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GRACIDARE
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vol.2 pag.648


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GRACIDARE.
Definiz: Proprio de' ranocchi, quando mandano fuor la voce. Lat. coaxare.
Esempio: Dant. Inf. 32. E come a gracidar si sta la rana Col muso fuor dell'acqua.
Esempio: Pass. 43. Io lascio alle rane il gracidare, e a' corbi il crocitare.
Esempio: Dial. S. Greg. M. Lo corbo colla bocca aperta, e coll'alie tese cominciò ad andare dintorno a questo pane, e a gracidare.
Esempio: Varch. Ercol. 62. I serpenti fischiar, giacchiaro i corvi, Le rane gracidar, baiaro i cani.
Definiz: §. I. Gracidare, si dice anche certo Gridare della gallina, e dell'oca, e d'altri uccelli. Lat. glocire, glocidar.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Fanciulli, che non ardiscono andare per via per le oche, che gracidano.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Venendo gli uccelli, e gracidandole intorno (alla volpe) credendo essa essere morta.
Esempio: Fir. As. 273. Una gallina, ec. gracidando, come se pure allora far volesse l'uovo.
Definiz: §. II. Per metaf.
Esempio: Pataff. 5. Perchè mi dilettai senza diletto, A secco gracidando con dannaggi.
Esempio: Malm. 6. 31. E non intende il gracidar, ch'e' fanno.

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