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Volume 2 - Dizionario 4° Ed.
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101) Dizion.4° Ed. .
DANNABILMENTE
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vol.2 pag.9

DANNABILMENTE.
Definiz: Avverb. Con modo dannabile. Lat. damnosè, periculosè. Gr. βλαβερῶς.
Esempio: Maestruzz. Colui, che essendo sospeso, e interdetto, ovvero scomunicato, dannabilmente s'intramette nelle cose divine.

102) Dizion.4° Ed. .
DANNAGGIO
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vol.2 pag.9

DANNAGGIO.
Definiz: Lo stesso, che Danno. Lat. damnum, detrimentum. Gr. ζημία, βλάβη.
Esempio: G. V. 9. 159. 2. Grandissimo dannaggio vi riceveron quegli del capitan di Melano.
Esempio: Bocc. nov. 10. 4. In questo in mio dannaggio Cerchi, o proccuri.
Esempio: Dant. Inf. 30. E quale è quei, che suo dannaggio sogna, Che sognando disidera sognare.
Esempio: Rim. ant. Guid. Colon. 112. Amor non cura di far suoi dannaggi.
Esempio: Rim. ant. F. R. Perchè sanza dannaggio amor non fere.
Esempio: Dep. Decam. 110. Nel secondo fu mutato Peri, che è voce propria d'una dignità in Francia, e dammaggio, che negli antichi è spesso, in danno, o dannaggio.
Esempio: Alam. Colt. 4. 82. Che dannaggio avrebbe Dalla vil compagnia dell'atra amurca.

103) Dizion.4° Ed. .
DANNAGGIOSO
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vol.2 pag.9

DANNAGGIOSO.
Definiz: V. A. Add. Dannoso. Lat. damnosus, exitiosus. Gr. βλαβερός.
Esempio: Libr. Sagr. Alcuni l'appellano parole oziose, ma non sono, ma sono dannagiose, e perigliose.
Esempio: Difend. Pac. Non può altramenti essere scerpato, e guasto perfettamente ne' frutti sì dannaggiosi.

104) Dizion.4° Ed. .
DANNAGIONE
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vol.2 pag.9

DANNAGIONE.
Definiz: Dannazione. Lat. condemnatio. Gr. κατάγνωσις.
Esempio: Serm. S. Agost. 10. La Vergine Maria ec. non pianse tanto la passione del figliuolo, quanto ella pianse la dannagione de' Giudei.

105) Dizion.4° Ed. .
DANNAMENTO
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vol.2 pag.9

DANNAMENTO.
Definiz: Dannazione, Perdizione. Lat. damnatio. Gr. κατάγνωσις.
Esempio: Gr. S. Gir. 4. Cognoscon bene quella cosa, che è dannamento dell'anima ec. elli non hanno unque gli occhi a conoscer lo dannamento dell'anima.
Esempio: But. Questo è pericolo, e dannamento del mondo.
Esempio: Vit. Barl. 7. E sì non fai male solo per lo tuo dannamento, anzi meni a dannamento tutti quelli, che sono ubbidenti a te.

106) Dizion.4° Ed. .
DANNARE
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vol.2 pag.9

