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1) Dizion.4° Ed. .
LETTERA
Voce completa

vol.3 pag.53-54


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Omografo 1
Omografo 2
LETTERA.
Definiz: Carattere dell'alfabeto. Lat. litera. Gr. γράμμα.
Esempio: Dant. Purg. 12. Trovai pur sei le lettere, che 'ncise Quel dalle chiavi a me sovra le tempie.
Esempio: Petr. canz. 45. 4. Di sua man propria avea descritto Amore Con lettre di pietà quel, ch'avverrebbe.
Esempio: E Petr. son. 72. Scrivi quel, che vedesti in lettre d'oro.
Esempio: Cas. lett. 57. Ho letto molte volte la risposta di V. S. o per dir meglio la mia pistola ec. Avrei tante cose da lodare, quante son parole, o lettere in essa.
Esempio: Guar. Past. fid. 5. 2. Scrivi Con lettre d'oro in solido diamante L'alta pietà dell'uno, e l'altro amante.
Definiz: §. I. Per Parola. Lat. verbum. Gr. ἔπος.
Esempio: Dant. Par. 19. E a dare ad intender quanto è poco La sua scrittura, fien lettere mozze.
Esempio: Bocc. introd. 2. A questa brieve noia, dico brieve, in quanto in poche lettere si contiene, seguita prestamente la dolcezza.
Definiz: §. II. Lettere mute, semivocali, e liquide, aggiunti, che si danno da' grammatici alle Lettere consonanti per distinguerle fra loro; di che v. il Salv. e il Buommatt.
Esempio: Varch. Ercol. 299. Servesi della d lettera dolcissima in assai luoghi; mette poche volte la l in mezzo delle mute, e delle vocali.
Definiz: §. III. Per Quella scrittura, che si manda agli assenti o per negozj, o per ragguagli; Pistola. Lat. epistola, literae. Gr. γράμματα.
Esempio: Bocc. nov. 31. 5. Ella scrisse una lettera, ed in quella ciò, che a fare il dì seguente per esser con lei, gli mostrò.
Esempio: E Bocc. nov. 60. 20. Per lettere ricevute dal Patriarca, fattone certo, m'ha conceduta licenzia, ch'io le mostri.
Esempio: Serd. stor. 1. 27. Diede ubbidienza per lettere, secondo il costume, al Romano Pontefice.
Esempio: Ciriff. Calv. 1. 13. E molte calde lettere gli scrisse, Che coll'armata all'isola venisse.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 55. Sopra tutto le lettere sbandite, E penne, e inchiostro, e carta, e polver era.
Esempio: Tass. Ger. 1. 19. Lettere a lettre, e messi a messi aggiugne; Sempre al consiglio è la preghiera unita.
Definiz: §. IV. Lettera di cambio.
Esempio: Dav. Camb. 98. Voi avete danari, e gli volete cambiare per Lione, perchè vi ritornino con guadagno; riscontrate in me Bernardo Davanzati, che ho bisogno di pigliare, e datemi scudi 64. se tanto fa la piazza, perchè io faccia pagare un marco in Lione a Tommaso Sertini, e io do a voi una brevissima mia lettera diritta a' Salviati, che dice così: Pagate a fiera tale a Tommaso Sertini un marco d'oro per la valuta quì da messer Giulio del Caccia; questa si chiama lettera di cambio.
Esempio: Vinc. Mart. lett. 47. Mi ordinò, che coll'inclusa lettera di cambio vi mandassi cencinquanta scudi per pegno di saldar con voi alla venuta sua in Italia tutte le passate promesse, e dar forma alle future.
Esempio: Cecch. Servig. 5. 13. Tenete, ecco una lettera di cambio Di duemila scudi.
Definiz: §. V. Per Dottrina, Letteratura. Lat. literae, eruditio. Gr. παιδεία.
Esempio: Bocc. nov. 41. 3. Mai nè per fatica di maestro, nè per lusinga ec. gli s'era potuto metter nel capo nè lettera, nè costume alcuno.
Esempio: E Bocc. num. 10. Non solamente le prime lettere apparò, ma valorosissimo tra' filosofanti divenne.
Esempio: Nov. ant. 91. 3. Ogni uomo, che sa lettera, non è savio.
Esempio: Cr. 9. 79. 4. Il maestro delle pecore sanza lettera sofficiente non è, perciocchè le ragioni del Signore, nè altro dirittamente far non puote.
Esempio: Bemb. Asol. 2. 76. Uomo nelle lettere infin da fanciullo assai profittevolmente essercitato.
Definiz: §. VI. Dire, o simili, a lettere di scatola, o di speziali, o d'appigionasi; vale Dir la bisogna chiaramente, e in modo, che ognun la 'ntenda. Lat. libere loqui, apertis, disertis verbis dicere. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Cecch. Stiav. 5. 6. Fa' pur disegno tu, e questi, a dirvela A lettere di scatole, sur altro.
Esempio: Bern. Orl. 2. 14. 55. Il peggio, che so far, fo al mio nemico, A lettere di scatola tel dico.
Esempio: Red. Vip. 1. 12. Plinio l'aveva detto a lettere di scatola.
Esempio: E Red. cons. 1. 11. Il gentilissimo Cornelio Celso ne parla a lettere di scatola.
Esempio: Lasc. Pinz. 2. 6. Orsù poich'e' bisogna favellar teco a lettere d'appigionasi, ch'è di quella ladra, traditoraccia rubacuori?

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