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1) Dizion.1° Ed. .
omografo. 1
AVERE
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pag.96-97


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AVERE
Definiz: verbo, che denota possedimento di cosa, ed è semplice, e coniugato: coniugato, o con se medesimo, o co' verbi d'attiva terminazione, ne' lor preteriti, e ne' futuri del soggiuntivo, e dello 'nfinito, ed egli è anche coniugato dagli altri verbi. Lat. habere. Gr. ἔχειν.
Esempio: Boc. n. 61. 4. Ad un luogo molto bello, che 'l detto Gianni avea in Cameràta.
Esempio: E Bocc. n. 62. 9. Hò nondimeno, ec. trovato modo, che noi avremo del pane.
Esempio: E Bocc. n. 7. 6. Il quale si crede, che sia il più ricco prelato, che abbia la Chiesa di Roma [cioè che si truovi in tutta la Chiesa]
Esempio: E Bocc. n. 11. 11. Rispondea motteggiando, quasi per niente avesse quella presura [cioè tenesse, o stimasse]
Esempio: E Bocc. n. 14. 15. Un sacco le donasse, e avessesi quella cassa [cioè tenesse, pigliasse, togliesse]
Esempio: E Bocc. n. 18. 27. Darebbe opera a fare, che egli il suo piacere avesse [cioè conseguisse]
Esempio: E Bocc. n. 67. 7. Che avesti Anichino? Duolti così, ch'io ti vinco? [cioè che ti sentisti?]
Esempio: E similmente, Bocc.nov. 69. 17. Or che avesti? Che fai cotal viso?
Esempio: E Bocc. n. 76. 15. Ma che n'avesti, sozio alla buona fe? avestine sei? [cioè cavastine]
Esempio: E Bocc. nov. 1. ... avendo per santissimo huomo [cioè riputandolo]
Esempio: E Bocc. nov. 27. 32. E abbigli per fratelli, e per amici [cioè tiengli in luogo]
Esempio: E Bocc. nov. 54. 3. Voi non l'avrì da mi, Donna Brunetta, voi non l'avrì da mi, alla lombarda.
Esempio: Dan. Par. 17. Che l'animo di quel, ch'ode non posa, Ne ferma fede per esempio ch'haia [cioè abbia]
Definiz: all'antica.
Esempio: E Dan. Inf. c. 32. Ma perch'io non l'abbo, verbo antico, e vale quanto Ho, e non ha se non questa voce, e abbiendo, e abbiente.
Esempio: Vita Crist. D. abbiendo da vivere, e vestimento, secondo la convenevole necessità, e non a soperchianza.
Esempio: N. ant. 1. 6. Messere, questa pietra vale la miglior Cittade, che voi avete.
Esempio: E N. ant. nov. 2. 4. Mandoe per questo Greco, ed ebbelo in luogo segreto [cioè condusselo, menollo]
Esempio: E N. ant. nov. 54. 2. Che ordinò questa gentil donna? Ebbe uno cavallo, e da' suo' fanti il fece vivo scorticare [cioè procaccio, provvide]
Esempio: Introd. alle virt. Insegnarla a Malcometto perfettamente, perchè l'avesse bene a mano [cioè la trattasse, e la maneggiasse bene] il che diremmo anche Aver su le punte delle dita.
Definiz: ¶ In vece del verbo ESSERE
Esempio: Bocc. n. 34. 12. Al mostrar del guanto rispose, che quivi non avea falconi al presente, perchè guanto v'avesse luogo [cioè non v'era falconi]
Esempio: G. V. 1. 44. 2. E portò seco del vino, il quale dagli Oltramontani non era usato, ne conosciuto per bere, perocchè di là non avea mai avuto vino, ne vigna [cioè non ve n'era mai stato]
Esempio: Pet. canz. 4. 1. Mentre Amor nel mio albergo a sdegno s'ebbe [cioè fu a sdegno]
Definiz: Quando i nomi, ch'egli ha dopo non hanno, ne articol, ne altro verbo, diventa egli il verbo di esso nome, e, per lo più, col suo significato s'unisce.
Esempio: Boc. proem. 3. Diede per legge incommutabile a tutte le cose mondane aver fine [cioè finire, e consumarsi]
Esempio: E Bocc. n. 1. 7. Aveva oltre modo piacere, e forte vi studiava [cioè si compiaceva, e ne gustava]
Esempio: E Bocc. nov. 4. 10. Avendo forse riguardo al grave peso della sua dignità [cioè avvertendo, e riguardando]
Esempio: E Bocc. n. 11. 9. Avendo tuttavia pensiero, come trarre il potessero delle mani del popolo [cioè pensando]
Esempio: E Bocc. nov. 12. 4. Ma non dimeno ho sempre avuto in costume, camminando, ec. [cioè ho costumato, usato]
Esempio: Dan. Inf. c. 33. Che se 'l Conte Ugolino aveva voce D'aver tradito [cioè era in voce]
Esempio: E Dan. Inf. can. 21. Giù t'acquatta Dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'haia [cioè ti faccia]
Esempio: E Dan. Purg. c. 5. Quel da Esti il fe far, che m'avean in ira [cioè era adirato meco]
Esempio: E Dan. Inf. c. 15. E quanto io l'abbo in grato mentre io vivo [cioè lo gradisco]
Esempio: Petr. canz. 3. 1. Se non se alquanti, ch'hanno in odio il Sole.
