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1) Dizion.4° Ed. .
QUERCIA, e QUERCE
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vol.4 pag.17


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QUERCIA, e QUERCE.
Definiz: Albero noto. Lat. quercus. Gr. δρῦς.
Esempio: Bocc. g. 8. f. 2. E veggiamo ancora non esser men belli, ma molto più, i giardini di varie piante fronzuti, che i boschi, ne' quali solamente querce veggiamo.
Esempio: Petr. son. 311. Spenti sono i miei lauri, or querce, ed olmi.
Esempio: Dant. Par. 22. La carne de' mortali è tanto blanda, Che giù non basta buon cominciamento Dal nascer della quercia al far la ghianda.
Esempio: Libr. cur. malatt. Prendi quella bettonica nata sotto la querce del monte.
Definiz: §. I. Al primo colpo non cade la quercia; proverb. che vale, che Non bisogna sbigottirsi, e abbandonarsi alla prima. Lat. multis ictibus deiicitur quercus. Gr. πολλαῖς πληγαῖς στεῤῥὰ δρῦς δαμάζεται.
Esempio: Bocc. nov. 69. 7. Lusca tu sai, che per lo primo colpo non cade la quercia.
Definiz: §. II. Far quercia, si dice lo Star ritto col capo in terra, e co' piedi all'aria.
Esempio: Varch. Ercol. 70. Chiunque, distese, e allargate ambo le braccia, s'appoggia colle mani aperte in terra, e tiene i piè alti, e diritti verso il cielo, si chiama far quercia.
Esempio: Cant. Carn. Ott. 35. Ma sopra tutto stiamo In sul far quercia tanto ritti poi, Che, benchè piaccia a voi, Donne, spesso ha nociuto a noi maestri.
Esempio: Buon. Fier. 3. 5. 5. E fatto quercia, tutti addosso Col taglio della scure Gli fuer quei, che più ladri eran di lui.

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