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PASSATA
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vol.3 pag.512


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PASSATA.
Definiz: Verbal. Il passare. Lat. transitus. Gr. διάβασις.
Esempio: Bocc. nov. 80. 6. Incominciò a far le passate dinanzi alla casa di costei.
Esempio: Guicc. stor. La passata sua in Italia fu con pochissimo numero di genti.
Esempio: E Guicc. stor. altrove: Nel tempo, che più temevano della passata de' Francesi.
Esempio: Cant. Carn. 399. La canna da ferire Vuol esser grossa, soda, e appuntata, E con impeto uscire, Volendo, ch'ella faccia gran passata.
Esempio: Dep. Decam. 97. Noi crediamo, che sia quì la finita, come la tornata, l'andata, la passata.
Definiz: §. I. Dar passata. Lat. rem petenti denegare. Gr. ἀνανεύειν.
Esempio: Varch. Ercol. 87. Dar cartaccia, metafora presa da' giucatori, è passarsi leggiermente d'alcuna cosa, e non rispondere a chi ti domanda o rispondere meno, che non si conviene a chi t'ha o punto, o dimandato d'alcuna cosa; il che si dice ancor dar passata, o dare una stagnata.
Esempio: Segn. stor. 1. 4. Rimutatisi di parere ec. non vollero farlo, e dettono, come si dice, passata.
Definiz: §. II. Far passata negli onori, nelle lettere, o simili; vale Farvi profitto, e in esse venire innanzi. Lat. progredi, anteire. Gr.προκόπτειν.
Definiz: §. III. Fare una, o due, o più passate; si dice del Non avere per uno, o due, o più mesi le femmine le loro purghe.
Esempio: Libr. cur. malatt. Alla prima passata di mestrui, che fae la femmina, non si dee subito creder gravida, ma si attenda con riguardo la seconda passata.

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