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1) Dizion.4° Ed. .
omografo. 1
TE
Voce completa

vol.5 pag.24-25


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TE.
Definiz: Coll'E chiusa. Voce di tutti i casi obbliqui del pronome primitivo Tu, distinta da' segni de' casi, o dalle preposizioni espresse, o sottintese. Lat. tui, tibi, te.
Esempio: Bocc. nov. 18. 24. Niuna cosa è, che per contentamento di te far potessi ec. che io, come per me medesima, non la facessi.
Esempio: E Bocc. nov. 28. 22. Tu non gli puoi nè vedere, nè udire, se non come essi te.
Esempio: Lab. 9. Mentre tu estimi altrui in te crudelmente adoperare, tu solo se' colui, che verso te incrudelisci.
Esempio: E Lab. 293. Ahi cattivello a te, come t'eran quivi colle parole graffiati gli usatti!
Esempio: Petr. canz. 29. 5. Sgombra da te queste dannose some.
Esempio: E Petr. canz. 40. 8. Non fa per te di star fra gente allegra, Vedova sconsolata in veste negra.
Esempio: Dant. Inf. 16. Felice te, che sì parli a tua posta.
Definiz: §. I. Te, quando seguita il pronome senz'altro segno, è sempre nel terzo caso.
Esempio: Bocc. nov. 42. 17. Io medesima tel son venuta a significare.
Definiz: §. II. Te, si prepone alle particelle LO, LI, GLI, LA, LE, NE. Che quando si volesse posporre non più si direbbe TE, ma TI.
v. TI.
Esempio: Bocc. nov. 23. 15. Figliuola, se tu di queste cose ti crucci, io non me ne maraviglio, nè te ne so ripigliare.
Esempio: E Bocc. nov. 43. 12. Vogliamtelo aver detto, acciocchè tu poi, se questo avvenisse, non ti possi di noi rammaricare.
Esempio: E Bocc. nov. 69. 7. Lusca, io non posso credere, che queste parole vengano dalla mia donna, e perciò guarda quello, che tu parli, e se pure da lei venissero, non credo, che con l'animo dir te le faccia.
Esempio: E Bocc. num. 21. E' mi pare, che egli stea in maniera, che senza alcun maestro io medesima tel trarrò ottimamente.
Esempio: E Bocc. nov. 85. 12. O disse Bruno, tu te la griferai.
Esempio: Filoc. 2. Il Re mosso a pietà di lei, che l'amava come figliuola, disse: non piagnere, che non te gli darò.
Definiz: §. III. Te, quando è posto avanti alla particella NE, o affissa, o non affissa al verbo, è lo stesso, che il TI, che accompagna il verbo, e fallo neutr. pass. e talora semplicemente ha forza di particella riempitiva.
Esempio: Bocc. nov. 58. 4. Cesca, che vuol dire questo, che, essendo oggi festa, tu te ne se' così tosto tornata in casa?

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