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Dizion.4° Ed. .
RIDERE
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vol.4 pag.151-152
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RIDERE.
Definiz: | Prorompere in riso. Lat. ridere. Gr. γελᾶν. |
Esempio: | Dant. Conv. 123. E che è ridere, se non una corruscazione della dilettazione
dell'anima, cioè un lume apparente di fuori secondo sta dentro? |
Esempio: | E Dan. Purg. 25. Quindi parliamo, e quindi ridiam noi.
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Esempio: | E Dan. Par. 21. Ed ella non ridea, ma s'io ridessi, Mi
cominciò, tu ti faresti quale Semele fu, quando di cener fessi. |
Esempio: | E Dan. Par. 25. Ridendo allora Beatrice disse. |
Esempio: | But. Purg. 22. 1. Il ridere è atto, che procede dalla passion dell'animo, che si
chiama allegrezza. |
Esempio: | Bocc. nov. 63. 7. La donna fece bocca da ridere. |
Esempio: | E Bocc. nov. 73. 1. Della quale le donne avevano tanto riso,
che ancora ridono. |
Esempio: | E Bocc. appresso: Io non so ec. se egli mi si verrà fatto di
farvi ec. tanto ridere, quanto ha fatto Panfilo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 1. Molto avevan le donne riso del cattivello
di Calandrino. |
Esempio: | Petr. son. 207. Non vede un simil par d'amanti il sole, Dicea ridendo, e
sospirando insieme. |
Esempio: | Franc. Sacch. nov. 161. Bonamico, veggendo questo, ridette, e scoppiava a un
punto. |
Esempio: | E Franc. Sacch. nov. 183. Alla piazza a ponte si rise più
tempo di questa novella. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | G. V. 9. 349. 1. Contuttochè la fortuna l'avesse fatto ridere, s'acconciava di
voler pace co' Fiorentini (cioè: datogli cagion d'allegrezza, e favoritolo) |
Esempio: | Dant. Purg. 1. Lo bel pianeta, ch'ad amar conforta, Faceva tutto rider l'oriente
(cioè: risplendere) |
Esempio: | Petr. canz. 38. 6. Ridon or per le piagge erbette, e fiori. |
Esempio: | E Petr. son. 269. Ridono i prati, e 'l ciel si rasserena
(cioè: rendono aspetto ameno) |
Esempio: | Bern. Orl. 2. 8. 3. Sebbene aveva giusto sdegno seco, E gran cagion di rider del
suo male (cioè: rallegrarsi) |
Esempio: | Tass. Ger. 4. 33. Lodata passa, e vagheggiata Armida Fra le cupide turbe, e se ne
avvede; Nol mostra già, benchè in suo cuor ne rida, E ne disegni alte vittorie, e prede (cioè: se ne rallegri)
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Definiz: | §. II. Ridere, per Arridere. Lat. arridere. Gr. προσγελᾶν. |
Esempio: | Filoc. 2. 182. Molte volte è da sperar meglio, quando la fortuna si mostra molto
turbata, che quando ella falsamente ride ad alcuno. |
Esempio: | Guid. G. E la fortuna gli ride, la quale per subiti avvenimenti si puote cambiare.
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Definiz: | §. III. Per Burlarsi, Farsi beffe, Schernire; e si usa in signific. att. e neutr. pass. Lat.
ludere, iocari, irridere. Gr. σκώπτειν. |
Esempio: | Bocc. introd. 11. E di ciò, che avveniva, ridersi, e beffarsi, essere
medicina certissima a tanto male. |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 12. Grandissima pezza stettero in festa, ed
in piacere, del misero scolare ridendosi. |
Esempio: | Sen. ben. Varch. 1. 13. Del che essendosi riso Alessandro, noi (disse uno degli
ambasciadori) non facemmo mai cittadin nostro alcuno altro, se non Ercole, e te. |
Esempio: | Boez. Varch. 2. 4. L'ira del Cielo, e le minacce ride. |
Esempio: | Bern. Orl. 1. 16. 39. E sentendo talor parlar d'Orlando ec. Me ne rideva, e
stimaval niente, Tenendo me sopra ogni altro potente. |
Definiz: | §. IV. Ridere ad alcuno, o in bocca ad alcuno, diciamo del Mostrarsegli amico per ingannarlo.
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Esempio: | Vit. SS. Pad. 2. 61. Ella mi comincióe a dimostrare amore, e ridermi, presentarmi
ec. |
Esempio: | Gell. Sport. 3. 1. Stamane mi ha fatto motto tale, e tale mi ha riso in bocca, ed
inchinatomi, che un mese fa feceva vista di non mi vedere. |
Definiz: | §. V. Ridere agli Agnoli, o simili, vale Ridere, e non saper di che. |
Definiz: | §. VI. Ridere, diciamo anche Il versare de' Vasi, quando per troppa pienezza cominciano a traboccare. |
Esempio: | Dav. Colt. Riempi la botte infino a San Martino ogni due sere d'ottimo vino, falla
ridere, e soffiale in bocca. |
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