DANNARE.
Definiz: Condennare. Lat. damnare, condemnare. Gr. καταγιγνώσκειν.
Esempio: Bocc. nov. 18. 13. A perpetuo esilio lui, e i suo' discendenti dannarono.
Esempio: Dant. Par. 7. Dannando se dannò tutta sua prole.
Esempio: G. V. 4. 2. 3. A simile pena era dannata l'anima del marchese Ugo.
Definiz: §. I. Dannare, per Biasimare, Dar carico. Lat. criminari, vituperare. Gr. ψέγειν.
Esempio: Bocc. nov. 27. 20. Essi dannano l'usura, e i malvagi guadagni.
Esempio: E Bocc. nov. 41. 2. Quanto sien sante ec. le forze d'amore, le quali molti senza saper che si dicano dannano, e vituperano a gran torto.
Esempio: Sen. ben. Varch. 6. 37. Non è dunque dubbio nessuno, che costoro, a' quali chiunque ha a giovare loro morendo, nuoce vivendo, non desiderino più de' becchini quello, che è dannato in loro soli.
Definiz: §. I. Dannare, per Cancellare, Fregare; ed è proprio di conti, e di partite. Lat. delere. Gr. ἐξαλείφειν.
Esempio: Bocc. nov. 71. 8. Li dugento fiorini ec. io gli recai quì di presente alla donna tua, e sì gliele diedi, e perciò dannerai la mia ragione.
Esempio: Nov. ant. 24. 2. Messere, io errava; e volle dannare il sovrappiù. Allora il Saladino parlò: Non dannare; scrivi quattromila.
Definiz: §. III. Dannare a serpicella, si diceva quando la scrittura, in cui era errore, si dannava con frego torto. Vedi nell'indice del Nov. ant. a questa voce.
Definiz: §. IV. Dannare, neutr. pass. dicesi anche dell'Andare all'inferno a penare perpetuamente.
Esempio: Alleg. 308. Come farà mai il ciel, ch'io non mi danni, Dapoi ch'io son tenuto ne' pupilli.

107) Dizion.4° Ed. .
DANNATO
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vol.2 pag.9

DANNATO.
Definiz: Add. da Dannare. Lat. damnatus, condemnatus. Gr. καταδεδικασμένος.
Esempio: Bocc. nov. 77. 60. Non un bicchier d'acqua volermi dare, che a' micidiali dannati dalla ragione, andando essi alla morte, è dato ber molte volte del vino.
Esempio: Petr. cap. 2. Con più altri dannati a simil croce.
Definiz: §. In vece di Perduto, cioè Condannato all'inferno.
Esempio: Dant. Purg. 22. Dimmi, s'e' son dannati, ed in qual vico?
Esempio: G. V. 4. 2. 3. Fugli detto, ch'erano anime dannate.

108) Dizion.4° Ed. .
DANNATORE
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vol.2 pag.9

DANNATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che danna. Lat. damnator, condemnator. Gr. κατκρίνων.
Esempio: Filoc. 5. 304. Ma perchè la coscienzia del dannatore era perplessa ec. cotal condizione aggiunse alla data sentenzia.
Esempio: Ovid. Pist. D. Adunque si dee servire Iove dannatore.

109) Dizion.4° Ed. .
DANNNAZIONE
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vol.2 pag.9

DANNNAZIONE.
Definiz: Il dannare, Dannamento, Condannagione. Lat. damnatio, condemnatio. Gr. κατάγνωσις, κατάκριμα.
Esempio: M. V. 3. 88. E per giustificarsi della corrotta fede aggiunsono una corrotta dannazione.
Esempio: Bocc. vit. Dant. 220. In luogo di quelli (meriti) ingiusta, e furiosa dannazione, perpetuo sbandimento ec. gli furon donate.
Definiz: §. In vece di Perdizione. Lat. damnatio, perditio. Gr. κατάγνωσις.
Esempio: S. Grisost. Pensa quella dannazione dell'inferno, dove è continovo pianto, e stridor di denti.
Esempio: Pass. 32. E alla morte lo meni a dannazione.
Esempio: Maestruzz. 2. 42. Onde questo cotale riceve il Corpo di Cristo, e gli altri sagramenti in sua dannazione.

110) Dizion.4° Ed. .
DANNEGGIAMENTO
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vol.2 pag.9-10

DANNEGGIAMENTO.
Definiz: Il danneggiare. Lat. damnum, detrimentum, iactura, pernicies. Gr. ζημία, βλάβη.
Esempio: Cr. 4. 18. 1. Avvengono danneggiamenti nel primo anno alle piantate viti, che periscono, o rimangono quasi morte.
Esempio: Stor. Eur. 5. 100. Mandava nientedimeno que' pochi soldati, che e' trovava, a scaramucciare, ed a riparare, in quanto e' potevano, alle offese, e danneggiamenti degli Ungari.

