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Dizion.4° Ed. .
SFAVILLARE
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vol.4 pag.501
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Definiz: | Mandar fuori faville; ed è proprio del fuoco; e per metaf. si dice d'ogni altra cosa, che sparga raggi, o
splendore. Lat. scintillare, micare. Gr. σπινθηρίζειν.
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Esempio: | Amet. 67. Ma lieto tutto splende di mirabile luce sfavillando. |
Esempio: | Ovvid. Pist. Il lume, che m'era dinanzi acceso, sfavillò, e sfavillando mi diede,
al mio parere, buoni segnali. |
Esempio: | Petr. son. 155. Ove sfavilla il mio soave foco. |
Esempio: | Dant. Inf. 23. E che pena è in voi, che sì sfavilla? |
Esempio: | But. ivi: Sfavilla, cioè si mostra per gli occhi sfavillanti, e per le facce rosse.
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Esempio: | Dant. Par. 1. Io nol soffersi molto, nè sì poco, Ch'io nol vedessi sfavillar
d'intorno, Qual ferro, che bollente esce del fuoco. |
Esempio: | E Dan. Par. 7. Ardendo in se sfavilla, Sicchè dispiega le
bellezze eterne. |
Esempio: | E Dan. Par. 14. Oh vero sfavillar del santo spiro, Come si
fece subito, e candente Agli occhi miei! |
Esempio: | Teol. Mist. Il cui movimento dirittamente sarebbe simile alla stella, che sfavilla
i raggi suoi, se quegli splendori sfavillassono da lei per libera volontà, e di sua potenza procedessono. |
Esempio: | Filoc. 2. 398. Marte, che di ciò s'accorse, sfavillando corse in quella parte, e
lei nella sua luce nascose (cioè: furiando infocato) |
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