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Dizionario 1° Edizione
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1) Dizion.1° Ed. .
omografo. 1
A
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pag.1

A
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime, e però udiamo noi ne' fanciulli, mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni, appo i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come, A LUI, alcuna con meno, come A' MIEI, alcuna volta quasi due, AA, AH RIBALDO.

2) Dizion.1° Ed. .
omografo. 2
A
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pag.1

A
Definiz: segno del terzo caso, in pronunziando, si manda fuora con tanta forza, che raddoppia la consonante, che segue.
Esempio: Boc. n. 33. 12. Gl'incominciò a rincrescere.
Esempio: Dan. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui se più ti piace.
Esempio: Petr. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A RINCRESCERE, A LUI, A ME, raddoppiano, in pronunziando, la consonante, e di due dizioni, dalla scrittura distinte, la pronunzia, confondendole, ne fa una: ARRINCRESCERE, ALLUI, AMME. Così dagli antichi, la cui ortografia non era molto distinta, si truova tal'ora scritto.

3) Dizion.1° Ed. .
A'
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pag.1

A'
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o ALLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, ilqual s'affige con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pone in quella vece l'A con l'articolo gli, come AGLI AMORI, A GLI ERRORI, AGLI STIMOLI. gr. τοῖς.
Esempio: Boc. n. 32. 21. Queste donne il dissero a' mariti, ec. Ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne a gli orecchi.
Esempio: Amm. ant. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.
Esempio: E Amm. ant. altrove. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che con la lingua si tace.

4) Dizion.1° Ed. .
omografo. 3
A
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pag.1

A
Definiz: preposizione si pronunzia, come 'l segno del caso appunto, e fa lo stesso effetto del raddoppiare, quando però la parola, che seguita, cominci da consonante. Lat. ad.
Esempio: Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che, chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhi.
Esempio: Amm. ant. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a rendere la ragione.
Definiz: Ma se ha da vocale il cominciamento, si pronunzia, come l'a' con l'apostrofo.
Esempio: Nov. ant. 65. 2. Un cavalier del Re, passando per quella via, ristette a udire la contenzion di questi due ciechi.
Esempio: Amm. ant. Pronto a udire, tardo a parlare.
Definiz: Tal volta, per isfuggir lo 'ncontro delle vocali, e per miglior suono, vi s'aggiugne la consonante D.
Esempio: Bocc. n. 31. 2. Li non degni ad alto leva.
Esempio: Amm. ant. Ad ammonigione suol seguitar vergogna.
Definiz: ¶ Prende forza, e quasi colore, dalle parole, alle qua' s'accosta, dinotando, secondo che quelle significano, o moto, o tempo, o persona, o simili.
Esempio: Bocc. n. 31. 2. Fù preso da due, e segretamente a Tancredi menato.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.

5) Dizion.1° Ed. .
omografo. 4
A
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pag.1

A
Definiz: può, in uno stesso tempo, significare le proposizioni del latino AD, o IN.
Esempio: Bocc. nov. 26. 9. Trovai, con la donna mia, in casa, una femmina a stretto consiglio.
Esempio: Dan. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto.
Esempio: E Dan. Purg. 28. Come si volge, con le piante strette, A terra, ed intra se, donna, che balli.
Esempio: Petr. canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugía.
Esempio: Nov. ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.
Esempio: E N. ant. proem. n. 2. Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.
Esempio: E N. ant. nov. 3. 1. Essendo poveramente ad arnese.
Esempio: E N. ant. nov. 75. 2. Gli dovesse donare un paio di calze a staffetta, sanza pedúli.
Esempio: G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e maniera délla antica tavola.

6) Dizion.1° Ed. .
omografo. 5
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di IN, o SOTTO.
Esempio: N. ant. 47. Addomando io, ec. che le posessioni de' miei figliuoli sieno a mia signoría.

7) Dizion.1° Ed. .
omografo. 6
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di SOPRA.
Esempio: Boc. n. 29. 11. E, montato a cavallo, non nel suo contado se n'andò, ma, ec.
Esempio: Dan. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.
Esempio: E Dan. Par. cant. 12. E moto a moto, e canto a canto colse. Qui potrebbe anche esser segno del terzo caso.

8) Dizion.1° Ed. .
omografo. 7
A
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pag.1

A
Definiz: in luogo di PER.
Esempio: Bocc. n. 54. 3. E sì gli mandò dicendo, che a cena l'arrostisse, e governassela bene.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 25. Io non so a che io mi tengo, che io non vengo laggiù, ec.
Esempio: E Bocc. nov. 76. 16. Tu avevi quinci sù una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte, a veder se tu dì il vero.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 37. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere se la brigata si rallegrerrà.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata, più tosto, che a te.
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?
Esempio: Dan. Purg. 29. E, quanto a mio avviso, Dieci passi distavan que' di fuori.
Esempio: E Dan. Purg. cant. 22. Fece l'huom buono a bene.
Esempio: E Dan. Inf. c. 7. Che permutasse a tempo li ben vani [cioè per qualche tempo] Lat. aliquantisper, aliquandiu.
Esempio: G. V. 5. 3. 2. E gittóglisi a' piedi a misericordia [cioè per muover misericordia, o, per ottener misericordia]
Esempio: N. ant. 78. 1. E quegli, a baldanza del Signore, il battéo villanamente [cioè per rigoglio, che gli dava il Signore]

9) Dizion.1° Ed. .
omografo. 8
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di DI.
Esempio: Bocc. n. 29. 15. In abito di peregrini, ben forniti a danari, e care gioie.
Esempio: Dant. Infer. c. 1. Sì ch'a bene sperar m'era cagione [cioè di bene sperare]
Esempio: Bocc. n. 43. 7. Esso non àrdiva a tornare addietro [cioè di tornare]

10) Dizion.1° Ed. .
omografo. 9
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di PER, o TRA.
Esempio: G. V. 11. 129. 1. Avendo, ec. a mano il trattato, con M. Mastin della Scala, di comperar da lui la città di Lucca.

