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Dizion.4° Ed. .
CAVEZZA
Voce completa
vol.1 pag.605
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| Definiz: | Fune, o Cuoio, col quale si tiene legato per lo capo il cavallo, o altra bestia simile, per lo più alla
mangiatoia. Lat. capistrum. Gr. κημός. |
| Esempio: | Morg. 27. 202. O Vegliantin, tu non vuo' più cavezza. |
| Esempio: | Fir. As. Gittatomi le mani alla cavezza, mi voleva trarre in verso lui.
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| Esempio: | Tac. Dav. ann. 1. 24. Un cavallo, rotta la cavezza, spaurito dalle grida,
correndo, s'avvenne in certi, e sbaragliólli. |
| Definiz: | §. I. Di quì diciamo Rompere la cavezza, o Strappar la cavezza, di chi,
perduto ogni rispetto dell'onestà, comincia a fare sceleratezze. Lat. effraenum
evadere. Gr. ἀχάλινον
γείνεσθαι. |
| Definiz: | §. II. Levar la cavezza, figuratam. vale Levar di suggezione, Render libero. Lat.
liberare. Gr. ἀνιέναι. |
| Esempio: | Bern. Orl. 1. 5. 31. Tu puoi, fratel, levarmi la cavezza, Cioè se vuoi, mi puoi
libero fare. |
| Definiz: | §. III. Cavezza, per similit. La fune con che s'impiccano gli uomini. Lat. restis,
laqueus. Gr. παγίς. |
| Esempio: | Stor. Eur. 6. 153. Par da pensare, o che il suo premio fusse danari, o una cavezza
dorata, ed unta, qual meritava il peccato suo. |
| Definiz: | §. IV. In proverb. Metter la cavezza alla gola, e significa Quando uno ha necessità d'una cosa,
fargliele pagare più, ch'ella non vale. Lat. angere, suffocare. Gr.
ἄγχειν. |
| Definiz: | §. V. E Mettere la cavezza alla gola, si dice ancora dell'Obbligar con forza, o Violentare alcuno a
fare alcuna cosa. Lat. vi cogere. |
| Esempio: | Varch. Suoc. 1. 4. Non doveva però mettermi la cavezza alla gola di que' cento
ducati, che bene sapeva, che io non gli aveva, nè gli poteva provvedere così tosto. |
| Definiz: | §. VI. Cavezza, si dice anche a' Fanciulli, o servi sagaci, e tristi, per ischerno, e per ingiuria, quasi Degno di
cavezza. Lat. furcifer. Gr. δικρανοφόρος.
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| Esempio: | Cecch. Donz. 4. 8. Tr. Sbietta. S. Signore. Tr. Onde si vien
cavezza? |
| Definiz: | §. VII. Cavezza di moro è una Sorta di mantello di cavallo. |
| Esempio: | Buon. Fier. 2. 3. 4. Ma per dir de' mantelli, Cavezze assai di moro, e rabicani
Giudicai la più parte. |
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