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PELAGO
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vol.3 pag.536


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PELAGO.
Definiz: Profondo ridotto d'acque. Lat. pelagus. Gr. πέλαγος.
Esempio: Dant. Inf. 1. E come quei, che con lena affannata Uscito fuor del pelago alla riva, Si volge all'acqua perigliosa, e guata.
Esempio: E Dan. Purg. 14. Discesa poi per più pelaghi cupi, Truova le volpi sì piene di froda, Che non temono ingegno, che l'occupi.
Esempio: Cr. 9. 81. 4. Se già non fosse pesce grande, come la balena, che in niuno luogo, se non in pelago di mare, si può rinchiudere.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Bocc. proem. 4. Sol di se nella mente m'ha al presente lasciato quel piacere, che egli è usato di porgere a chi troppo non si mette ne' suoi più cupi pelaghi navigando.
Esempio: Coll. SS. Pad. I quali da indi innanzi seguitando cattività di cuore, e durezza, caddero in nocevole tiepidezza, e nel profondo pelago della morte.
Definiz: §. II. Per lo Mare. Lat. mare, pelagus, pontus. Gr. θάλασσα.
Esempio: G. V. 7. 50. 5. Essendo il detto in nave in alto pelago, e andava in Acri, si levò, e gridò (così nel T. Davanz.)
Definiz: §. III. Pelago, figuratam. per Intrigo, Imbroglio. Lat. tricae, ambages.
Esempio: Lasc. Sibill. 2. 1. Noi semo entrati in un pelago, che se noi n'usciamo salvi, e a onore, ci potremo chiamare ottimi notatori.
Esempio: Ambr. Cof. 1. 1. Sarò, se non del tutto fuor del pelago, Ov'io mi trovo, almanco in miglior termine.
Esempio: E Ambr. Cof. 3. 3. Gli giovi a uscir del pelago.
Esempio: Carl. Fior. 153. Non vi mettete in questi pelaghi, che non è nuoto da vostre braccia.

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