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1) Dizion.4° Ed. .
ORECCHIO, e ORECCHIA
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vol.3 pag.423-424

ORECCHIO, e ORECCHIA.
Definiz: Uno de' membri del corpo dell'animale, che è Strumento dell'udito. Lat. auris. Gr. οὖς.
Esempio: Bocc. nov. 45. 14. Si ricordò, lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sopra l'orecchia sinistra.
Esempio: E Bocc. nov. 93. 8. Accostatoglisi agli orecchi gl'impose, che egli prestamente con tutti quelli della casa facesse, che niuno al giovane dicesse, lui esser Natan.
Esempio: Dant. Inf. 8. Ma negli orecchi mi percosse un duolo.
Esempio: E Dan. Par. 17. Come viene ad orecchia Dolce armonía da organo.
Esempio: Petr. son. 182. Amor par, ch'all'orecchie mi favelle.
Esempio: E Petr. son. 253. Che piangon dentro, ov'ogni orecchia è sorda.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 217. Disse pianamente all'orecchie del suo dispensatore, che gli dovesse dare XV. libbre d'oro.
Definiz: §. I. Orecchio, per similit. si dice alla Parte prominente di molte cose.
Esempio: Bellinc. son. 152. Ma un secchion vi porse ben l'orecchio, E intese come al fonte di Parnaso I piè vi si lavava un ferravecchio (quì in sentim. equivoco)
Definiz: §. II. Cantare a orecchio, si dice del Cantar senza cognizione dell'arte, ma solamente accordare colla voce all'armonia udita dall'orecchio; che anche si chiama Cantare a aria.
Definiz: §. III. Dare orecchi ad alcuna cosa, o Prestare orecchi ad alcuna cosa; vale Ascoltare, Attendere a quel, che t'è detto. Lat. aures praebere. Gr. ὦτα παρέχειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 38. Il valoroso uomo ec. volentier diede orecchi alle parole del peregrino.
Esempio: Amet. 20. Nè lascia dare orecchia assai, o poco Alle parole vane.
Esempio: E Amet. 47. Davamo gli orecchi a' canti de' varj uccelli.
Esempio: Bern. Orl. 3. 6. 62. Che certo è bella, e degna, cui prestate Sien da voi, e da tutti orecchie grate.
Definiz: §. IV. Entrare una pulce nell'orecchio, o Avere una pulce nell'orecchio.
v. PULCE.
Definiz: §. V. Fare orecchie di mercatante, proverb. che vale Far le viste di non intendere. Lat. se non audivisse simulare.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 83. Tu ci desti ogni notte con questo tuo orinare: Tommaso stillava su per lo letto, e fece orecchi di mercatante.
Esempio: Cron. Morell. 265. Fa' orecchie di mercatante, e non ti lasciare smuovere nè a danari, nè a promesse.
Esempio: Alleg. 167. E' fa orecchie di mercatante.
Esempio: Lasc. Pinz. 4. 3. Se la madre vi dicesse qualcosa, che non vi andasse per la fantasía, fate orecchi di mercatante. Ge. Come orecchi di mercatante? Gi. Non odono, se non le cose, che fanno per loro.
Definiz: §. VI. Fischiare gli orecchi ad alcuno, si dice dell'Immaginarsi, che altri parli di lui.
Definiz: §. VII. Gonfiare gli orecchi, vale Dir cose, che piacciano, Adulare. Lat. assentari. Gr. συνευδοκεῖν.
Esempio: Boez. Varch. 3. pros. 6. O gloria, gloria, che di noi mortali Alla parte maggior se' nata solo Per orecchie gonfiar, nè altro vali.
Definiz: §. VIII. Pervenire all'orecchie, o Venire all'orecchie, vale Aver sentore, indizio, e notizia. Lat. pervenire ad aures. Gr. εἰς ὦτα ἐπελθεῖν.
Esempio: Bocc. nov. 20. 9. Poi a certo tempo pervenuto agli orecchi a messer Ricciardo dove la sua donna fosse ec.
Esempio: E Bocc. nov. 42. 12. Le quali cose venendo ad orecchie a Martuccio Gomito ec.
Esempio: Vit. SS. Pad. 2. 246. Figliuolo mio, m'è venuto agli orecchi, che se' un poco austero contro agli tuoi servi.
Definiz: §. IX. Porgere l'orecchie, o Porre l'orecchie; vale Accostarsi per sentire, Origliare. Lat. aures dare, admovere. Gr. ὦτα προστιθέναι.
Esempio: Bocc. nov. 73. 3. A' quali ragionamenti Calandrino posto orecchie ec. si congiunse con loro.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 4. Sta! ch'io n'ho vedut'uno Far capolino, e porgerci l'orecchio.
Definiz: §. X. Riscaldare gli orecchi ad alcuno; vale Fargli una bravata. Lat. obiurgare aliquem. Gr. ἐπιτιμᾶν.
