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Dizion.4° Ed. .
GRATTARE
Voce completa
vol.2 pag.663-664
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Definiz: | Stropicciare, e Fregar la pelle coll'unghie, propriamente per attutarne il pizzicore. Si adopera e nell'att. e
nel neutr. e nel neutr. pass. signific. Lat. scabere, scalpere, vellere. Gr.
κνήθειν,
κνίζειν. |
Esempio: | Franc. Sacch. rim. 64. Coll'unghie gratto, e strigghio come pazzo, Che non si
sente, e questo è quel partito, Che dà alle pene un poco di sollazzo. |
Esempio: | Bern. Orl. 3. 9. 19. Che per grattarsi il dolce non s'acquista. |
Esempio: | Buon. Tanc. 3. 12. P. Che si può far? A. Grattarle un po le rene, Spruzzarle il
viso coll'aceto forte. |
Definiz: | §. I. Grattare, figuratam. |
Esempio: | Dant. Inf. 30. L'una giunse a Capocchio, ed in sul nodo Del collo l'assannò,
sicchè tirando Grattar gli fece il ventre al fondo sodo. |
Esempio: | E Dan. Par. 17. E lascia pur grattar, dov'è la rogna.
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Esempio: | But. ivi: E lascia pur grattar, dov'è la rogna; cioè: e lascia pur doler chi s'ha
dolere. |
Esempio: | Malm. 1. 2. Acciocch'io possa correr questa lancia, Dammi la voce, e grattami la
pancia. |
Definiz: | §. II. Grattar la tigna, o la rogna, o simili, per metaf. vagliono Offendere, e Far male. Lat.
offendere, laedere. Gr. βλάπτειν,
βαρύνειν,
λυπεῖν. |
Esempio: | Dant. Inf. 22. Io direi anche, ma i' temo, ch'ello Non s'apparecchi a grattarmi
la tigna. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 3. 23. Venga chi vuol, ch'io gli gratti la rogna. |
Esempio: | Malm. 11. 11. Che dovendo a Baldon grattar la tigna ec. Alzò il battaglio, e
questo fu il saluto. |
Definiz: | §. III. Grattare gli orecchi, o simili; vale il medesimo, che Adulare, Parlare secondo l'umore, o
'l gusto di chi ode. Lat. assentari, adulari, blandiri, palpo percutere, palpari.
Gr. κολακεύειν,
ὑπαικάλλειν. |
Esempio: | Pass. 310. Ma cercherà la gente maestri, e predicatori secondo l'appetito loro, e
che grattin loro il pizzicore degli orecchi, cioè, che dicano loro cose, che desiderano d'udire, a diletto, non ad
utilità (corrisponde al luogo di San Paolo: prurientes
auribus. Gr. κνηθόμενοι τὴν
ἀκοήν) |
Esempio: | Dav. Scism. 31. Io solo fui, e non me ne pento, e sarei di bel nuovo, rispose
egli, per grattare gli orecchi al Re. |
Esempio: | Gal. Sist. 278. Si vuole insinuare nella vostra grazia col grattarvi l'orecchie, e
col gonfiar la vostra ambizione. |
Definiz: | §. IV. Grattare i piedi alle dipinture; si dice di Coloro, che per parer buoni fanno intorno alle
immagini sante il collo torto, onde sono chiamati Graffiasanti. Lat. hypocritam
esse. Gr. ὑποκριτὴν
εἶναι. |
Definiz: | §. V. Grattarsi la pancia; vale Starsi in ozio. Lat. otio
indulgere. Gr. ῥαστονεύειν
ῥᾳστωνεύειν. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 4. 13. Attendere a ingrassare col mangiare, e col bere i vostri
corpi, i quali sono pallidi non per altro, che per non fare esercizio mai, standovi sempre in continovo ozio a
grattarvi (come si dice volgarmente) la pancia. |
Esempio: | Ar. Fur. 38. 50. Poi nel bisogno si gratta la pancia, Nell'ozio immerso
abominoso, e tetro. |
Esempio: | E Ar. Cass. 1. 5. Bisogna, che simile-Mente suo padre sia
stato, e suo avolo A grattarsi la pancia. |
Definiz: | §. VI. Grattar dove pizzica; si dice del Trattar delle materie, nelle quali ha gusto, e premura
colui, a cui si discorre. |
Definiz: | §. VII. A gratta 'l culo; modo basso antico, detto di chi si sta senza far nulla colle mani in
mano. |
Esempio: | Pataff. 1. A bacchio, a micca, a gratta 'l cul Giannino. |
Definiz: | §. VIII. Grattare il corpo alla cicala, modo proverb. vale propriamente Provocare un linguacciuto
a dir male. Lat. cicadam ala comprehendere. |
Esempio: | Varch. Ercol. 81. Quando uno si sta ne' suoi panni senza dar noia a persona, e un
altro comincia per qualche cagione a morderlo, e offenderlo di parole, se colui è uomo da non si lasciare malmenare, e
bistrattare, ma per rendergli, come si dice, i coltellini, s'usa dire ec. propriamente, e' gratta il
corpo alla cicala. |
Esempio: | Buon. Fier. 3. 4. 4. O va', gratta un po 'l corpo alla cicala. |
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