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Dizionario 1° ediz.totali
10 10 voci
13 13 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
1) Dizion.1° Ed. .
C
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pag.138

C
Definiz: Lettera, laquale ha molta simiglianza col G. Adoprasi da' Toscani, per due sorte di suoni: perchè, posta innanzi all'A, O, U, ha il suono più muto, o rotondo, come CAPO, CONCA, CURA: e, avanti la, E ed I sì manda fuor più sonante, o aspirato, come CERA, CIBO. Onde, per fargli fare il primo suono, gli pogniamo la H dopo, come Cheto, trabocchi QUESTO. CH, posto davanti all'I, ottiene due sorte di suoni, l'uno più rotondo, come FIANCHI, STECCHI, FIOCCHI: L'altro schiacciato, come OCCHI, ORECCHI, CHIAVE: quantunque appo i Poeti, cotali suoni non impediscan la rima.

2) Dizion.1° Ed. .
CACIO
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pag.139

CACIO.
Definiz: E da CACIO. CACIUOLA. che è un cacio schiacciato di forma tonda.

3) Dizion.1° Ed. .
CHIAVISTELLO
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pag.178

CHIAVISTELLO.
Definiz: strumento di ferro lungo, e tondo, ilquale, ficcandosi dentro a certi anelli, confitti nelle imposte dell'uscio, le tien congiunte, e serrate: ha un manico dall'un de' lati, bucato, e schiacciato, nel quale è 'l boncinéllo, che è quel ferro forato in punta, atto a ricever la stanghetta della toppa. Lat. pessulus.

4) Dizion.1° Ed. .
omografo. 1
COMPOSTO
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pag.202

COMPOSTO.
Esempio: E Bocc. nov. 74. 9. Ella aveva il naso schiacciato forte, e la bocca torta, e le labbra grosse, e i denti mal composti.

5) Dizion.1° Ed. .
FOCACCIA
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pag.353

FOCACCIA.
Definiz: SCHIACCIATA, che è un pane crudo schiacciato, e messo a cuocere in forno, o sotto la brace. In alcuni luoghi, da' nostri contadini, e detta, COFACCIA. Da alcuni, e in particolare da' sacri, si dice in lat. panis subcenericius: i Greci lo dissero βάκχυλος, come testifica Atenéo.

6) Dizion.1° Ed. .
G
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pag.374

G
Definiz: lettera compagna del C, laquale, anch'ella, ha due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile, o aspirato, come GENTE, GIRO; onde, per necessità di proprio carattere, per servircene nel primo suono con la E, e con l'I, pogniamo dopo la H, come GHERONE, GHIRO. Questo Gh, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI dal verbo vedere: l'altro più sottile, e schiacciato, il quale, per lo più, avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA: e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba, la L, N, R. Come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono, per sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti, seguita l'I, intal caso ha due suoni: l'uno più rotondo, e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi: l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO: e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alla L, e N, gran parte gli fa perdere del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se La L, N, R. S nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più, in composizione, con la preposizione DIS. Ma nel principio di parola, più frequentemente, come SGARARE: e si pronunzia sempre la S avanti al G, nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso, come POGGIO, OGGI, ec.

7) Dizion.1° Ed. .
L
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pag.467

L
Definiz: LETTERA, Laquale ammette, dopo di se, ne' mezzi delle parole, e in diversa sillaba, tutte le consonanti, dalla N, e R in poi, come ALBA, FALCONE, FALDA, VOLGO, SALMA, ALPE, POLSO, SALTO, SELVA, CALZA. E, in tutti questi luoghi, i Toscani, nel pronunziarla, gli fanno, per più dolcezza, perdere alquanto di suono. Avanti di se, nel mezzo delle dizioni, riceve il B, C, F, G, P, R, S, T, come OBBLIGO, CONCLUDERE, CONFLITTO, GIGLIO, ESEMPLO, PARLAMENTO, SLUNGARE, ATLETA, il che sempre fa nella stessa sillaba, salvo, che con la R, con la quale s'accoppia in sillaba diversa, come ORLATO. Ma di rado si trova, appo la nostra lingua, dopo la B, C, F, T, come suono, assai, per sua durezza, fuggito. Dopo la G. poco è in uso, se però non seguita l'I, come GIGLIO, ilquale gli fa fare suono più schiacciato, o sottile, come si dice nella lettera G. Di rado si truova dopo la S, e anche in principio di parola, come SLEGARE: o vero ne' verbi composti, con la preposizione DIS, o MIS, come DISLEALE, MISLEALE. Accoppiata, col T avanti, non è suono di questa lingua, ma solo s'usa per le voci forestiere, non divenute ancor nostre affatto, come ATLANTE, ATLETA. Con tutte queste lettere avanti, perde alquanto di suono, salvo che con la R, e con la S, le quali gliele lasciano mantenere intero. Pronunziasi la S avanti alla L nel secondo modo, cioè, con suono sottile, o rimesso, quale è nella voce MUSA, come si dice nella lettera S. Raddoppiasi, dove è necessario, ne' mezzi della parola, come ANELLO, COLTELLO.

8) Dizion.1° Ed. .
omografo. 2
PIATTO
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pag.624

PIATTO.
Definiz: ¶ Per di forma piana, a guisa di piattello, spianato, schiacciato.

9) Dizion.1° Ed. .
SCHIACCIATO
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pag.762

SCHIACCIATO.
Definiz: Add. Qui piatto, e quasi, come se fosse schiacciato. Lat. pressus, simus.
Esempio: Bocc. n. 74. 9. Ella aveva il naso schiacciato.

10) Dizion.1° Ed. .
SENTIRE
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pag.787

SENTIRE.
Esempio: E Bocc. nov. 74. 9. Ella aveva il naso schiacciato forte, e la bocca torta, e le labbra grosse, e i denti mal composti, e grandi, e sentiva del guercio.

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