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Volume 5 - Dizionario 4° Ed.
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141) Dizion.4° Ed. .
TARDATO
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vol.5 pag.16

TARDATO.
Definiz: Add. da Tardare.
Esempio: Petr. canz. 5. 2. Onde nel petto al nuovo Carlo spira La vendetta, che a noi tardata nuoce.
Esempio: Dant. Par. 30. Se si svegli Molto tardato dall'usanza sua.

142) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TARDETTO
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vol.5 pag.16

TARDETTO.
Definiz: Dim. di Tardo. Lat. tardiusculus. Gr. βραδύτερος.
Esempio: Fir. As. 316. Quelle capriolette minute, quelle riprese nette, quegli scempi tardetti.
Esempio: Car. lett. 1. 101. Se vi pare, che la risposta sia stata tardetta ec. ricordatevi almeno della licenza, che m'avete data per la prima vostra, che io lo facessi agiatissimamente.

143) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
TARDETTO
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vol.5 pag.16

TARDETTO.
Definiz: Avverb. Dim. di Tardi. Lat. tardiuscule. Gr. βραδύτερον.
Esempio: Fir. As. 68. Tornando iersera un poco tardetto da cenare fuor di casa ec. io ritrovai avanti alla porta del mio alloggiamento ec. tre crudelissimi ladroni.

144) Dizion.4° Ed. .
TARDEZZA
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vol.5 pag.16

TARDEZZA.
Definiz: Tardanza, Lentezza. Lat. tarditas, pigritia. Gr. μέλλησις, ὄκνησις.
Esempio: M. V. 11. 18. Riprendendo sua tardezza, e potendo con suo onore stare dodici dì.
Esempio: Tes. Br. 7. 25. Dee l'uomo guardare, che sua andatura non sia troppo molle per tardezza, che ciò è segno di superbia.
Esempio: Dant. Conv. 99. L'una sì è la tardezza del suo movimento per dodici segni (la moderna ediz. ha tardanza)
Esempio: Alam. Colt. 4. 81. Già quel, che ogni altro di tardezza avanza, Il buon frutto di Palla, il verde manto Volge in oscuro. .

145) Dizion.4° Ed. .
TARDI
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vol.5 pag.16-17

TARDI.
Definiz: Avverb. Fuor di tempo, Fuori d'otta per soverchio indugio, Travalicata l'ora, Dopo 'l tempo convenevole, e opportuno. Lat. sero. Gr. ὀψέ.
Esempio: Bocc. nov. 15. 21. Perchè egli gia sospettando, e tardi dello inganno cominciandosi ad accorgere ec.
Esempio: Petr. cap. 3. Tardi pentito di sua feritate.
Esempio: E Petr. son. 232. Ed è (ben sai) Quì ricercargli è intempestivo, e tardi.
Esempio: Dant. Inf. 1. Nacqui sub Iulio, ancorchè fosse tardi.
Esempio: But. ivi: Cioè benchè fosse tardi lo mio nascere, e questo dice, perchè fu lo suo nascere presso alla morte di Cesare.
Esempio: Pass. 115. Rispondendo egli, che conosceva bene d'avere errato, ma che troppo era tardi a tornare a penitenza: disse il cherico, che la vera penitenza non era mai tardi.
Esempio: Varch. Ercol. 57. Tu saresti tardi alla fiera a Lanciano.
Definiz: §. I. Talora, vale Con indugio, Con tardezza. Lat. tarde. Gr. βραδέως.
Esempio: Cavalc. Frutt. ling. Quando Iddio tardi esaudisce, careggia li suoi doni, non gli niega.
Esempio: Dant. Conv. 108. Amore ec. non è altro, che unimento spirituale dell'anima, e della cosa amata, nel quale unimento di propria sua natura, l'anima corre tosto, o tardi, secondo che è libera, o impedita (cioè: corre con fretta, o cammina con indugio)
Esempio: Malm. 6. 2. Ma state pur, perchè tardi, o per tempo Lo sconterà.
Definiz: §. II. In forza di nome, vale In sull'ora tarda, Vicino all'ora tarda, sì da sera, che da mattina.
Esempio: Bocc. nov. 12. 6. Essendo già tardi, di là da Castel Guiglielmo, al valicare d'un fiume ec. assalitolo, il rubarono.
Definiz: §. III. Al tardi, posto avverbialm. vale lo stesso. Lat. sero.
Esempio: Bocc. nov. 40. 12. Madonna, io vidi questa sera al tardi, dirimpetto alla bottega di questo legnaiuolo nostro vicino, un'arca.
Esempio: E Bocc. nov. 86. 4. Tolti una sera al tardi due ronzini a vettura ec. sopra il pian di Mugnone, cavalcando, pervennero.
Definiz: §. IV. Farsi tardi, Essere tardi, Sembrare tardi, o simili; esprimono desiderio di volere alcuna cosa con prontezza.
Esempio: Filoc. 5. 154. Amico, a me si fa tardi, che quel, che imprometti, si fornisca.
Esempio: E Filoc. 6. 152. Deh quanto mi è tardi, che io manifestar mi ti possa.

