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Dizion.4° Ed. .
ONCIA
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vol.3 pag.403
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Definiz: | Peso, che è appresso di noi la dodicesima parte della libbra. Lat. uncia. Gr.
συγγία ??. |
Esempio: | G. V. 12. 96. 1. Essendo in Firenze montato l'ariento della lega d'once undici, e
mezzo per libbra in libbre 12. e soldi 15. a fiorino. |
Esempio: | Dant. Par. 9. Troppo sarebbe larga la bigoncia, Che ricevesse il sangue Ferrarese,
E stanco chi 'l pesasse ad oncia ad oncia. |
Esempio: | Ricett. Fior. 113. L'oncia pesa dramme otto, ed appresso a' Veneziani dramme nove.
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Definiz: | §. I. Oncia, è anche una sorta di misura, che comprende Tanto spazio di lunghezza, quanto è 'l dito grosso della
mano. Lat. uncia. |
Esempio: | Pallad. cap. 9. Questo (smalto) sia a grossezza di sei once.
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Esempio: | Dant. Inf. 30. S'io fossi pur di tanto ancor leggiero, Ch'i' potessi in cento anni
andare un'oncia. |
Esempio: | Ar. Fur. 17. 92. Ch'un'oncia, un dito sol d'error, che faccia, Per la mala
impression parrà sei braccia. |
Esempio: | Varch. Lez. 115. Al tempo di Claudio Imperatore fu portato dell'Arabia uno, il
quale era nove piè, e nove once; nove piè sono sei cubiti, che fanno 4. braccia, e mezzo, e 9. once, cioè 9. diti
grossi sono 12. degli ordinarj, che fanno tre quarti d'un piede. |
Definiz: | §. II. Per Una certa quantità di moneta di Sicilia, e del Regno. |
Esempio: | Bocc. nov. 40. 27. Condennati i prestatori, che imbolata avean l'arca in diece
once, liberò Ruggieri. |
Definiz: | §. III. Diciamo in proverb. E' val più un'oncia di fortuna, che una libbra di sapere, o
È meglio un'oncia di fortuna, che una libbra di sapere; e vale, che La fortuna talora giova più, che 'l
senno. Lat. gutta fortunae prae dolio sapientiae. v. Flos
109. |
Esempio: | Lor. Med. Arid. 5. 6. In fine egli è meglio un'oncia di fortuna, che una libbra
di sapienza. |
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