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DAZIO
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vol.2 pag.58


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DAZIO.
Definiz: Gabella. Lat. vectigal. Gr. δασμός.
Esempio: M. V. 6. 47. E necessità fu a' mercanti Fiorentini, a cui era staggita la loro mercanzía, di pagare il dazio, e rompere la franchigia.
Esempio: Com. Inf. 12. E mettono colte, e dazj; e gli altri, ed essi sono riccoglitori della moneta.
Esempio: Maestruzz. 2. 34. 2. Il terzo quando i rettori delle cittadi impongono indebitamente le imposte, e' dazj a' chierici, e alle chiese, e ammoniti non se ne rimangono.
Esempio: Dittam. 2. 23. Quí non si ponea dazio alla stadera Del pan, del vin, del mulino, e del sale, Che disperasse altrui, com'or dispera.
Esempio: Tac. Dav. ann. 13. 179. Levati i dazj, anche i tributi si vorrebbon levare.

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