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1) Dizion.4° Ed. .
RIFIGLIARE
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vol.4 pag.157-158


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RIFIGLIARE.
Definiz: Di nuovo figliare; e si usa anche in signific. neutr. Lat. iterum parturire. Gr. πάλιν τοκᾶν.
Esempio: Dant. Purg. 14. Ben fa Bagnacaval, che non rifiglia, E mal fa Castrocaro, e peggio Conio, Che di figliar tai Conti più s'impiglia.
Esempio: Libr. Son. 57. Convien l'agno rifigli, e se rifiglia, Franco torrà 'l tuo cane a chicchessia.
Definiz: §. I. Per metaf. Ripullulare, Rigermogliare, Farsi di nuovo checchessia. Lat. renasci.
Esempio: Cosc. S. Bern. Posso confessare gli pessimi germogli de' vizj, i quali ogni dì rampollano, e rifigliano in me.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 20. Ma pur m'aiuta quella, che rifiglia Nel cuor, dov'ogni sua biltà comparte.
Definiz: §. II. Per lo Rifar della marcia, o puzza, che fanno le ferite, e gli enfiati, qundo paion guariti.
Esempio: Serm. S. Ag. D. Pognamovi sì forte impiastro, che la piaga non rifigli.

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