lat. ex, iuxta.
Esempio: Bocc. Nov. 87. 2. In tanto, che a senno di niuna persona voleva fare alcuna cosa, ne altri far la poteva a suo.
Esempio: E Bocc. Nov. 85. 20. Lasciamiti prima vedere a mio senno.
Esempio: E Bocc. Nov. 19. 23. Racconciò il farsetto a suo dosso.

14) Dizion.3° Ed. .
omografo. 13
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: in vece d'INFRA, IN CAPO, IN TERMINE.
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Tolse per moglie una gentildonna della terra: menolla, e fece a due mesi una fanciulla. Lat. duobus exactis mensibus.

15) Dizion.3° Ed. .
omografo. 14
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per lo usque ad, INSINO.
Esempio: Bocc. Nov. 31. 12. Dolente a morte, alla sua camera si tornò.

16) Dizion.3° Ed. .
omografo. 15
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: Pigliasi ancora in vece di CON.
Esempio: Dan. Par. 11. E comandò, che l'amassero a fede (cioè con fede)
Esempio: E Dan. Inf. cant. 9. Batteansi a palme, e gridavan sì alto
Esempio: G. V. 4. 33. 3. Ricevuti tutti a grandissimo onore.
Esempio: Bocc. Nov. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire.
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 45. Vi dea tanti malanni, che voi siate morto a ghiado.
Esempio: E Bocc. Nov. 98. 12. Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se, io di te a te medesimo mi dorrei.
Esempio: E Bocc. Nov. 71. 10. A coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai (cioè con la coda.)
Esempio: Nov. ant. 35. 3. Io andava per gran bisogno in servigio della mia donna: e il Re fu giunto, e disse: Cavaliere, a qual donna se tu? Ed egli rispuose: Sono alla Reina di Castella (cioè con qual donna stai tu?) Stò con la Reina; che è lo stesso, che diciamo oggi stare a padrone cioè con padrone.
Definiz: §. Fare un'orto, o un podere a sua mano, è pagar chi lo lavora per aver per se tutti i frutti.
Esempio: Bocc. Nov. 72. 5. In un suo orto, ch'egli lavorava a sue mani.

17) Dizion.3° Ed. .
omografo. 16
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per CON, o IN.
Esempio: Dan. Purg. can. 6. E disse al Duca, andiamo a maggior fretta (cioè in maggiore, o con maggior fretta.)

18) Dizion.3° Ed. .
omografo. 17
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per CON, o PER.
Esempio: Nov. ant. 74. 3. Allora gli restituì a speranza dell'altra maggiore accomandigia.
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 1. Vivea molto ad agura, a guisa Spagnuola (cioè con agurio, per via d'agurj.)
Esempio: Petr. canz. 4. 1. E mi fece obbliar me stesso a forza.

19) Dizion.3° Ed. .
omografo. 18
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per CON, o DI.
Esempio: Dant. Inf. 16. E con essa pensai alcuna volta Prender la lonza alla pelle dipinta.
Esempio: Nov. ant. 2. 2. Cotanto dico, ch'el cavallo è nutricato a latte d'asina.

20) Dizion.3° Ed. .
omografo. 19
A
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vol.2 pag.2

A
Definiz: per CON, o CONTRO.
Esempio: Tavol. dicer. Noi siamo tanti, che tutti li potemo tosto acchiudere, non ci converrà guari combattere a sì poca gente.

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