146) Dizion.4° Ed. .
TARDISSIMAMENTE
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vol.5 pag.17

TARDISSIMAMENTE.
Definiz: Superl. di Tardamente. Lat. tardissime. Gr. βραδύτατα.
Esempio: Cr. 4. 4. 3. È un'altra maniera, che si chiama Albana, la quale tardissimamente pullula, ed è uva bianca ec.
Esempio: Guicc. stor. 9. 412. Avevano secondo le consuete arti loro camminato tardissimamente.

147) Dizion.4° Ed. .
TARDISSIMO
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vol.5 pag.17

TARDISSIMO.
Definiz: Superl. di Tardo. Lat. tardissimus. Gr. βραδύτατος.
Esempio: Guicc. stor. 1. 18. Lqarghissime promesse ec. ma effetti piccolissimi, e tardissimi.

148) Dizion.4° Ed. .
TARDITĀ, TARDITADE, e TARDITATE
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vol.5 pag.17

TARDITÀ, TARDITADE, e TARDITATE.
Definiz: Astratto di Tardo. Lat. tarditas. Gr. βραδύτης.
Esempio: Amm. ant. 23. 4. 11. La divina ira con lento grado va alla sua vendetta, ma la sua tardità compensa per gravezza di tormenti.
Esempio: Com. Purg. 17. Le spezie d'invidia sono tepiditade, mollezza, sonnolenza, oziositade, indugio, tarditade.
Esempio: Guicc. stor. 5. 722. Non ci debbe adunque spaventare questa tardità.
Esempio: Tass. Ger. 5. 6. E saria la matura tarditate, Ch'in altri è provvidenza, in noi viltate.

149) Dizion.4° Ed. .
TARDIVO
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vol.5 pag.17

TARDIVO.
Definiz: Add. Tardo. Lat. serotinus. Gr. ὄψιμος.
Esempio: Libr. cur. malatt. Sono più sani i frutti primaticci, che i tardivi.

150) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TARDO
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vol.5 pag.17

TARDO.
Definiz: Add. Pigro, Lento, Negligente; Contrario di Sollecito. Lat. tardus, piger. Gr. βραδύς.
Esempio: Dant. Inf. 11. Lo nostro scender conviene esser tardo.
Esempio: E Dan. Par. 12. Si movea tardo, sospeccioso, e raro.
Esempio: Bocc. nov. 9. 4. Il Re infino allora stato tardo, e pigro, quasi dal sonno si risvegliasse ec.
Definiz: §. I. In signific. d'Intempestivo per travalicamento di tempo.
Esempio: Bocc. nov. 43. 12. La giovane veggendo, che l'ora era tarda ec. disse.
Esempio: Petr. son. 11. Non fia, ch'almen non giunga al mio dolore Alcun soccorso di tardi sospiri.
Esempio: E Petr. 17. E non so fare schermi Di luoghi tenebrosi, o d'ore tarde.
Definiz: §. II. Per Grave, Severo.
Esempio: Dant. Inf. 4. Genti v'eran con occhi tardi, e gravi.
Esempio: Petr. son. 122. E con l'andar, e col soave sguardo S'accordan le dolcissime parole, E l'atto mansueto, umile, e tardo.

151) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
TARDO
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vol.5 pag.17

TARDO.
Definiz: Avverb. Tardi. Lat. sero. Gr. ὀψέ.
Esempio: Dant. Par. 22. La spada di quassù non taglia in fretta, Nè tardo.
Esempio: Petr. son. 31. A veder voi tardo mi volsi, Per non ravvicinarmi a chi mi strugge.
Esempio: E Petr. son. 222. Questa eccellenzia è gloria, s'io non erro, Grande a natura,a me sommo diletto, Ma che? vien tardo, e subito va vai.
Esempio: E Petr. son. 228. Alma real dignissima d'impero, Se non fossi tra noi scesa sì tardo.
Definiz: §. Al tardo, posto avverbialm.
v. AL TARDI.
152) Dizion.4° Ed. .
TARGA
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vol.5 pag.17

TARGA.
Definiz: Spezie di Scudo di legno, o di cuoio. Lat. parma, clypeus. Gr. ἀσπίς.
Esempio: Liv. Dec. 3. A costoro fu comandato, che avessero una targa in luogo di scudo.
Esempio: M. V. 3. 63. Catuno (portava) una grande bandiera tutta di quell'arme, colle targhe rilevate, nel campo azzurro un leone rampante.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 196. Con li loro consigli ordinarono, che 'l detto Podestà avesse uno pennone, e una targa dal popolo di Firenze.
Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 7. Ciscranne assai commesse, e targhe vecchie.