Esempio: E Petr. Son. 83. Però, Signor mio caro, haggiate cura [cioè proccurate] Viene dal verbo HAGGIO, che è tanto quanto HO, ma non ha se non le voci del tempo presente del subiuntivo, e quella della prima persona del presente indicativo.
Esempio: Petr. Son. 19. V'haggio profferto il cuor, ma a voi non piace, Mirar sì basso.
Definiz: E senza il Sust. dopo di se, e possono intendersi coniugati in virtù.
Esempio: Diario del Monaldi. Al tutto se i minuti avessero vinto, ogni buon cittadino, che avesse, sarebbe stato cacciato di casa sua [cioè che possedesse facultà]
Esempio: M. Luca da Panzano. Avendo io da alcuno mio fidato amico, che Carlo Gherardini, ec.
Esempio: Boc. nov. 39. 7. Donna, io ho avuto da lui, ch'egli non ci può esser di qui domane [cioè io ho avuto avviso]
Esempio: E Bocc. n. 18. 22. Perchè parte parve al medico avere della cagione della infermità del giovane [cioè aver trovata, rinvenuta, investigata]
Esempio: E Bocc. nov. 17. 38. Avendo sempre l'animo, e 'l pensiero a quella donna [cioè avendo l'animo volto, e indiritto]
Esempio:
Esempio: E, Lab. num. 85. Donde che tu te l'abbi, niuna cosa te n'asconderò [cioè donde tu te lo sappi]
Definiz: E in signif. neu. pass.
Esempio: G. V. 2. 83. 4. E per lettere di nostri Cittadini degni di fede, s'ebbe, come a Sibastía, ec. [cioè s'intese.]
Definiz: Coniugato co' verbi d'attiva terminazione, tanto di significato attivo, quanto di neutro, sottentra al mancamento delle voci de' loro tempi, in questo linguaggio, e fanne la formazione, senza alterar niente il significato del verbo, col qual si coniuga, sì come anche talora usano i Greci. Flos. 51.
Esempio: Bocc. n. 94. 12. Signori, io mi ricorda avere alcuna volta inteso.
Esempio: E Bocc. nov. 29. 4. Ne s'era ancora potuto trovar medico, ec. che di ciò l'avesse potuto guerire, ma tutti l'avean peggiorato.
Esempio: E Bocc. n. 69. 19. E holti buona pezza taciuto [cioè holloti, e hottelo, e te l'ho: affiso di verbo, d'articolo, e di pronome]
Esempio: Petr. Son. 124. Ch'han fatto mille volte invidia al Sole [cioè hanno cagionato in lui invidia]
Esempio: Cavalc. Medic. cuor. Poi ch'io fu' monaco, mi abbo saputo vincere, che mai, ec.
Esempio: Tes. Br. 1. 3. Per dimostrare le tre diverse nature, ch'io abbo divisate.
Esempio: Vit. Crist. E state sicuramente, imperciocchè io abbo vinto il Mondo.
Esempio: E Vit. Cr.appresso. Abbiendo Mes. Giesù, compiuti li 29. anni.
Esempio: G. V. 7. 101. 1. Abbiendo raunata grande oste in Toscana: participio attivo da ABBO
Esempio: Fra. Giord. Salv. Andò con l'armi de' pastori, con una rombola solamente, ed ebbeti morto costui. E questo modo di dire così tronco, è usitato dagli antichi: mette più avanti agli occhi, e con più agevolezza, e brevità.
Definiz: E in signific. pass. modo singulare, perciocchè 'l passivo lo coniuga il verbo ESSERE.
Esempio: Liv. M. Tutti furo battuti con le verghe nel mezzo della piazza, ed ebbono tagliata la testa [cioè fu loro tagliata]
Esempio: Dan. Inf. c. 1. Poich'éi posato un poco il corpo lasso.
Definiz: Coniuga eziandio se medesimo.
Esempio: Bocc. Introd. 27. Non si saria stimato tanti avervene dentro avuti [cioè esservene]
Esempio: E Bocc. n. 12. 4. Ho sempre avuto in costume, camminando, ec.
Esempio: E Bocc. n. 61. 8. Della quale ho avuto a queste notti la maggior paura, che mai s'avesse.
Esempio: Liv. M. E la 'nvidia, ch'io avrei avuta di continuare il magistrato, sia appiccolata [cioè mi sarebbe avuta]
Definiz: E ancora coniugato dagli altri verbi.
Esempio: Bocc. n. 1. 10. Io intendo di farti avere il favor della Corte.
Esempio: E Bocc. n. 18. 27. E così mi potrete aver sano.
Definiz: Ed è coniugato ancor dal passivo.
Esempio: Boc. proem. 5. E si ancora, perchè vi sia più caro avuto.

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