Esempio: Bocc. nov. 23. 16. Io gli credo per sì fatta maniera riscaldare gli orecchi, che egli più briga non ti darà.
Definiz: §. XI. Star cogli orecchi levati, vale Stare intentissimo per sentire; che anche si dice Star cogli orecchi tesi, e Stare in orecchi, o simili. Lat. arrectis auribus stare, Boez. lat.
Esempio: Bocc. nov. 62. 10. Giannello, il quale stava cogli orecchi levati per vedere, se d'alcuna cosa gli bisognasse temere ec. prestamente si gittò fuori del doglio.
Esempio: M. V. 11. 40. Li traditori, come li sentirono, che stavano a orecchi levati, uccisono le guardie, ch'eran con loro alle poste ignoranti del tradimento.
Esempio: Boez. Varch. 3. pros. 1. Stava cogli orecchi tesi, a bocca aperta, per ascoltarla.
Esempio: Tac. Dav. ann. 3. 59. Ognuno a orecchi tesi aspettava il gastigo di Pisone.
Esempio: Segr. Fior. Mandr. 3. 2. Da quel tempo in quà ella sta in orecchi, come fa la lepre.
Esempio: Lasc. Parent. 3. 3. Io starò più in orecchi, che una lepre.
Esempio: Fir. As. 10. E stando in orecchie per udire quel, ch'e' ragionassero, un di loro, smascellando delle risa disse ec.
Definiz: §. XII. Sturar gli orecchi a uno, vale Farlo intender bene, Dirgli il fatto suo, o Parlargli risentitamente.
Definiz: §. XIII. Si usa anche neutr. pass. per lo più nell'imperativo, e vale Intender bene.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Or vi sturate bene gli orecchi.
Esempio: Segr. Fior. Cliz. 3. 1. Perchè io voglio esser io signore di casa mia, ed ognuno se ne sturi gli orecchi.
Definiz: §. XIV. Sufolare altrui negli orecchi, Zufolare altrui negli orecchi, Soffiare altrui negli orecchi, e Fischiare altrui negli orecchi; vagliono Favellargli di segreto, Dargli qualche segreta notizia; e anche Andar continuamente instigandolo. Lat. in aurem susurrare, insusurrare.
Esempio: Lab. 279. Siccome colei, la quale ha faccenda soperchia pur di far motto a quella, e a quell'altra, e di sufolare ora ad una, ora ad un'altra nell'orecchie, e così d'ascoltarne ora una, ora un'altra.
Esempio: Fir. As. 153. Queste, e altre simili parole soffiando negli orecchi di Venere, lacerava quel garrulo, e soverchio curioso uccello il suo figliuolo.
Esempio: E lett. donn. Prat. 333. E' m'è stato zufolato anche negli orecchi un'altra cosa, che non importa poco, che ec.
Esempio: Capr. Bott. 2. 11. Chi è là? (dich'io) ch'è questo, che mi zufola negli orecchi?
Esempio: Ciriff. Calv. 4. 129. Che chi aspetta Mi sento ognor zufolar negli orecchi.
Definiz: §. XV. Tenere gli orecchi a una cosa, o Avere gli orecchi a una cosa; vale Badarvi, Starvi attento. Lat. aures dare, praebere. Gr. ὦτα παρέχειν.
Esempio: Lab. 80. Con tanto piacere di me, che alle loro parole tenea gli orecchi, che dir non potrei.
Esempio: Amet. 50. E nondimeno avevano gli orecchi al canto d'Ameto.
Definiz: §. XVI. Tirare gli orecchi, vale Riprendere, Ammonire. Lat. vellere aurem.
Esempio: Bern. rim. 1. 65. Provai un tratto a scriver elegante ec. Ma messer Cintio mi tirò gli orecchi, E disse: Bernia, fa' pur dell'anguille.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 7. Io tirerò l'orecchie, e riprenderò me medesimo.
Definiz: §. XVII. Tirare gli orecchi ad alcuno, si dice dell'Essere troppo rigoroso nel prezzo vendendogli alcuna cosa.
Definiz: §. XVIII. Torre gli orecchi, vale Venire a noia col cicalare; che anche si dice Importunare. Lat. obtundere. Gr. παρενοκλεῖν τινι.
Esempio: Bern. rim. 1. 30. Direte a Monsignor de' Carnesecchi, Ch'io non gli ho invidia di quelle sue scritte, Nè di color, che gli tolgon gli orecchi.
Definiz: §. XIX. Un paio d'orecchi straccherebbon mille lingue; proverb. che vale, che Col far vista di non sentire, e non fare stima di ciò, che si sente, si straccano i maldicenti, o gl'importuni.

2) Giunte4° Ed. .
ORECCHIO
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vol.6 pag.92

ORECCHIO.
Definiz: §. IV. dopo PULCE agg. §. I.
Definiz: §. XIV. Capr. Bott. 2. 11. corr. 1. 11. ch'è questo, corr. chi è questo.

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