11) Dizion.1° Ed. .
omografo. 10
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di DOPO, con l'avverbio di tempo avanti: come,
Esempio: Esempio del Compilatore ivi à pochi dì.
Definiz: Lat. paucis post diebus.
Esempio: Bocc. nov. 43. 21. Poi, ivi a' pochi dì, si trovò con la Ninetta.
Esempio: Bocc. Introd. num. 2. A questa breve noia, ec. seguita prestamente la dolcezza.
Definiz: ¶ Diciamo, OGGI A OTTO, DOMANE A OTTO [cioè dopo domane, o oggi, otto dì] Lat. octavo ab isto die, octavo a crastino die.

12) Dizion.1° Ed. .
omografo. 11
A
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pag.1

A
Definiz: per INVERSO. Lat. contra, adversum.
Esempio: Bocc. n. 77. 32. La donna montata in su la torre, e a Tramontana rivolta.
Esempio: Tes. Br. 2. 49. Ver quella tramontana, a cui quella faccia giace.
Esempio: Dan. Purg. 4. Volti a Levante, ove eravám saliti.
Esempio: Bocc. nov. 69. 15. Credendo non altramente esser fatta la sua affezione a Nicóstrato.

13) Dizion.1° Ed. .
omografo. 12
A
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pag.1

A
Definiz: in vece di SECONDO. Lat. ex, iuxta.
Esempio: Bocc. nov. 87. 2. Intanto, che a senno di niuna persona voleva fare alcuna cosa, ne altri far la poteva a suo.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 20. Lasciamiti prima vedere a mio senno.
Esempio: E Bocc. nov. 19. 23. Racconciò il farsetto a suo dosso.

14) Dizion.1° Ed. .
omografo. 13
A
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pag.2

A
Definiz: in vece d'INFRA, IN CAPO, IN TERMINE.
Esempio: N. ant. 46. 1. Tolse per moglie una gentildonna della terra: menolla, e fece a due mesi una fanciulla. Lat. duobus exactis mensibus.

15) Dizion.1° Ed. .
omografo. 14
A
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pag.2

A
Definiz: per lo usque ad, INSINO.
Esempio: Boc. n. 31. 12. Dolente a morte alla sua camera si tornò.

16) Dizion.1° Ed. .
omografo. 15
A
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pag.2

A
Definiz: Pigliasi ancora in vece di CON.
Esempio: Dan. Par. 11. E comandò, che l'amassero a fede [cioè con fede]
Esempio: E Dan. Inf. c. 9. Batténsi a palme, e gridavan sì alto.
Esempio: G. V. 4. 33. 3. Ricevuti tutti a grandissimo onore.
Esempio: Boc. n. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire.
Esempio: E Bocc. n. 79. 45. Vi dea tanti mal'anni, che voi siate morto a ghiado.
Esempio: E Bocc. nov. 98. 12. Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se, io di te a te medesimo mi dorrei.
Esempio: E Bocc. nov. 71. 10. A coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai [cioè con la coda]
Esempio: G. V. 4. 3. 2. E trovasi, che Carlo Magno portò mezza l'arme dello 'mperio, ch'è campo ad oro [cioè con oro] Oggi, messo a oro, o, messo d'oro.
Esempio: N. ant. 65. 3. Io andava, per gran bisogno, in servigio della mia donna: e il Re fu giunto, e disse. Cavaliere, a qual donna se tu? Ed egli rispuose. Sono alla Reina di Castella [cioè con qual donna stai tu?] Sto con la Reina: che è lo stesso, che diciamo oggi, stare a padrone [cioè con padrone]
Esempio: Bocc. n. 72. 5. In un suo orto, ch'egli lavorava a sue mani.
Definiz: ¶ L'uso dice Fare un'orto, o un podere a sua mano, che è pagar chi lo lavora, per aver per se tutti i frutti.

17) Dizion.1° Ed. .
omografo. 16
A
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pag.2

A
Definiz: Per CON, o IN.
Esempio: Dan. Purg. c. 6. E disse al Duca andiamo a maggior fretta [cioè in maggiore, o con maggior fretta]

18) Dizion.1° Ed. .
omografo. 17
A
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pag.2

A
Definiz: Per CON, o PER.
Esempio: N. ant. 74. 3. Allora gli restituì a speranza dell'altra maggiore accomandigia.
Esempio: E N. ant. nov. 32. 1. Vivea molto ad agura, a guisa Spagnuola [cioè con aguri, o per via d'aguri]
Esempio: Petr. canz. 4. 1. E mi fece obbliar me stesso a forza.

19) Dizion.1° Ed. .
omografo. 18
A
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pag.2

A
Definiz: Per CON, o DI.
Esempio: N. ant. 2. 2. Cotanto dico, che 'l cavallo è nutricato a latte d'asina.

20) Dizion.1° Ed. .
omografo. 19
A
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pag.2

A
Definiz: Per CON, o CONTRO.
Esempio: Tavol. dicer. Noi siamo tanti, che tutti li potemo tosto acchiudere: non ci converrà guari combattere a sì poca gente.

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