Pagina d'entrata della Lessicografia della Crusca in rete


Vai direttamente a:

  1. Contenuti
  2. Menù di navigazione
  3. Dimensione dei caratteri

Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
numero di voci per pagina:
121) Dizion.4° Ed. .
DANNOSAMENTE
Apri Voce completa

vol.2 pag.10

DANNOSAMENTE.
Definiz: Avverb. Con danno. Lat. exitialiter, perniciosè. Gr. βλαβερῶς.
Esempio: Libr. cur. malatt. Ma que' rimedj gli provano sempre dannosamente.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Volle andarvi, ma vi andò per se molto dannosamente.

122) Dizion.4° Ed. .
DANNOSISSIMO
Apri Voce completa

vol.2 pag.10

DANNOSISSIMO.
Definiz: Superl. di Dannoso. Lat. perniciosissimus. Gr. βλαβερώτατος.
Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 300. Essere la prestezza a loro utile, a Vitellio dannosissima.

123) Dizion.4° Ed. .
DANNOSO
Apri Voce completa

vol.2 pag.10

DANNOSO.
Definiz: Add. Che apporta danno, Nocivo. Lat. damnosus, perniciosus, exitialis. Gr. βλαβερός.
Esempio: Bocc. introd. 1. Universalmente a ciascuno, che quella vide, o altrimenti conobbe, dannosa.
Esempio: E Lab. 77. La qual mai se non in cosa, che dannosa mi dovesse riuscire, non mi fu piacevole.
Esempio: G. V. 11. 3. 1. Il disavveduto, e subito accidente, e molto dannoso cadimento.
Esempio: Petr. canz. 29. 5. Latin sangue gentile Sgombra da te queste dannose some.
Esempio: E Petr. cap. 4. E dannoso guadagno, e util danno.
Esempio: Pass. 193. L'uomo non dee amare, nè disiderare quella cosa, che è dannosa, e nociva.
Esempio: Dant. Inf. 6. Per la dannosa colpa della gola, Come tu vedi, alla pioggia mi fiacco.

124) Dizion.4° Ed. .
DANO
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANO.
v. DAINO.
125) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
DANTE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANTE.
Definiz: Che dà. Lat. dans. Gr. διδούς.
Esempio: Bocc. nov. 32. 3. Danti a ciaschedun, che muore, secondo la quantità de' danari loro lasciata da lui, più, e meno eccellente luogo.
Esempio: Liv. dec. 3. I Cartaginesi altresì furon rotti, li quali, danti le spalle.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Quando si fa il patto tra il dante, e 'l ricevente.
Esempio: Sen. ben. Varch. 2. 3. Allora si dimostra la virtù del dante, allora si conosce la benignità, quando ec.

126) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
DANTE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANTE.
Definiz: Pelle concia di daino, o cervo, ed è di molta grossezza, e durezza.

127) Dizion.4° Ed. .
DANTESCO
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANTESCO.
Definiz: Add. Dello stile, o della maniera del nostro divino poeta Dante.
Esempio: Varch. Lez. Pieno di quella antica purezza, e Dantesca gravità.

128) Dizion.4° Ed. .
DANTISTA
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANTISTA.
Definiz: Chi studia nel poema di Dante, o Chi imita Dante.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 46. Franco Sacchetti mandò a messer Antonio Piovano eccellente Dantista, e di quello lettore.
Esempio: Libr. Son. 5. Parce pur nondimanco, e da te dele Ogni rugo in ver me nuovo Dantista.
Esempio: Capr. Bott. rag. 2. Tu fai pure professione di Dantista, e non te ne vali quanto e' t'è di bisogno.

129) Dizion.4° Ed. .
DA NULLA
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA NULLA.
Definiz: Lo stesso, che Da niente, come Uomo da nulla, ec. Lat. futilis, homo nihili. Gr. οὐτιδανός.
Esempio: Cr. 6. 6. 1. La radice verde ha virtù diuretica di romper la pietra, e aprir le vir all'orine, ma la secca non è da nulla.

130) Dizion.4° Ed. .
DANZA
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANZA.
Definiz: Ballo, Carola. Lat. chorea, tripudium, saltatio. Gr. χορεία.
Esempio: Bocc. introd. 54. Cominciarono soavemente una danza a sonare.
Esempio: E Bocc. g. 1. f. 8. Comandò la reina, che una danza fosse presa, e quella menando la Lauretta, Emilia cantasse.
Esempio: Dant. Purg. 31. Indi mi tolse, e bagnato m'offerse Dentro alla danza delle quattro belle.
Definiz: §. I. Per metaf.in signific. osceno.
Esempio: Bocc. nov. 78. 11. Aveva sentita la danza Trivigiana, che sopra 'l capo fatta gli era.
Definiz: §. II. Essere in danza, o Entrare in danza, detto proverb. che vale Ritrovarsi in qualche affare impacciato; che anche diciamo Essere in ballo, o Entrare in ballo.
Esempio: Petr. canz. 22. 3. Ed anch'io fui alcuna volta in danza.
Definiz: §. III. Menar la danza, vale Giudar chi balla.
Esempio: Bocc. g. 1. f. 8. Comandò la reina, che una danza fosse presa, e quella menando la Lauretta, Emilia cantasse.
Definiz: §. IV. E per metaf. vale Maneggiare, o Guidare alcuno affare.
Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Il Granchio mena tutta la danza.

