Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete

Cerca nel lemmario:

Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

1) Dizion.4° Ed. .
CARNE
Voce completa

vol.1 pag.571


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» CARNE
Lemm. 5 ° Ed.
CARNE.
Definiz: La Parte più tenera degli animali, che hanno sangue. Lat. caro. Gr. κρέας.
Esempio: Bocc. nov. 31. 20. Tu vedrai noi d'una massa di carne tutti la carne avere.
Esempio: E Bocc. nov. 32. 5. Nè mai carne mangiava, nè bevea vino, quando non avea, che gli piacesse.
Esempio: E Bocc. nov. 77. 48. Perciocchè alquanto colle carni più vive, e colle barbe più nere gli vedete.
Esempio: Dant. Inf. 33. Tu ne vestisti Queste misere carni, e tu le spoglia.
Esempio: Petr. canz. 8. 8. O spirto ignudo, o uom di carne, e d'ossa.
Esempio: M. Aldobr. Questi cotali pesci son convenevoli a natura d'uomo, perchè la loro carne non è troppo grassa, nè troppo magra; anche è savorosa, e nudrisce più, che carne di altri pesci.
Definiz: §. I. Per similit. diciamo anche Carne la Polpa di tutte le frutte. Lat. caro. Gr. μυελός.
Esempio: Cr. 4. 20. 5. L'uve aventi molta carne più nutribili, e più dure sono, che quelle, che più umore, che carne hanno.
Esempio: E Cr. cap. 22. 2. Se ne uscirà il granello con parte della carne, dicono (l'uva) non esser matura.
Esempio: Ricett. Fior. I frutti ec. se eglino sono freschi, e grossi, e di carne, e scorza tenera ec.
Esempio: Bern. rim. L'ossa, e la carne tua sien benedette (parla delle pesche)
Definiz: §. II. Carne per Lussuria. Lat. *luxuria, libido. Gr. λαγνεία.
Esempio: Bocc. nov. 4. 8. Sentì subitamente non meno cocenti gli stimoli della carne, che sentiti avesse il suo giovane monaco.
Esempio: Dant. Par. 11. Chi nel diletto della carne involto S'affaticava, e chi si dava all'ozio.
Esempio: Libr. Similit. Castità ec. è una virtù, per la quale ragionevolmente si raffrena lo stimolo della carne.
Definiz: §. III. Far carne, vale Ammazzare. Lat. stragem edere. Gr. φονεύειν.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 327. I soldati attendevano a far carne, e 'l popolo bottino.
Esempio: Fir. As. 66. E' mi venne veduto quel niquitoso giovane colla spada ignuda per ogni canto far carne.
Esempio: Morg. 23. 22. Si difilava a lui, come 'l falcone, Quando ha veduto i colombi, o le starne, Ovver com'e lion, che vuol far carne.
Definiz: §. IV. Essere in carne, Rimettersi in carne ec. vale Essere, o Divenire alquanto complesso.
Esempio: Red. lett. 2. 193. Le pare di essersi rimessa competentemente in carne.
Definiz: §. V. Mettere troppa carne a fuoco, Porre, o simili, troppa carne a fuoco, vale Voler dire, o fare troppe cose a un tratto. Lat. multa negotia simul aggredi. Gr. πολυπραγμονεῖν.
Esempio: Bern. rim. Perch'ell'è troppo bestiale, Pone a un tratto troppa carne a fuoco.
Esempio: Lasc. Parent. 3. 8. In fine io ho messa troppa carne a fuoco; che mescolanza, che guazzabuglio strano!
Esempio: Varch. Ercol. 80. Mettere troppa mazza si dice d'uno, il quale in favellando entri troppo a dentro, e dica cose, che non ne vendono gli speziali, e in somma, che dispiacciono, onde corra rischio di doverne essere o ripreso, o gastigato, dicesi ancora mettere troppa carne a fuoco.
Definiz: §. VI. Essere carne grassa, o Riuscire carne grassa; vale Venire a noia, tratto dalla nausea, e dal ristuccare, che fa la carne grassa in mangiandola. Lat. nauseam, vel taedium afferre, nauseâ, vel taedio afficere. Gr. κόρον ποιεῖν.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Tu mi riesci carne grassa; io Vorrei, che tu toccassi due parole Della fine.
Esempio: Lasc. nov. 4. E poi io non vorrei anche tanto infastidirlo, e che egli mi avesse poi a dire, ch'io fussi carne grassa.
Esempio: Malm. 1. 85. Non ho che dir, gli rispond'ella, un'acca, Oltre ch'ella sarebbe carne grassa.
Definiz: §. VII. Essere carne, e ugna con alcuno, o Diventare carne, e ugna con alcuno, vale Essere, o Divenirgli molto congiunto d'interessi, o d'amicizia. Lat. familiaritate coniungi.
Esempio: Alleg. 166. Me ne rallegro, che voi sete diventato, come dir, carne, e ugna ec. colle nove sorelle.
Definiz: §. VIII. Tra carne, e ugna nessun vi pugna, o simili, vale, che Negli affari de' parenti, o amici litiganti fra loro uom non debbe interessarsi, o inframettersi.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 3. 7. Tu lo sai pure, che tra carne, e ugna Nessun vi punga.
Esempio: Bern. Orl. 2. 8. 4. Imparando, che pazzo è quel, che pugne, E che metter si vuol tra carni, e ugne.
Definiz: §. IX. Non essere nè carne, nè pesce, o Non sapere, se un sia carne, o pesce, dicesi d'uomo stolido, e che non si rinvenga, o non conosca. Lat. stolidum esse.
Esempio: Malm. 7. 50. Perchè gli pare uscito di cervello, Non si sa, s'ei si sia più carne, o pesce.

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0