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Dizion.3° Ed. .
SFAVILLARE
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vol.3 pag.1516
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Definiz: | Mandar fuor faville, ed è proprio del fuoco, e per metafora d'Ogni altra cosa, che sparga raggj, o splendori.
Lat. scintillare, micare. |
Esempio: | Amet. 67. Di mirabile luce sfavillando. |
Esempio: | Ovvid. Pist. Il lume, che m'era dinanzi acceso, sfavillò, e sfavillando mi diede,
al mio parer, buon segnali. |
Esempio: | Petrar. Son. 156. Ove sfavilla il mio soave foco. |
Esempio: | Dant. Par. 7. Ardendo in se sfavilla, Sicchè dispiega le bellezze eterne.
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Esempio: | E Dan. Purg. 33. Ch'io nol vedessi sfavillar d'intorno, Qual
ferro, che bollente esce del fuoco. |
Esempio: | E Dan. Par. 14. Oh vero sfavillar del santo spiro, Come si
fece subito, e candente Agli occhi miei. |
Esempio: | Teolog. Mistic. Il cui movimento dirittamente sarebbe simile alla stella, che
sfavilla i raggj suoi, se quegli splendori sfavillassono da lei, per libera volontà, e di sua potenza procedessono.
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Esempio: | Dan. Inf. 23. E che pena è in voi, che si sfavilla? [Latin.
emicare. |
Esempio: | But. Cioè si mostra per gli occhi sfavillanti, e per le facce rosse] |
Esempio: | Filoc. 2. 398. Marte, che di ciò s'accorse sfavillando, corse in quella parte, e
lei, nella sua luce, nascose [cioè furiando infocato] |
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