131) Dizion.4° Ed. .
DANZANTE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANZANTE.
Definiz: Che danza, Danzatore. Lat. saltans, choreas ducens. Gr. ὀρχηστής.
Esempio: Fr. Iac. T. 5. 18. 23. Su vi cantano gli santi, Si rinfrescano i danzanti Sempre che ne giunge alcuno.

132) Dizion.4° Ed. .
DANZARE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANZARE.
Definiz: Ballare, Carolare. Lat. tripudiare, choreas ducere. Gr. χορεύειν.
Esempio: Bocc. g. 4. f. 3. Come usati erano, al danzare, e al cantar si diedono.
Esempio: Dant. Purg. 29. Venian danzando l'una tanto rossa, Ch'a pena fora dentro al foco nota, L'altr'era ec.
Esempio: Fr. Iac. T. 7. 8. 1. Nol mi pensai giammai Di danzare alla danza.
Esempio: Montem. son. 18. Dunque non diniegar giovine bella Danzar ne' tempi dilettosi, e gai.

133) Dizion.4° Ed. .
DANZATORE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANZATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che danza. Lat. saltator. Gr. ὀρχηστής.
Esempio: Cecch. Esalt. cr. 4. 4. Ma che ferno i danzatori? N. Fuggiro in quà, e 'n là, che parvon proprio Una covata di starnotti.

134) Dizion.4° Ed. .
DANZETTA
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DANZETTA.
Definiz: Dim. di Danza. Balletto. Lat. chorea, saltatio. Gr. χορεία.
Esempio: Bocc. g. 5. p. 3. E cogli strumenti, e colle canzoni alquante danzette fecero.

135) Dizion.4° Ed. .
DA OGGI INNANZI
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA OGGI INNANZI.
Definiz: Posto avverbialm. vale Per l'avvenire. Lat. in posterum. Gr. τοῦ λοιποῦ.
Esempio: Guid. G. Io da oggi innanzi tutto mi spoglio di tutto quello, che io abbia a fare di questo fatto.

136) Dizion.4° Ed. .
DA OGNI DÌ
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA OGNI DÌ.
Definiz: Posto in forza d'aggiunto, vale lo stesso, che Quotidiano. Lat. quotidianus. Gr. ἐπιούσιος.

137) Dizion.4° Ed. .
DA ORA INNANZI
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA ORA INNANZI.
Definiz: Posto avverbialm. vale Per l'avvenire. Lat. posthac, in posterum, deinceps. Gr. ἑξῆς.
Esempio: Petr. son. 31. Da ora innanzi faticoso, e altro Loco non fia, dove 'l voler non s'erga.
Definiz: §. Talora è usato a guisa d'un nome.
Esempio: Bocc. nov. 98. 15. E da questa ora innanzi lieto aspetta i meriti del tuo molto più degno amore, che il mio non era.

138) Dizion.4° Ed. .
DA PARTE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA PARTE.
Definiz: Posto avverbialm. In disparte. Lat. secretò, seorsim. Gr. χορίς χωρίς.
Esempio: Cron. Morell. Nè amica, nè parente si trova, che voglia meglio a te, che a se, diposta la buona coscienza da parte.
Esempio: Bocc. g. 6. f. 6. Elisa, chiamate l'altre donne da una parte, disse.
Definiz: §. Da parte di alcuno, vale In suo nome.
Esempio: Cas. lett. 5. Sire, io mando a vostra Maestà il sig. Annibale Rucellai, perché le faccia reverenza da mia parte.

139) Dizion.4° Ed. .
DAPE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DAPE.
Definiz: V. L. Vivanda. Lat. dapes. Gr. ἔδεσμα.
Esempio: Dant. Par. 23. Così la mente mia tra quelle dape Fatta più grande di se stessa uscío.

140) Dizion.4° Ed. .
DA PER SE
Apri Voce completa

vol.2 pag.11

DA PER SE.
Definiz: Posto avverbialm. Senza compagnía, Separatamente. Lat. distinctim, seorsim. Gr. χωρίς.
Esempio: G. V. 8. 87. 1. Prima s'andava ciascuna delle 21. arti da per se.
Esempio: Fir. As. 166. Sceglieraimi adunque questi semi di queste biade, che sono in questo monte, e porrai ognun da per se.

Ricerca sui Vocabolari degli Accademici della Crusca
<Preced. 1 2 3 4 5 6 PAG 7 8 9 10 11-20 Success.>
vai a pag. di 587
Voci da 121 a 140 di 11733

2000-2004 ACCADEMIA DELLA CRUSCA è vietato riprodurre senza autorizzazione testi e immagini

Valid XHTML 1.1! Valid CSS! Level AA conformance icon, W3C-WAI Web Content Accessibility Guidelines 1.0