1) Dizion.4° Ed. .
PULEGGIO
Voce completa

vol.3 pag.768


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
PULEGGIO.
Definiz: Spezie d'erba odorosa, che nasce negli acquitrini, di cui v. il Mattiol. . Lat. pulegium. Gr. γλήχων.
Esempio: Cr. 6. 97. 1. Il puleggio è caldo, e secco nel terzo grado; cogliesi nel tempo, che e' fiorisce, e seccasi all'ombra, e serbasi per un anno.
Esempio: Libr. cur. malatt. Usi il lambitivo fatto col mele, e col puleggio.
Esempio: Arrigh. 60. Il pepe è più nobile del puleggio, e più vile appresso gl'Indi.
Definiz: §. Oggi si prende anche in signific. di Pileggio; onde Pigliar puleggio, o il puleggio, che vale Partirsi. Lat. abire, discedere. Gr. ἀπιέναι.
Esempio: Morg. 27. 261. E non poteva ignun pigliar puleggio.
Esempio: Ambr. Furt. 5. 12. Il meglio fia, ch'io mi pigli puleggio.
Esempio: Ciriff. Calv. 4. 112. Ella gli trasse così per motteggio Un certo manrovescio sottomano, Mentre e' pigliava col destrier puleggio.
Esempio: Malm. 1. 80. Il pigliarsene subito il puleggio Un zucchero ne parve di tre cotte.
Definiz: §. II. Dar puleggio, vale Dar licenza di partire, Mandar via. Lat. depellere, abiicere. Gr. ἀπελαύειν.
Esempio: Buon. Fier. 1. 2. 2. Saravvi alcun di loro, Ch'essendo or or per dar puleggio all'alma, Parrágli esser guarito (quì figuratam.)

© 2005 MICC - Centro per la Comunicazione e l' Integrazione dei Media