111) Dizion.4° Ed. .
DANNEGGIARE
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vol.2 pag.10

DANNEGGIARE.
Definiz: Far danno, Nuocere. Lat. obesse, iacturam afferre, laedere . Gr. βλάπτειν.
Esempio: G. V. 7. 101. 6. E molto danneggiaro l'oste dei Franceschi, e difendeano la terra.
Esempio: Mor. S. Greg. Al nostro nimico non è permesso da Dio di danneggiare i santi eletti dentro dalla mente.
Esempio: M. V. 2. 21. Da potere strignere, e danneggiare i nimici.
Esempio: Maestruzz. 2. 7. 4. Puote essere tale guadagno, per lo quale l'altro non è danneggiato.

112) Dizion.4° Ed. .
DANNEGGIATO
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vol.2 pag.10

DANNEGGIATO.
Definiz: Add. da Danneggiare. Lat. laesus. Gr. βλαβείς.
Esempio: Cr. pr. 5. Per increscimento di lungo circuito, e di danneggiata libertade.
Esempio: Red. Ins. 59. Riposatosi lo scorpione ec. ferì cinque volte una cervia nel costato ec., ma la cervia non ne rimase nè morta, nè danneggiata.

113) Dizion.4° Ed. .
DANNEGGIATORE
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vol.2 pag.10

DANNEGGIATORE.
Definiz: Verbal. masc. Che danneggia. Lat. laedens. Gr. βλαβερός.
Esempio: Fr. Giord. Pred. R. Crudeli danneggiatori del santo ovile.
Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 2. Ora ho da provveder, che queste bestie Non ritornino in quà danneggiatori.

114) Dizion.4° Ed. .
DANNEVOLE
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vol.2 pag.10

DANNEVOLE.
Definiz: Add. Biasimevole, Vituperevole. Lat. vituperabilis, probrosus. Gr. ἐπίψογος.
Esempio: Bocc. nov. 92. 12. Maladetta sia la fortuna, la quale a sì dannevol mestier ti costrigne.
Definiz: §. Per Dannoso. Lat. damnosus, exitiosus. Gr. βλαβερός.
Esempio: Lab. 110. Di quante rovine, ed esterminazioni questa dannevole passione è stata cagione.

115) Dizion.4° Ed. .
DANNEVOLMENTE
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vol.2 pag.10

DANNEVOLMENTE.
Definiz: Avverb. Con danno. Lat. perniciosè. Gr. βλαβερῶς.
Esempio: Amm. ant. 40. 8. 7. A correggere gli eccessi de' sudditi tanto più diligentemente si dee il prelato levare, quanto più dannevolmente lascerebbe l'offese non corrette.

116) Dizion.4° Ed. .
DANNIFICARE
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vol.2 pag.10

DANNIFICARE.
Definiz: Danneggiare. Lat. laedere, damnum inferre. Gr. βλάπτειν, κακοῦν.
Esempio: G. V. 12. 113. 2. Della quale noi, o voi ec. potessimo essere dannificati, molestati, o perturbati in alcun modo.
Esempio: Com. Inf. 6. Offusca l'anima, cioè lo 'ntelletto, ma eziandio dannifica il corpo.
Esempio: Cavalc. med. cuor. Per questo sono dannificati alcuna volta poveri uomini, e innocenti.
Esempio: Cr. 9. 50. 2. Percuotendo, o gravemente calcando in alcun luogo duro, si dannifica il tenero tuello.
Esempio: Maestruzz. 2. 35. E perchè in dannificando alcuno, etiandio corporalmente, ovvero nelle cose corporali, alcuno mortalmente pecca, perciò la Chiesa puote iscomunicare per lo danno temporale.
Definiz: §. Dannificare per Condannare, Proibire, Dannare. Lat. vetare. Gr. κωλύειν.
Esempio: Cap. Impr. 5. E non tanto solo dannifichiamo questi detti peccati; ma ancora ogni altri peccati mortali.

