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Dizion.2° Ed. .
LECCARE
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pag.467
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Definiz: | Leggiermente fregare con la lingua, dal Gr. λείχειν. Lat. lambere. |
Esempio: | Lab. n. 82. Come prima le parti superficiali andò leccando. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 30. E, per leccar lo specchio di Narciso, Non vorresti a invitar
molte parole. |
Esempio: | E Dan. Inf. can. 17. E di fuor trasse La lingua, come bue,
che naso lecchi. |
Esempio: | S. Agost. C. D. Non può star senza fame chi lecca il pane dipinto, e nol domanda
da l'huomo, che ha il pan vero. |
Esempio: | Franc. Sacch. E, quando venía in Firenze, non guadagnando, ricorrea alcuna volta
alle nozze, dove pure alcuna cosa leccava [cioè buscava] |
Esempio: | Franc. Sacch. appresso. Chi va lecca, e chi si sta si secca [cioè
busca] |
Definiz: | ¶ Diciamo in proverbio. Leccare, e non mordere: che vale contentarsi d'uno onesto guadagno. |
Definiz: | ¶ E quell'altro. A can che lecchi cenere, non gli fidar farina. E vale, che a chi toglie il poco, e
cattivo, non è da fidargli l'assai, e 'l buono. |
Definiz: | ¶ E LECCARE diciamo anche il poco, e leggiermente toccare. Lat. leviter
attingere. |
Definiz: | ¶ E LECCUME. Cosa appetitosa, che si leccherebbe, e per metaf. efficace
incitamento. |
Definiz: | ¶ E LECCATURA leggier ferita in pelle. Lat. vulnus
leve. |
Definiz: | ¶ E LECCO sust. diciamo al segno, al quale, in giucando alle pallottole, o alle piastrelle, o
morelle, ciascuno cerca d'avvicinarsi il più ch'e' può, con quella cosa, ch'e' tira. |
Esempio: | Beoni. Come chi trae con la sua mira al lecco. |
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