153) Dizion.4° Ed. .
TARGATA
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vol.5 pag.17

TARGATA.
Definiz: Colpo dato colla targa.
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 98. Essi per contra gli ripignevano, ammazzavano, precipitavano con targate, lanciottate, sassi, e cantoni.

154) Dizion.4° Ed. .
TARGHETTA
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vol.5 pag.17

TARGHETTA.
Definiz: Dim. di Targa.
Esempio: Franc. Sacch. nov. 150. In ispignere, e ripignere alcuna targhetta costò un altro (fiorino)

155) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TARGONE
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vol.5 pag.17

TARGONE.
Definiz: Accrescit. di Targa; Targa grande; ma di forma diversa. Lat. clypeus. Gr. ἀσπίς.
Esempio: Burch. 1. 124. Qual col falcion, qual colla scimitarra, Qual col targon pareva una testuggine.
Esempio: Borgh. Arm. fam. 6. Veggoinsene assai delle rosse, e gialle in pittura ne' palvesi, e targoni, e ancora in alcuni forzieri.

156) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
TARGONE
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vol.5 pag.17

TARGONE.
Definiz: Erba odorifera di sapore acuto, e di foglie simili al lino. Lat. dracunculus hortensis, tarchon.
Esempio: Dav. Colt. 199. Trasponi ogni erbaggio per la state, menta, targone, capperi.
Esempio: Alam. Colt. 5. 130. Il soave targon, che mai non vide Il proprio seme suo, ma d'altrui viene.

157) Dizion.4° Ed. .
TARIFFA
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vol.5 pag.17

TARIFFA.
Definiz: Determinazione di prezzo, e simili.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 179. Cesare adunque bandì, che le tariffe di tutte le compagníe de' pubblicani fino allora occulte si pubblicassero (quì il T. Lat. ha: leges cuiusque publici.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 4. Le tariffe attaccare Per le gabelle.
Definiz: §. I. È anche la Nota de' prezzi assegnati a chi dee vendere.
Definiz: §. II. E Nome di libro contenente varie ragioni di numeri per fare i conti sulle monete, e simili.

158) Dizion.4° Ed. .
TARLATO
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vol.5 pag.17

TARLATO.
Definiz: Intarlato.
Esempio: Ricett. Fior. 59. Eleggesi quella (salsapariglia) ec. non tarlata, non nera, nè scortecciata.
Esempio: Car. lett. 2. 77. Col quale per non aver fin quì avuto a pena entratura, mi par d'esser nuovo servitore, ancorachè sia de' vecchi, e de' tarlati di casa (quì per metaf.)

159) Dizion.4° Ed. .
TARLO
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vol.5 pag.17

TARLO.
Definiz: Verme, che si ricovera nel legno, e lo rode. Lat. teredo, caries. Gr. σηπεδών.
Esempio: Fior. Virt. A. M. Siccome il tarlo consuma il legno ec. così consuma la 'nvidia il corpo dell'uomo.
Esempio: Petr. canz. 48. 5. Che legno vecchio mai non rose tarlo, Come questi 'l mio core.
Esempio: Franc. Sacch. rim. 25. Credi tu sempre, velenosa serpe, Regnar vivendo pur dell'altrui sangue, Essendo a tutti velenoso tarlo?
Definiz: §. I. Tarlo, si dice anche a quella Polvere, che in rodendo fa il tarlo.
Esempio: Cr. 9. 30. 4. A saldare tutte le piane lesioni sopra si pongano queste polveri, cioè mortine secca polverizzata ec. putredine di legno corrotto, la quale volgarmente s'appella tarlo.
Definiz: §. II. In proverb. diciamo: L'amor del tarlo, di Chi ama sol per suo utile. Lat. ut lupus agnos, ut lupus ovem.
Definiz: §. II. Avere il tarlo con alcuno, vale Averci rabbia. Lat. alicui iratum esse. Gr. ὀργίλως ἔχειν τινί.
Esempio: Malm. 10. 24. Ma fa' pur quanto sai, ch'i' ho teco il tarlo, E ti vo', se tu fossi in grembo a Carlo.

160) Dizion.4° Ed. .
TARMA
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vol.5 pag.17

TARMA.
Definiz: Vermicciuolo, che alla maniera del tarlo rode diverse cose.
Esempio: Buon. Fier. 5. 5. 2. Ove sicuro Schermo aver pon da' tarli, e dalle tarme Gl'illustri brevi, e le pregiate carte.

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