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1) Dizion.4° Ed. .
ALBERO
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vol.1 pag.109-110


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ALBERO.
Definiz: Nome generico d'ogni pianta, che ha legno, e spande i suoi rami ad alto. Lat. arbor. Gr. ἱστός.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 8. Ed erano queste piagge, ec. tutte di vigne, d'ulivi, di mandorli, di ciriegi, di fichi, e d'altre maniere assai d'alberi fruttiferi piene ec. boschetti di querciuoli, di frassini, e d'altri alberi verdissimi, e ritti, quanto più esser poteano.
Esempio: Dant. Inf. 13. Fanno lamenti in su gli alberi strani.
Esempio: Dav. Colt. 189. E più il salicone (patisce) che è l'albero, detto altrimenti oppio.
Definiz: §. I. Per una spezie particolare d'albero, simile al pioppo. Lat. alnus.
Esempio: Cr. 7. 5. 5. L'albero è utile, che 'ngrossi nel pedale, per le tavole, le quali acconciamente si fanno di quello in molti lavoríi.
Esempio: Bern. Rim. Querce sbarbate, salci, alberi, e cerri.
Esempio: Ricett. Fior. Eleggesi quello, che nasce sul cedro, dipoi quello de' popoli chiamati volgarmente alberi, e pioppi.
Definiz: §. II. Per lo stile, che regge le vele nelle navi. Lat. malus. Gr. ἱστός.
Esempio: Bocc. nov. 42. 5. D'albero, e di vela, e di remi la trovò fornita.
Esempio: Dant. Inf. 7. Quali dal vento le gonfiate vele Caggion avvolte, poichè l'alber fiacca.
Definiz: §. III. Dicesi eziandio per similit. Albero, alla descrizione de' nomi delle famiglie, posti per ordine di discendenza. Lat. stemma.
Esempio: Borgh. disc. Alb. Famigl. Fiorent. 5. La via del trovare l'origine colle descendenze continuate, e come corre l'uso del dire, far albero delle famiglie nostre ec.
Definiz: §. IV. E in proverbio si dice: Al primo colpo non cade l'albero, che vale, ch'e' bisogna tornare a ritentare più d'una volta. Lat. multis ictibus deiicitur valida quercus. Gr. πολλαῖσι πληγαῖς στέῤῥα δρῦς δαμάζεται.
Esempio: Bocc. nov. 69. 7. Lusca, tu sai, che per lo primo colpo non cade la quercia.
Esempio: Pecor. g. 1. nov. 2. Non temere, Bucciuolo, che l'albero non cade per un colpo.
Esempio: Cecch. esalt. cr. 5. 2. Al primo colpo Non va l'albero in terra.
Definiz: §. V. Dicesi anche Andar su per le cime degli alberi, cioè passare, o colle pretensioni, o col pensiero, oltre al comunale, e al consueto: simile al Lat. nubes, et inania captare.

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