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Dizion.4° Ed. .
VESPRO, e VESPERO
Voce completa
vol.5 pag.253
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Definiz: | La Sera, o l'Ora tarda verso la sera. Lat. vesper. Gr. ἑσπέρα. |
Esempio: | Bocc. nov. 15. 5. Il sul vespro la mandò all'albergo, dove Andreuccio tornava.
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Esempio: | Pass. 216. Dando il signore della vigna tanto a colui, che era entrato a lavorar
la vigna la sera a vespro, quanto a colui, che era venuto la mattina per tempo. |
Esempio: | Dant. Purg. 3. Vespero è già colà, dove è sepolto Lo corpo, dentro al quale io
facev'ombra. |
Esempio: | Guid. G. Ordinato già il sole nel mezzo díe, e quasi declinando a' confini del
vespro. |
Esempio: | Maestruzz. 1. 7. Del quale i Giudei al vespero del mondo avranno fame.
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Esempio: | Pallad. Febbr. 27. Da ora settima infino ad alto vespero si vogliono cogliere con
mano (il T. Lat. ha: hora decima) |
Esempio: | Ar. Fur. 24. 104. Ma stordì in modo il Tartaro, che molto Non sapea s'era vespero,
o di mane. |
Definiz: | §. I. Vespro, per Una delle sette ore canoniche, che si dice tra la nona, e la compieta. Lat.
vespera. Gr. ἑσπέραι. |
Esempio: | Maestruzz. 1. 38. E così dell'altre ore del dì, le quali infino a vespro si possono
dire la mattina. |
Esempio: | E Maestruz. 2. 54. E simigliantemente dicendo vespro, e
mattutino, e cota' cose. |
Esempio: | Vit. S. Gir. 3. Uno díe stando Girolamo a dire lo vespro co' suoi frati,
subitamente uno leone entrò dentro al monasterio. |
Esempio: | Vit. SS. Pad. 2. 369. E terza, e sesta, e nona, e vespro, e l'uficio della notte
non menticare. |
Definiz: | §. II. Vespro, diciamo anche l'Ora, nella qual si dice il vespro, che è dopo mezzo dì. Lat.
vesperae. Gr. ἑσπέραι,
ἑπερινόν
ἑσπερινόν. |
Esempio: | Maestruzz. 2. 27. Quando si dee cominciare a guardar la festa? Risp. Dall'un
vespro all'altro. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 61. Essendo già vespro, e parendo allo scolare avere assai fatto
ec. verso la casa della misera donna se n'andò. |
Esempio: | E Bocc. nov. 80. 8. Il dì seguente, passato vespro, la
dovesse aspettare. |
Esempio: | Petr. son. 86. Che a nona, a vespro, all'alba, e alle squille Le truovo.
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Definiz: | §. III. Cantare il vespro a uno detto proverbiale, che vale Fargli una gagliarda riprensione, o
Dirgli liberamente l'animo suo. Lat. libere loqui. Gr. παῤῥησιάζειν.
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Esempio: | Morg. 16. 58. Io gli ho a cantar poi il vespro, s'io mi cruccio. |
Definiz: | §. IV. Tra vespro, e nona non va fuor persona buona; detto, perchè gli uomini gentili, e di
condizione in quell'ora stanno per lo più in riposo, o in casa. |
Definiz: | §. V. Vespro Siciliano per similit. si dice di Strage grande, e improvvisa, o di alcun'altra
strana disavventura. |
Esempio: | Lasc. Pinz. 4. 9. Va' là, che tu sentira il vespro Siciliano. |
Esempio: | Malm. 11. 1. E se d'amor cantò con cetra in mano, Dirà col ferro il vespro
Siciliano. |
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