117) Dizion.4° Ed. .
DANNIFICATO
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vol.2 pag.10

DANNIFICATO.
Definiz: Add. da Dannificare. Lat. damno affectus. Gr. βλαβείς.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Ciascuno sopraddetto è tenuto in tutto, infino che sia soddisfatto il damnificato.
Esempio: Cron. Morell. Esso Pagolo ingannato, e dannificato, fu rede in gran quantità di pecunia.
Esempio: Maestruzz. 2. 35. Se ec. delle cose, che hanno usurpato, non soddisfanno alle dannificate chiese fra due mesi, sono sospesi dall'amministrazione.

118) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
DANNÍO
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vol.2 pag.10

DANNÍO.
Definiz: V. A. Danneggiamento. Lat. laesio, iactura. Gr. βλάβη.
Esempio: But. Le compagne dell'usura, crudeltà, dannío inverso il prossimo, avarizia, cupidità, e negligenza.

119) Dizion.4° Ed. .
omografo. 2
DANNÍO
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vol.2 pag.10

DANNÍO.
Definiz: V. A. Add. Atto a far danno.
Esempio: Vit. S. Ant. Per difendersi dagli animali dannii, e dalle bestie, che sono in que' deserti.

120) Dizion.4° Ed. .
DANNO
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vol.2 pag.10

DANNO.
Definiz: Nocumento, che venga per qualunque cosa si sia. Lat. pernicies, damnum, iactura. Gr. βλάβη.
Esempio: Bocc. introd. 23. Non aveva potuto con piccoli, e rari danni a' savj mostrare.
Esempio: E Bocc. nov. 100. 5. Voi proverrete con gran vostro danno, quanto grave mi sia l'aver contra mia voglia presa mogliere.
Esempio: M. V. 3. 106. Catuno creditore dovesse avere, ed avesse per dono, danno, ed interesso, un danaio per lira.
Esempio: Maestruzz. 2. 15. Per la ingiuria, e danno dato altrui, tre cose sogliono nascere in colui, che le riceve, cioè, rancore nell'affetto segno di rancore nell'effetto, e azione di ragione contro a colui, che ingiuria.
Esempio: Dant. Purg. 11. Io sono Omberto, e non pure a me danno Superbia fe, che tutti i miei consorti Ha ella tratti seco nel malanno.
Esempio: Petr. son. 11. E 'l viso scolorir, che ne' miei danni A lamentar mi fa pauroso, e lento.
Esempio: Sen. ben. Varch. 7. 10. Che doveano essere, uscendo fuori, a gran danno del mondo.
Esempio: Bern. Orl. 2. 16. 3. Ch'oltre al danno porta Vergogna, e ci riprende d'imprudenzia.
Esempio: E Ber. Orl. st. 4. Ed un certo proverbio così fatto Dice, ch'il danno toglie anche il cervello.
Definiz: §. I. Mio danno, Spezie di giuramento, e dicesi quando si vuol dinotare una cosa, che si crede impossibile. Lat. peream, dispeream. Gr. τεθναίην.
Esempio: Malm. 11. 49. Ed ei risponde, s'io sto su, mio danno.
Definiz: §. II. Suo danno, modo di dire, che esprime lo stesso, che A me non importa.
Esempio: Malm. 1. 3. Alcun forse dirà, ch'io non so cica, E ch'io farei il meglio a starmi zitto, Suo danno, innanzi pur, chi vuol dir dica.
Definiz: §. III. Egli è un danno, modo di dire, che si usa per dinotare il dispiacimento, o la compasione, che si ha di alcuna cosa; che anche si dice Egli è un peccato, o simili.
Esempio: Libr. Son. 56. Diavol, gli è pur de' Pulci; egli è un danno, Ch'e' sia così cimiero ad ogni elmetto.

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